diamante tra le mani

Lacrime

Potrei scrivere tante cose di questo week-end. Potrei parlare di Jamiro e della sua ospitalità. Potrei raccontare la storia di Bokka e descrivere che meraviglia di persona è. Potrei fare un post divertente riguardo la mia prima (e probabilmente ultima) esperienza sugli sci. Potrei mettere la migliore immagine di un fuoco d'artificio che trovo su google e spiegare come il Carmina Burana sia finalmente diventato la colonna sonora di un meraviglioso abbraccio con Yu, cancellando brutti ricordi del passato. Potrei manifestare la mia soddisfazione per un piacevole pomeriggio di chiacchiere con la mia "suocera".

Ma non farò niente di tutto ciò.

Sarà la stanchezza, sarà la mia propensione a provare una stretta al cuore per piccole cose quando sono a corto di sonno, ma è da tutto il giorno che non mi tolgo dalla mente lei. Lei che sorride sempre, lei che ha un carattere forte, lei che si pone spesso come leader, lei che ha tutto due volte, lei che comunque non ha abbastanza né l'avrà mai.
Stamattina era terribilmente stanca e non riusciva a svegliarsi, s'è presa una grossa strigliata per questo. Io mi sono resa conto solo dopo che non la meritava affatto. Dannazione, aveva ragione lei! Il suo posto, stamattina, era là, al calduccio, nel lettone. Casomai, solo in tarda mattinata avrebbe dovuto alzarsi per fare i compiti, in tutta tranquillità. E col bob avrebbe potuto giocare nelle ore più calde, su una montagnola di neve davanti casa, senza salire a 1900 metri.
Eravamo in cinque adulti, e l'ha capito solo lei. Sei anni compiuti da pochi mesi, e già tante piccole pesanti responsabilità sulle spalle. Da un lato crede nelle fate, in Santa Lucia e Babbo Natale, dall'altro deve cozzare contro la dura realtà di due genitori separati e sforzarsi di trovare il limite tra la menzogna e la verità nelle parole che sente uscire dalle loro labbra... Perché le sente, anche quando sembra distratta o addormentata. Io francamente mi chiedo come faccia a stare in piedi. Forse funziona come con gli sci, ai piccoli riesce più facile trovare un compromesso nei movimenti, e la giusta coordinazione... Mentre noi grandi siamo sempre per terra, perché vediamo tutto più difficile e rischioso.
O forse, semplicemente, ha un cuore grande così. 
Oggi non ho saputo fare molto per lei, ci sono arrivata tardi... Non ho potuto far altro che coccolarla un po' e aiutarla a infilare gli scarponi da neve.

Quello che in questo momento mi fa piangere è la consapevolezza che sarà sempre così. Io non ci sarò, non potrò proteggerla da tutto questo, sarò sempre lontana da lei e dalla sua vita, o fisicamente o mentalmente. Sarò presa da altro, e non riuscirò a vedere ciò che effettivamente potrei fare per lei... O lo vedrò troppo tardi. 

E continuerò a sentirmi come stasera.