Le donne del centro venivano incoraggiate ad annotare le attività quotidiane. O, come diceva la mia amica psicologa, a tenere un diario. I diari erano destinati a rimanere privati. Alcune donne erano preoccupate all'idea che qualcuno potesse leggere quello che avevano scritto e lei doveva rassicurarle sul fatto che questo non sarebbe successo. Potevano scrivere qualsiasi cosa volessero, in assoluta libertà, sapendo che nessuno l'avrebbe letta. Nemmeno lei l'avrebbe letta.
A quelle per cui l'inglese era una seconda lingua suggerì di scrivere nella loro lingua madre.
Alcune donne erano abbastanza accorte da nascondere i diari quando non li usavano. Altre li portavano sempre con sé. Certe, invece, insistevano nel distruggere immediatamente, o poco dopo, qualunque cosa avessero scritto. Andava bene lo stesso, le rassicurava lei.
SIGRID NUNEZ
L'AMICO FEDELE
GARZANTI
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il 22/01/2023 alle 14:14
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