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Facebook mania
Post n°163 pubblicato il 09 Gennaio 2012 da romanoscuri
Ieri pomeriggio ho avuto l'occasione di vedere in DVD, comodamente seduto sul divano di casa, il film the social network. Nonostante la visione possa risultare piacevole per la possibilità di conoscere diversi retroscena riguardo alla nascita di Facebook, il mio giudizio complessivo è abbastanza negativo ed in controtendenza rispetto alle critiche mirabolanti riportate sulla confezione. Cito di seguito, in rigoroso ordine di lettura, senza riportarne la fonte. Per chi è interessato, credo che non dovrebbe essere difficile ricostruirne l'origine effettuando qualche oculata ricerca on-line.
UN FILM GENIALE
UNA PIETRA
MILIARE
RIVOLUZIONARIO
ASSOLUTAMENTE UNO
SPECCHIO DEI NOSTRI TEMPI
SENSAZIONALE
IL FILM DI UNA GENERAZIONE
UN PEZZO RARO
DEL CINEMA CONTEMPORANEO
COLOSSALE
ED ESILARANTE
Non riesco a capacitarmi - o forse sì - di come si sia riusciti a sciorinare una quantità così sterminata di lodi pompose per una proiezione che altro non è se non un resoconto ben dettagliato di molteplici liti e controversie. Sono sicuro che, a mente serena, tanti di voi potrebbero trovare ben più interessante e divertente un film di Perry Mason. Ma tantè.
Anche se ho espresso un parere abbastanza sfavorevole riguardo a questo film, lo sono un po' meno per il vero protagonista di questa pellicola, che è Facebook stesso. Vi confido che pure io non sono riuscito a sottrarmi al fascino discreto (?) di questo social network, ma sono ben conscio del fatto che questo strumento può risultare oltremodo invasivo e devastante ai fini della nostra privacy.
Per accedere viene richiesto di fornire un nostro indirizzo di posta elettronica ed una password. Sono sicuro che a tanti sprovveduti non è nemmeno venuto il dubbio di dover fornire un codice diverso e per facilità di memorizzazione hanno inserito lo stesso dell'email. Così facendo hanno consegnato a terzi la chiave per accedere al proprio account.
Sulla pagina di login campeggia bene in evidenza la frase: "È gratis e lo sarà sempre". Ammiccante e disarmante, scioglie come neve al sole ogni nostra riserva e, prendendoci per mano, ci convoglia verso la registrazione. Eh sì, perché gli introiti per mantenere ben efficiente e performante questo servizio vengono raccolti, senza troppe difficoltà, attraverso altri canali e raggiungono cifre davvero stellari ed in questo caso non così gonfiate come mi paiono invece i giudizi riportati sopra.
La fortuna degli azionisti di Facebook la fanno i colossi della pubblicità e delle ricerche di mercato che possono contare su un pubblico veramente sterminato ed eterogeneo. Siete proprio sicuri che quando con un semplice click voi convalidate un "Mi piace", in realtà non state indirettamente pagando quell'obolo che con una certa leggerezza confidavate di non dover corrispondere mai?
Basterebbe fare un uso più oculato dello strumento che abbiamo fra le mani per far crollare di colpo i proventi di Mark Zuckerberg e soci. Forse corro troppo con la fantasia e non sarà proprio cosi, ma se ci pensate bene, chi è disposto a spendere quantità ingenti di denaro per pubblicità oppure per effettuare sondaggi, come minimo si aspetta poi di ricavarne un lauto guadagno. Se le cose non vanno come atteso, quanto credete che ci si metta a dirottare le finanze su qualcosa di più redditizio?
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