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La Bufala Dell'Ingovernabilità dell'Italia
Post n°666 pubblicato il 01 Marzo 2013 da kekerex
Tag: 5 stelle, affari correnti, amato, assumere, astensione, attivit legislativa, azione, baudelaire, Beppe Grillo, bersani, ciampi, consiglio dei ministri, costituzione, decreti legge, di legge, di opposizione, esclusione, esclusione dell, garantire governabilit, governo, governo dimissonario, ingovernabilità, monti, movimento, nei confronti, nomina funzionari, obblighi comunitari, ordinaria amministrazione, paese, paolo becchi, parlamento, pieni poteri, pieni poteri legislativi, poteri di, poteri legislativi, prodi, prorogatio, regime, repubblica, responsabilità, senza governo, sulle singole, tutta attivit, tutta attivit legislativa «Non capisco come una mano pura possa toccare un giornale senza una convulsione di disgusto», scriveva Baudelaire. Difficile dargli torto. Le prime pagine dei quotidiani italiani - con «La Repubblica» in testa - hanno dato ieri prova del ruolo servile della stampa nei confronti del Regime. Secondo quanto riportano i nostri giornali, infatti, la «base» del Movimento 5 Stelle sarebbe «insorta» contro la chiusura di Grillo nei confronti di Bersani. Come fanno a non capire? Non capiscono che un movimento forte, di opposizione radicale all'immoralità ed alla disonestà di questo Regime, di questa "casta", non scenderà mai a compromessi con essa? Non capiscono che deputati e senatori del MoVimento non passeranno mai dall'altra parte? Il Movimento lo ha ripetuto fin dall'inizio, fin dal suo atto di nascita: è una forza di opposizione al Regime, è contro i vecchi partiti e la vecchia logica politica. Questa è l'essenza del Movimento, non compromettibile. Ora si sta cercando di farla "saltare", di dividere il Movimento all'interno in nome della «governabilità», parola d'ordine di questi giorni. Da Bersani a Napolitano, da Berlusconi a Monti, tutte le vecchie forze politiche invocano l'esigenza di garantire governabilità in questo Paese. Ma chi ha detto che serva un nuovo Governo per garantire "governabilità"? Il Movimento 5 stelle ha definito la sua linea: Cosa significa? Come far stare questi tre aspetti insieme? I partiti non riescono a capire. Significa semplicemente: nessuna coalizione, nessuna fiducia, perché non ci sarà nessun nuovo Governo, ma soltanto un nuovo Parlamento. La mia è un'ipotesi, sia chiaro, un ragionamento personale. Eppure, forse, non così distante da quella che potrebbe essere la strategia per uscire dall'attuale situazione di stallo, senza dover ricorrere a "governissimi" o "inciuci": mantenere l'attuale Governo Monti in prorogatio (ossia con limitatissimi poteri di ordinaria amministrazione, di disbrigo degli affari correnti), e concentrare tutta l'attività legislativa nel nuovo Parlamento, per almeno i prossimi 6-8 mesi. Tempo per una riforma elettorale, e per l'approvazione delle leggi più urgenti per il Movimento: riduzione degli stipendi, trasparenza amministrativa, anticorruzione, taglio dei costi della politica, sgravi fiscali per le piccole e medie e imprese, reddito di cittadinanza. Forse si dimentica che, nel 1996, il governo Dini rimase in prorogatio per 127 giorni, e 126 giorni rimase in prorogatio il quinto Governo Andreotti nel 1979. Per non parlare di quanto accaduto nella recente storia del Belgio, il quale è rimasto "senza governo" per 540 giorni, ossia un anno e mezzo, fino al dicembre 2011. L'ipotesi è dunque questa: un governo in prorogatio, con poteri di mera amministrazione, ed un Parlamento con pieni poteri legislativi, in cui gli accordi e le convergenze potranno trovarsi solo sulle singole leggi, volta per volta. Mi spiego. La nostra Costituzione prevede, sulla base del principio di continuità delle istituzioni, che il Governo dimissionario (quale è, allo stato, quello di Monti), a partire dall'accettazione delle dimissioni da parte del Presidente della Repubblica, entri in regime di prorogatio, sino alla formazione del nuovo Governo. Per tutto questo periodo, il Governo ha poteri limitati agli "affari correnti", nel senso che la sua attività sarebbe limitata all'ordinaria amministrazione mentre gli sarebbe preclusa la sfera del cosiddetto «indirizzo politico». In particolare, nel nostro sistema politico si sono sempre emanate circolare dirette a precisare e specificare i compiti ed i poteri del Governo in prorogatio (le più recenti e rilevanti: la circolare Ciampi, quella Amato e la circolare Prodi). Credo che, in questa situazione, occorrerebbe così limitare i poteri del Governo dimissionario: fonte: Paolo becchi da http://www.byoblu.com/post/2013/03/01/Un-Parlamento-senza-Governo.aspx |
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