Creato da romanoscuri il 18/04/2008
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« Acqua shoeBaia del silenzio »

Il profumo del tempo

Post n°503 pubblicato il 12 Agosto 2024 da romanoscuri

 

Dovrei allentare la presa, lasciar perdere questa insistente voglia di continuare ogni poco a scrivere qualcosa. Ma è quasi una ineluttabile necessità questa che mi porta sovente ad aprire sullo smartphone l'app del blocco degli appunti dove mi piace condensare qualche capoverso prima di farlo approdare nell'etere su questo o quel portale, anche a beneficio di una più allargata condivisione social.

Mi domando se non sarebbe preferibile indugiare un po' nella noia del dolce far niente e provare ad inspirare, dilatando bene le nari, il profumo del tempo fatto di ampi e allargati momenti di consapevole fermo ad una vita fin troppo accelerata come magistralmente argomentato nelle pagine del libro scritto dal filosofo coreano che sto leggendo lentamente in questo periodo, ma che meriterebbe di essere meditato ancor più profondamente per assimilare concetti a cui i più non sono troppo abituati perché non riusciamo a dominare la complessità della vita, se non con spiegazioni semplici e talvolta triviali che tutto sommato finiscono per non aggiungere nulla a quel che già sapevamo. Dovrei provare insomna a farmi avanzare qualcosa e vedere se, non avendo niente da dire, del tempo ne rimane, come canta bene Dalla nella canzone in cui scrive all'amico e dove i concetti espressi restano mirabilmente immortali e attuali.

L'intento originario non era quello però di sciorinare pensieri troppo elaborati e, pertanto, dopo l'usuale divagazione che mi è caratterialmente congeniale, provo a convergere rapidamente verso l'obiettivo che mi ero mentalmente dato e cioè quello di raccontare alcuni aspetti della mia vacanza.

Quest'anno, diversamente dal precedente, abbiamo pensato che per noi fosse meglio un servizio full di pensione completa. Avevamo ricordo di un'ottima cucina nell'hotel in cui abbiamo soggiornato e volendo evitare di restare in spiaggia nelle ore più assolate e calde, abbiamo corso il rischio di un ampliamento della massa grassa il cui rimorso abbiamo subito allontanato col pensiero di poter godere inoltre di una gradevole e prolungata pennichella in stanza a seguire.

Se è previsto un pranzo più leggero ed essenziale, durante la prima colazione, buffet permettendo, mi piace assaggiare un po' di tutto iniziando col salato e concludere poi col dolce, senza esagerare per non alzare troppo la glicemia che è sempre bene mantenere entro il limite di normalità. Ho quindi dovuto operare una scelta oculata e concentrarmi soltanto su alcune cose irrinunciabili. Nella ciotola metto una punta di cucchiaino di tutti i semini a disposizione, su cui poi adagio qualche rondella di cetriolo e spicchio di pomodoro e pochi tocchetti di frutta già sbucciata. Addolcisco il tutto con un paio di cucchiaini di marmellata di mirtilli e di lamponi ed una porzioncina di miele in favo che non mi lascio mancare quando lo trovo in hotel. E poi sommergo il tutto con una confezione di yogurt bianco.

Il cappuccino me lo preparo in maniera diversa da come la macchinetta è predisposta per l'erogazione. In prima battuta faccio scendere, uno dopo l'altro, due espresso che completo fin quasi al bordo della tazza con del latte bianco di cui posso fermare a piacere la distribuzione.

Non sto elargendo consigli sul fai da te: sto solamente elencando le mie abitudini che generalmente mantengo immutate per tutta la vacanza e a cui non apporto cambiamenti correttivi se a tale combinazione corrisponde poi una risposta positiva dell'organismo nell'arco della giornata ed anche in seguito. Per pranzo e cena mi piace invece variare il più possibile. Se c'è pesce, e qui una portata è sempre nel menu ad ogni pasto, mi oriento su quello perché è bene approfittarne, vista anche la varietà che a casa non è sempre così comodo da attuare.

Credo di aver detto tutto, forse anche di più. Ho l'indice indolenzito a furia di tappare sull'angusta tastiera del cellulare. Beh, sempre meglio che aver le dita imbrattate d'inchiostro per l'intinzione della penna d'oca nel calamaio. E con questa rievocazione d'altri tempi, si conclude, quasi in maniera circolare, questa dissertazione tra il serio ed il faceto sul tempo da vivere.

 

 
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