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Tokio Contaminata Come Fukushima, Ed Il Resto Del Mondo?
Post n°664 pubblicato il 27 Febbraio 2013 da kekerex
Tag: 5 litri, abbandonano Tokio, acqua, anche in italia, area di, blog, cemento, centinaia di anni, chernobyl, cisti, cittadini, contaminazione, enenews, eroi planetari, fallout radioattivo, fukushima, japan times, mar di Kara, nei fondali marini, noduli, sarcofago, scorie nucleari, sicurezza, sottomarini nucleari russi, stivaggi nucleari, team norvegese, terreno caldo, tokio, una generazione, washington blog Il Washington Blog è stato una delle fonti americane più informate sui fatti di Fukushima, riportando in tempo reale (fin di tempi del disastro) le notizie del giapponese EneNews. Alla fine di questo 2012, il blog fa il punto sulla situazione a Tokio proprio in base ai moltissimi dati di EneNews, giungendo ad una serie di inquietanti conclusioni: Il Cesio nella baia di Tokio è persino più alto di quello di Fukushima - quasi tutto il fondale sarà contaminato entro il 2014. Tokio sta continuando a subire un fallout radioattivo 5 volte superiore a quello delle prefetture più vicine a Fukushima. Secondo il Japan Times, l'area metropolitana di Tokio è una bomba a tempo. Gli esperti avvisano dell'accumulo della contaminazione da Fukushima, e del potenziale disastro al secondo più grande lago giapponese. Il terreno di Tokio è così caldo che dovrebbe essere mandato in una discarica per rifiuti speciali. Secondo un esperto giapponese, oltre alla fuga dalle prefetture vicine a Fukushima, sempre più cittadini stanno abbandonando Tokio. I residenti dell'area di Tokio riportano sempre più frequentemente la presenza di cisti e noduli, mentre i dottori minimizzano; Secondo gli scienziati giapponesi, il quantitativo di radiazioni è "salito in modo significativo" nell'area di Tokio dopo Fukushima. Della catastrofe di Fukushima non si parla più, come se fosse un evento ormai passato, mentre noi sappiamo che quando si tratta di nucleare l'attualità del pericolo rimane viva per decenni. Hanno modo di constatarlo oggi gli abitanti di Tokio, capitale che è tutto fuorché "lontana" dall'epicentro. Un sottomarino nucleare russo, riempito di cemento e "sepolto" a 33 metri sul fondo del Mare di Kara nel 1981, sarebbe sull'orlo di una reazione nucleare incontrollata. Bastano 5 litri d'acqua nel reattore, e bum. Ma quel sottomarino non è solo: ce ne sono diversi altri in quella baia, come ha accertato un team norvegese, buttati lì sotto con disinvoltura fin dal 1968. Adesso, cominciano a rappresentare un problema (e anche in Italia, peraltro). Quanti anni sono trascorsi? Trenta, quaranta, o poco più. Lo stivaggio di scorie nucleari, di rifiuti, di armamenti, dovrebbe offrirci la "sicurezza" per diverse centinaia di anni. O almeno questo afferma chi sostiene la necessità di tornare al nucleare. E invece, neanche una generazione. Certo, quei sottomarini sono stati sepolti alla bell'e meglio, così come Chernobyl è stato incamiciato col cemento alla bell'e meglio (e a prezzo del sacrificio di decine di migliaia di uomini, eroi planetari), e infatti tutta l'Europa ha ora il problema del sarcofago pieno di crepe a deteriorarsi. Così come anche Fukushima viene contenuta alla bell'e meglio, buttando acqua e pregando gli dei. Sembra che la bell'e meglio sia un po' lo standard di sicurezza nucleare ad oggi. Come facciamo allora a fidarci di chi promette sepolture secolari in tutta sicurezza? Sono promesse basate sul nulla: è impossibile avere la certezza che caverne sotterranee o miniere di sale restino sigillate ad oltranza. Intanto, speriamo che in quel sommergibile non entrino i fatidici 5 litri di acqua... almeno per qualche anno ancora. |
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