Creato da SolEdArgent0 il 22/10/2005

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sono soltanto parole....

 

 

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Post N° 215

Post n°215 pubblicato il 15 Novembre 2006 da SolEdArgent0

Venite...accomodatevi, voglio raccontarvi una favola...ma poi fatene tesoro (in particolare voi genitori :-))

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La storia di un cucciolo.

“C’era una volta un cucciolo che viveva in una bellissima tana.

 Tutto era fatto su misura per lui e lui ne era proprio molto felice. Erano belli non solo i suoi giochi e la sua cuccia, ma anche le cose che i genitori facevano per lui e le parole che gli insegnavano fra queste quella che si sentiva più spesso era la parola Si. E così il cucciolo crebbe conoscendo solo queste cose, finchè arrivò il giorno dell’uscita dalla tana, quando tutti i cuccioli impararono a camminare per il bosco. E allora questo cucciolo che conosceva solo il Si si avventurò anche lui per il bosco, quando all’improvviso vide di fronte  a lui un grosso mostro.

“Chi sei?” gli chiese il cucciolo con la voce tremante,

“Io sono la parola No!” tuonò possente la voce;

Il piccolo ne fu così terrorizzato che corse velocemente nella sua tana, si barricò dentro e non volle più uscire. Passò un po’ di tempo e i suoi genitori ebbero molta pazienza, ma quando si accorsero che lui non voleva davvero più uscire dalla tana, capirono che bisognava fare qualcosa. Pensa e ripensa, scartarono varie ipotesi. Scartarono quella di uscire ad allontanare il NO che aveva spaventato il loro cucciolo, perché chissà quanti altri ne avrebbe trovato nel bosco e non si poteva certo eliminarli tutti. Scartarono anche l’idea di cominciare a dirgli sempre di no anche loro, per abituarlo, perché il cucciolo si sarebbe sentito spaventato e disorientato da questo cambiamento improvviso.

Fu così che decisero che l’unica cosa possibile era quella di fargli fare amicizia con la parola NO, poco per volta, piano piano, in modo che non si spaventasse.

E infatti il cucciolo, che dei suoi genitori si fidava, la prima volta che questi gli misero davanti la parola NO si sentì stupito, ma non così spaventato come quando era là fuori da solo, nel bosco non familiare.

E a poco a poco anche la parola NO entrò qualche volta nella tana del piccolo, insieme alle cose che gli erano familiari. E anche lui ebbe il modo di imparare a conoscerla e a non temerla.

E quando il sole si fece più  caldo per la nuova primavera che arrivava,anche il cucciolo che prima conosceva solo la parola Sì potè uscire dalla sua tana e giocare con gli altri fra le ombre del bosco, sia che queste si chiamassero Si, sia che si chiamassero NO”

                                                 (Guido Petter)

Commenti al Post:
ventodamare
ventodamare il 15/11/06 alle 17:52 via WEB
E' molto piu' facile dire si, molte volte. Ma i no vanno detti, anche se poi tocca lottare e spiegare e rispiegare.. hai ragione. Un bacio. ;-)
 
 
SolEdArgent0
SolEdArgent0 il 16/11/06 alle 07:30 via WEB
è molto più facile dire si...spesso ciò che manca è proprio la costanza (che i piccoli nelle loro richieste e/o capricci mettono in campo molto bene)la costanza di spiegare perchè no e tornarlo a spiegare ancora...ma basterebbe poco...poche regole mantenute...e purtroppo non ci si rende conto di quanta insicurezza si da al proprio bambino dandogli solo dei si.
 
pier_angelo1
pier_angelo1 il 16/11/06 alle 08:57 via WEB
Quanta verità, un dolcissimo bacio....
 
 
SolEdArgent0
SolEdArgent0 il 16/11/06 alle 17:16 via WEB
un bacio a te angelo :-)
 
torospensierato
torospensierato il 16/11/06 alle 13:38 via WEB
credo che i No spiegati (e ragionevoli)vengono, dopo un pò di storie, accettati... mentre quelli incomprensibili spingono al rifiuto violento :)
 
 
SolEdArgent0
SolEdArgent0 il 16/11/06 alle 17:17 via WEB
i no incomprensibili non vengono accettati e disorientano tanto quanto i si perenni...le regole diventano per i bambini...la materia con la quale misurarsi, il perimetro che da la sicurezza del loro spazio...:-)
 
niedda
niedda il 16/11/06 alle 23:14 via WEB
bellissimo ^_^ dolce notte ^_^ baci
 
 
SolEdArgent0
SolEdArgent0 il 17/11/06 alle 18:19 via WEB
buona serata :-)
 
vega257
vega257 il 17/11/06 alle 09:49 via WEB
E sopratutto sia i no che i sì oltre che con le parole devono venire spiegati con l'esempio!!! Un abbraccio. Giò :-)))
 
 
SolEdArgent0
SolEdArgent0 il 17/11/06 alle 18:19 via WEB
giusto :-) l'esempio è il miglior insegnamento :-)
 
sax2002
sax2002 il 17/11/06 alle 10:05 via WEB
Sfondi una porta aperta...sono uno strenuo sostenitore dei "no che fanno crescere" specie nei confronti della nonna che non ne vuole sapere, ma si sa le nonne sono così!
 
 
SolEdArgent0
SolEdArgent0 il 17/11/06 alle 18:20 via WEB
eh eh...ad ognuno il suo ruolo ;-)
 
stelladelmattino2005
stelladelmattino2005 il 21/11/06 alle 10:02 via WEB
Com'è difficile fare i genitori, essere sempre coerenti e quando non lo si è cercare di spiegarne i motivi ma soprattutto farsi capire da queste piccole spugne. Spero che non ti dispiaccia se ti "rubo" la favola per pubblicarla nel mio blog. Grazie, Lella... mamma in perenne battaglia tra no e si ed un bestiolone dalla testa dura come la roccia! ;-)
 
 
SolEdArgent0
SolEdArgent0 il 21/11/06 alle 19:02 via WEB
si è difficile fare i genitori..ma...essere costanti è importante...come essere coerenti...l'esempio conta tanto...non mi dispiace se riporti questa favola nel tuo blog :-) accomodati pure :-)
 
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