Creato da lovepeace05 il 28/11/2007

Il sotto scala

si parla di Tutto e di Più

 

 

Valentina

Post n°5 pubblicato il 26 Giugno 2008 da lovepeace05
 
Tag: 2 parte

2° parte

 

La mattinata passò in un baleno,  a casa i suoi genitori l’aspettavano per pranzare insieme. Di solito era sempre una festa, papà scherzava con Valentina e la mamma restava ad osservare sorridendo, si raccontavano delle esperienze della giornata, Valentina raccontava di cosa aveva imparato a scuola e il suo papà  di qualche buffa e comica situazione che capitava tra i colleghi di lavoro e si finiva sempre a ridere a crepapelle. Quel giorno però non era così, il suo papà mangiava taciturno la minestra guardando nel piatto come se vi cercasse dentro qualche cosa, Valentina invece era come sempre e raccontò ridendo del suo compagno Marco che si nascose sotto il banco per non farsi vedere dalla maestra che lo voleva interrogare. Basta! tuonò il papà, è buona educazione mangiare in silenzio! Valentina ci rimase così male che non riuscì nemmeno a finire di mangiare, la mamma li guardava tutti due con aria preoccupata. Valentina rimase con gli occhi bassi non sapendo come comportarsi. Scusami Valentina, disse il papà, ma è che oggi ho un gran mal di testa, ora se hai finito vai in camera tua, avrai senz’altro dei compiti da fare. Valentina si alzò piano e augurò loro buona giornata come sempre faceva e si avviò verso la sua cameretta, mentre saliva le scale sentì le loro voci, suo padre piangeva, l’azienda dove lavorava stava per chiudere e gli avevano consegnato la lettera di licenziamento, i conti in banca erano quasi in rosso perché spendevano molto per comprare vestiti e altre cose per Valentina, avrebbero avuto dei tempi duri da ora in avanti ma si promisero di non dire niente alla bimba. Valentina corse in camera sua e pianse così a lungo che il suo scrittoio divenne un lago. Aveva scoperto che suo papà le aveva raccontato una bugia, non lo aveva mai fatto. Chiamò la voce con insistenza, ti prego vieni ora ho bisogno di parlare con te, ma nessuno rispose anche lui mi ha raccontato una bugia disse singhiozzando, mi disse che sarebbe restato ancora per qualche giorno ed invece se n’è già andato. Si addormentò  dopo cena con la tristezza nel cuore. 

Valentina…, Valentina svegliati. Lei aprì gli occhi ma finse di essere indifferente, ah sei qui disse.

 
 
 

Valentina

Post n°4 pubblicato il 26 Giugno 2008 da lovepeace05
 

Capisco disse tristemente Valentina,, Ma l’uomo non è cattivo. No! non lo è disse la voce paziente. Poi proseguì, desideri andare a vedere da vicino le stelle e non hai le ali? Tu possiedi qualcosa di più delle ali, possiedi la fantasia, con questa ricchezza puoi andare in qualsiasi luogo,   vuoi provare? oh certo! so che sei una voce buona e perciò farò tutto ciò che mi dirai, cosa devo fare dunque?  beh! in primo luogo ci vuole una componente indispensabile, ci vuole un desiderio e quindi ora guarda bene il cielo e trova la tua stella dei desideri e quando l’hai trovata prendila tra le tue mani e poi ingoiala.  Così Valentina scrutò il cielo ben bene e ne trovò una che gli sembrava quella più simile a lei, la prese tra le sue piccole mani. La sua luce era morbida e non faceva male agli occhi  e rimase un bel po’ ad osservarla, sembrava quasi  volesse parlarle e poi la mise in bocca e la mandò giù tutto d’un fiato. Sentì un calore, una forza buona salirle da dentro e tutti gli ostacoli che gli impedivano di attuare i suoi desideri sembravano ora cose da nulla. Il suo viaggio era cominciato.  Prese una scala a pioli l’appoggiò alla luna e prese a salirvi, aveva sempre desiderato andarci e man mano che saliva si voltava a guardare giù la città che cambiava. Guarda! il quartiere  buio! Da quassù non sembra poi così malvagio e oh! la piazza delle fontane! si possono vedere tutte insieme…  e la luna diventava sempre più grande e più vicina poi, con un balzo saltò sulla sua superficie. Si voltò istintivamente indietro a guardare la scala e le parve lunga infinita, la vide restringersi in prospettiva fino ad arrivare in un puntino lontanissimo che lei sapeva essere la sua cameretta anche se non la scorgeva. Ma… non pensavo di aver  percorso un cammino così lungo!  Oh si invece, disse la voce, è solo che mossa dal tuo entusiasmo ti è sembrata una passeggiata ma la luna è molto lontana Valentina.  Vuoi dire che l’entusiasmo fa sembrare le cose diverse dalla realtà? Non proprio…  intendo dire che l’entusiasmo può modificare la tua realtà. Quando il desiderio nasce dal cuore l’entusiasmo è molto forte quindi gli ostacoli, il cammino diventano un piacere e anche se faticoso. Ah ora ho capito! e subito le venne di pensare al suo papà che tornava a casa tutti i giorni sfinito, Il motivo era proprio questo, faceva un lavoro che non gli piaceva,  lo faceva senza entusiasmo allora le sue otto ore sembravano 20 e si stancava molto di più.   Valentina passeggiò pensierosa qua e la per la luna, era un po’ monotono il paesaggio però, sembrava più bella e romantica dalla terra ma prese un sassolino per ricordo, un pezzo di luna da guardare  anche quando in cielo non c’era. Vorrei tornare ora, domani devo andare a scuola sai? Resterai ancora un po’ con me anche domani? La voce fece un profondo respiro e disse: ancora per qualche giorno Valentina poi dovrò andare per la mia strada. Valentina diventò triste al solo pensiero che quel giorno sarebbe arrivato di li a non molto e si promise che domani,  uscita da scuola lo avrebbe cercato subito, desiderava la sua compagnia più di qualsiasi altra cosa al mondo. 

Discese con cautela la scala, la rimise al suo posto e quindi augurò una buona notte al suo nuovo amico e si addormentò felice.

 
 
 

Giovanni

Post n°3 pubblicato il 26 Giugno 2008 da lovepeace05
 
Foto di lovepeace05

 
 
 

Valentina

Post n°2 pubblicato il 26 Giugno 2008 da lovepeace05

 

 

Valentina…   Valentina… svegliati! 

Allora Valentina aprì gli occhi, non si ricordava ciò che stava sognando ma solo che qualcuno in sogno aveva pronunciato il suo nome svegliandola. Non ci fece caso, era capitato altre volte, ma si ricordava solo che quando accadeva la giornata sarebbe stata in qualche modo speciale.  La luna sembra sorriderle dall’abbaino aperto e il cielo intorno è profondamente blu e pieno di stelle. Come Valentina era solita fare, salì la piccola scaletta che gli permetteva di sporgersi dall’abbaino e appoggiando la testa tra le sue braccia rimase a respirare boccate d'aria notturna e a guardare le stelle.

Come sono belle! Pensò, mi piacerebbe andare lassù a vederle da vicino ma come si fa, … non ho nemmeno le ali. Suvvia Valentina! Subito si guardò intorno per vedere chi aveva parlato ma non vide nessuno, era la stessa voce solo che questa volta era sveglia… chi sei? Chiese tra lo stupore e il timore, io sono colui che fa dei tuoi desideri una realtà. Vuoi dire come il genio della lampada o qualcosa di simile? beh!,  disse la voce sorridendo, si.. diciamo che ci assomiglio, ogni luogo della terra ha le sue leggende e i suoi modi per interpretarmi, ma… ultimamente mi sento un po’ solo e dimenticato e quindi sto per partire, ti ho svegliato per salutarti.No ti prego! Non te ne andare, resta ancora un po’, la tua voce mi piace e… anch’io a volte mi sento un po’ sola e…forse magari possiamo farci compagnia, ma… ma perché vuoi salutare proprio me? Valentina era un pochino sulle spine perché non voleva che se ne andasse ma non sapeva ne perché ne come convincerlo a restare, non capiva nemmeno come mai fosse venuto a salutare proprio lei.  Vedi Valentina il mondo sta cambiando, anzi è già cambiato.  Una volta i bambini avevano poco,  confronto ad oggi e allora usavano la fantasia, un semplice straccio diventava ora una bandiera, ora la vela di un galeone, ora il turbante di un rajà, un tappeto volante e chissà quante altre cose, e tutti erano coinvolti e si divertivano, costruivano i loro giochi con facilità e c’era un legame, una solidarietà fra loro forte come la colla. Poi l’uomo adulto pensando di fare un favore cominciò a realizzare le fantasie dei bambini e a metterle in vendita nei negozi, allora lo straccio per la bandiera non serviva più, le vetrine erano piene di bandiere colorate, non servivano più nemmeno le vele, le vetrine si riempivano miracolosamente di tutti i tipi di barche a vela, di turbanti, di tappeti volanti, aerei. E poi addirittura l’uomo imparò a prevenire la fantasia dei bambini mettendo in vetrina cose che ancora non avevano immaginato, così un po’ alla volta la fantasia dei bambini (che è un ingrediente indispensabile per diventare adulti), scomparve e con essa se ne andarono anche i desideri del cuore, rimasero solo quelli degli occhi,  i legami persero la loro solidità, così oggi si vedono molti bambini soli, che si annoiano, che non hanno nessun desiderio e che non credono più nella loro fantasia Capisci Valentina? Ora difficilmente mi chiamano  e io mi sento inutile.

 
 
 

Valentina

Post n°1 pubblicato il 26 Giugno 2008 da lovepeace05

La luna è alta e grande e questa notte il cielo è particolarmente luminoso e pieno di stelle. L’aria è calda tipica di una notte estiva Una compagnia di grilli fa festa in un parco ballando, cantando e suonando mentre in una piccola stanzetta in una mansarda

Valentina dorme profondamente, il suo frinire si unisce a quello dei grilli come se nel sogno anche lei facesse parte della festa.  La sua è una stanza semplice, qualche giocattolo, un orologio a cucù, i suoi abitini appesi alle grucce, era tutto in ogni modo pulito ed in ordine. La sua massa di capelli folti sbuca da sotto le coperte ed il suo, è un volto sereno e tranquillo con un accenno di sorriso.  I raggi della luna attraverso la finestra aperta illuminano il suo volto di una luce azzurra quando una voce gentile ma profonda la chiama.

 
 
 

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