Un Faro Nella Notte

Finalmente al mare.


Ieri, primo giorno vero, totale, di mare, spiaggia, sole…Prima grande nuotata. Un desiderio a lungo atteso.Intorno a me decine di migliaia di corpi bianchi, fiaccati da un lungo inverno, spenti da una reclusione forzata, mi circondano, mi premono ai fianchi, mi soffocano.Voci, grida, risa… una cacofonia di suoni e rumori.Dialoghi, frasi, pensieri, piccoli spaccati di umanità. Vita.Cerco di isolarmi, ma è difficile. Tento di rinchiudermi nella bolla trasparente che innalzo intorno a me con la mia musica e il mio libro. Non è questo il mio rapporto con il mare.Socchiudo un attimo gli occhi e sogno che… non sono qui.No, non sono qui. Sono sola. Sdraiata su una piccola spiaggia di ciottoli bianchi e lisci, nascosta in una insenatura rigogliosa di pini marittimi. Ascolto solo i suoni e i profumi della natura. La musica delle onde e il frinire di mille cicale, odore di resina e sale.Il mare è profondo, verde, invitante, accogliente. Mi chiama...Mi tuffo e, in un immenso abbraccio, finalmente siamo soli: io e il mare.L'uomo e il mareUomo libero, sempre tu amerai il mare!Il mare è il tuo specchio: contempli l'anima tuanell'infinito srotolarsi della tua onda,e il tuo spirito è un abisso non meno amaro.Ti diletti a tuffarti nel seno della tua immagine;l'abbracci con gli occhi e con le braccia, e il tuo cuoresi distrae talvolta dal proprio battitoal fragor di quel lamento indomabile e selvaggio.Entrambi siete tenebrosi e discreti:uomo, nessuno ha sondato il fondo dei tuoi abissi;mare, nessuno conosce le tue intime ricchezze:tanto gelosamente serbate i vostri segreti !E tuttavia da secoli innumerevolivi fate guerra senza pietà né rimorsi,tanto amate la strage e la morte,o lottatori eterni, o fratelli inseparabili!Charles Baudelaire