diamante tra le mani

La serenità della verità

Candy si avviava assorta verso casa, mentre il venticello fresco di fine agosto le scompigliava i riccioli, raccolti negli storici codini. Le premeva andare a letto presto, l'indomani avrebbe dovuto recarsi in ospedale di buon mattino; era ancora solo un'allieva, ma la puntualità era d'obbligo anche per lei. Sperava solo di non condividere il turno con Flanny...
La sua mente tuttavia era altrove, una frase riecheggiava nella sua testa. "Non lo faccio perché ci tengo, di lei non m'importa; lo faccio perché ne ha bisogno, perché tutti l'hanno lasciata sola, e aiutarla è la cosa giusta da fare".
Tipico modo di ragionare di Terence... E altrettanto tipico modo di comportarsi di Susanna: figura sottile, lunghi capelli biondi, grandi occhi azzurri, e una personalità fragile oltre ogni misura. 

In quel momento, per quanto mille fossero le possibili interpretazioni, riusciva a cogliere solo il lato ironico della cosa. Del resto, lo sapeva, la versione italiana finiva esattamente come il manga: Terence che si trovava incastrato in una situazione fastidiosa caratterizzata dall'assoluta mancanza di sincerità, e lei che, di nuovo sola, riscopriva le sue radici, quel sorriso che non si spegne mai, quel modo di lasciar battere il cuore che solo un vero Principe della Collina poteva permettere.

Rise. Non era un riso amaro, era proprio divertita. Dolce Candy, col buonumore ovunque arriverai... Ammetteva che qualcosa le mancava, ma realizzava che non era affatto ciò che aveva perso. E che quello che aveva era comunque meraviglioso.

Candy, la felicità
vedrai, ritornerà:
con te per sempre resterà...