Un Faro Nella Notte

A Te...


A Te,che mi conosci, ma non mi capisci,che mi guardi da lontano, senza più tendermi la mano.A Te,che dalle mie inquietudini sei fuggito spaventato,sconfitto da una razionalità che non ti ha aiutato.A Te,che sei anima viva nei miei pensierie che ancora accendi di passione i desideri.A Te,voglio dedicare questa filastrocca,semplice, infantile ed anche un po’ sciocca,con qualche nota sicuramente stonata,ma che lo stesso qui voglio lasciar fissata. E ripenso a quando, un tempo ormai lontano,nei tuoi lunghi viaggi, con gioia, ti accompagnavo.Diventavo piccolina e mi addormentavo nel tuo taschinoe tu, guidando felice, sorridevi alla tua Campanellino,che quando poi si risvegliava, di polvere magica ti inondavae abbracciandoti con ali luccicanti, tutto il bene ti dimostrava.  Mesi, anni, secoli sono trascorsi da allora? Non so… Il tempo è capriccioso e molto strano, però.Con te correva furioso come un giovane puledro al galoppo, senza te si dilatava e si fermava come un vecchio cavallo zoppo. E tornando con la memoria alle nostre lunghe conversazioni, a volte di quotidiane parole, più spesso vivide discussioni,rivedo i nostri volti che si parlano così da vicino,nella penombra delle candele e delle fiamme del camino,tu, con una sigaretta tra le dita, io con un calice di vino,avvolti nell’effimera e complice intimità del nostro destino.Ripenso alle assenze, alle mancanze, ma anche alla felicità a sprazzi.Per questo ti dico: ti aspetterò ancora nella nostra sala degli arazzi.