Creato da baubo_a il 11/04/2012

Baubo

eros e gioco

 

 

« Ora voglio ascoltare te,...in fondo alla piramide »

regina bianca

Post n°10 pubblicato il 04 Luglio 2012 da baubo_a
 
Tag: baubo

 

 

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I fatti sono ombre degli archetipi, dei sogni fondamentali; gli eventi del mondo concreto sono riflessi di alternanze nel mondo archetipale.

Elémire Zolla

Gli dei. Illuminano ciò che già è emerso. Gli dei, adoratori dei corpi e della psiche umana.

Non c'è segno che venga dall'alto, da fuori, dall'ignoto.

C'è solo ciò che, essendo noi archetipi viventi, già siamo.

Lungomare, cammino a passo veloce.

Ho già fatto il primo percorso, arrivare alla fine, toccare il muretto, sporgermi, guardare verso sud il mare che si fa vasto oltre il paese e la costa. Virare lo sguardo al largo, sentire la brezza da questa sporgenza, respirare, sporgermi di nuovo per il gusto di fare del mio stare qui qualcosa di più intenso, girare sui tacchi delle scarpe da ginnastica e riprendere la camminata.

Scorrere velocemente davanti alle macchine delle coppiette e immergermi nel mio passo verso l'altro obiettivo: la fine del muretto, dopo tre chilometri dalla parte opposta del lungomare e del paese. Tutto al chiarore della luce, peccato, solo un piccolo tratto è al buio e qui rallento, mi guardo le stelle.

Stasera, dopo un po' il mio pensiero va a Palenque, perché? Non mi soffermo tanto sui perché, mi arenerei e mi perderei il gusto di sapere cosa mi riserva la mia fantasia. Vedo una tomba, una pietra appena spostata e un interno rosso. È una buca squadrata, sembra cementata, comunque stuccata, liscia e dipinta di rosso. Ieri avevo scritto: scoprimi come tomba di cinabro... la tomba della regina rossa.

Palenque, città Maya, sono sulla via centrale che si sviluppa dritta e larga tra le piramidi. Indosso una specie di tuta di velo leggero arancio, una seta? Qui sul lungomare sto camminando sempre più leggera, mi sembra che i miei piedi quasi non tocchino terra, dondolo sui fianchi, veloce. Bello. Ecco ora con la stessa camminata sospesa sono su questo viale largo, so che non molto distante c'è la foresta, la sento, i suoi rumori, le nebbie e i miei timori ma qui, nella Città di Sole, sono sicura. Incontro le persone che mi conoscono, sanno della loro regina, solare, sanno che sto andando nella mia piramide tra le persone che amo. I miei fratelli, coloro che parlano il mio linguaggio, con loro sto preparando la partenza.

Ora però sono anche qui su questo lungomare e un pensiero mi attraversa: lui lo porto con me. Comincia il chiacchiericcio. Quando arrivo da te voglio buio e silenzio. Niente storie, mangia prima se vuoi, niente disturbi, chiudi il computer. Sarà già buio fuori, arrivo a piedi, voglio camminare prima. No, non possiamo metterci nudi, fa freddo. Tu ci vuoi nudi? Va bene sentirò la temperatura. Fai così, una coperta, prendi una coperta e mettila sul tappeto così ci mettiamo nudi e ci avvolgiamo là dentro. Arrivo, poso cappotto e zaino, mi spogli tu? Sì, mi aiuti. Mi spogli, tu sei già nudo certo, m'hai aspettato nudo, al freddo. Tu? Non hai freddo tu. Ecco, dentro la coperta, tu e io, avvolti, abbracciati. Voglio che tutto sia piano piano, bè lo sai che voglio così, sempre. Là sotto. Voglio abbracciarti, accarezzarti la testa, i capelli, il collo, la nuca, la tua testa pelata, intanto sentire che mi stringi, che mi accarezzi e mi scopri, mi studi con le mani. La schiena, i fianchi, la pancia, il bacino, le gambe, su su, il torace, i seni, il collo, la mia testa. La mia testa e la tua, vicine, attaccate, premerle una verso l'altra. Ecco la mia mano dietro la tua nuca e avvicinare la tua testa alla mia, premere, stringere, incollare le fronti una sull'altra, una accanto all'altra, ora una dentro l'altra.

Sento la mia mente che entra nella tua, ora la mia mente avvolge la tua, l'abbraccia e la stringe, adesso è la tua mente che supera la mia, va all'esterno e avvolge me, il mio cervello. Una sull'altra una dentro l'altra, uh! Qui sul lungomare cammino veloce e sento la tua mente stringere la mia, io dentro, serrata, stretta bevo di te, dal tuo cervello. Ti annuso il cervello, ti sento liquefatto, che mi dai... che mi dai? Qualcosa di vitreo, o cristallino? Sì, direi cristallino perché è liquido, trasparente, luminoso ma anche morbido, sciolto, dolce e senziente, intelligente, a modo suo mi parla. Bevo di te. Ti succhio questo plasma. Questa vitrea-cristallina acqua trasparente verdazzurra.

Ora la mia mente è sopra, stringo te. Un magma che va su e giù, dentro e fuori, un magma fatto di due menti che si sposta, tracima, scorre, scivola. Le menti: una sull'altra una dentro l'altra, pressione, spinta, collisione, lotta, tensione. Allentare, lasciar andare, riprendere, stringere, premere. Fermare, mollare... le nostre menti. Tu e io.

Un magma intenso, pesante, caldo, bollente. Pezzi di massi all'interno si scontrano, saltano, si rompono, ingombrano, si frantumano, tutto scorre via. Lava bollente, fango, lapilli, fuoco. Tutto scorre, scende, tracima, le nostre menti, qui sotto la coperta. Una fronte sull'altra, respiriamo, il mio occhio sul tuo, un respiro, ora alito sulla tua pelle e l'annuso, quanto mi piace. Scorro con le dita la tua fronte, l'occhio destro, vado al sopracciglio destro, l'occhio. Scendo sul naso, naso contro naso. Stropicciamo 'sti nasi, come gli esquimesi quando si amano. La tua bocca, le mie dita sul tuo labbro superiore, le separo fino all'orlo della bocca, scorro il labbro inferiore, riunisco le dita, infilo il dito nella tua bocca. Vedi di lavarti i denti, che ti scavo dentro. Intanto il magma ancora collima, preme.

Sento la tua carezza, la pelle, le spalle, mi attiri ancor più testa con testa, petto a petto. Stretti, fermi, respiriamo, la forza va e viene, le menti strette, compresse e agganciate. Magma che fluisce ora, rallenta, qualcosa si sta raffreddando, sento scorrere, sciogliere, liquefare, una forza leggera. Avverto sinapsi sussurrare, illuminarsi, sfrigolare. Eoni, fotoni, bosoni, particelle, quark che si toccano dolcemente e rimbalzano, danzano, scorrono, come tante palline luminose senza peso, senza misura, senza una collocazione precisa. Tutto in movimento sciolto, lento-veloce, sereno. Oh, tutto morbido, possibile. Respiri, calma, ci siamo, tu e io, possibili. Una forza che sento, un'intensità, nella testa. Un fluire, dondolare, come un'onda leggera che mi avvolge la mente, m'accompagna, mi stringe piano, mi permea di... di.. non so, ma mi fa bene. Due menti che si dondolano, che si scambiano pezzettini di sé, scambi di ioni, succhi, meta-pensieri, frammenti, sequenze leggere e reciprocamente comprensibili di pensiero. Piccoli leggeri spazi vuoti tra le due menti, luoghi né tuoi né miei in cui qualcosa può stare comodamente, riconosciuto. Spazi pieni di intensità, di una forza che fa vuoto, che sa accogliere, che allarga spazi. Una forza in cui si può stare senza fretta. Intensità, sentire, respirare a turno e ascoltare l'altro nel suo respiro. Riconoscerlo.

Respirare insieme, allargare lo spazio al respiro, all'aria che entra e sentire te in quest'aria che entra e mi prende, mi possiede. Arriva al mio cervello e lo fa scattare, fremere. Impazzire, impazzire impazzire in quest'aria che entra e esce e mi porta te. Sentirti in me nel respiro. Nutrirmi di te. Respiri lunghi, profondi, sentire che... vado via, fluisco, scorro, sprofondo. M'abbandono a quest'onda piena e intensa che ha preso la mia mente e il mio pensiero. Respiro, respiro, aria che entra dentro, fino in fondo. Mi porta via il pensare, mi prende, m'avvolge, m'incanta. Piena, piena, intensità, forza. Un orgasmo della mente, col respiro.

Cammino ancora a passo veloce, ho raggiunto l'altro estremo del muretto, toccato con mano e piede tanto per dire che il percorso lo faccio tutto, non baro. Giro sui tacchi e ritorno, ora ripasso per il porticciolo, le barchette.

Sera, le barchette nella darsena. Come tanti, piccoli, baci. Darsena, lo specchio delle Pleiadi.

Respiro profondamente, un che di pieno mi avvolge e soprattutto sale all'interno. È come un'onda che avvolge ciò che sono dentro, mi solleva il petto, mi allarga il torace e il ventre, mi fa sentire leggera e... abitata. Sì mi sento attraversata da una forza che insiste, preme, s'insinua in tutte le pieghe del mio corpo e le riempie.

La vibrazione che ho avvertito nella mente sento che si sposta, anche il desiderio. Lo sento scendere al ventre, al bacino e tra le gambe mentre lo sento anche sprofondarsi nel petto, verso il cuore. Qualcosa sigilla la mia anima. Un segno, un sigma. Un ricordo molto lontano. Intanto il mio corpo è già aperto. Proteso ma anche fragile esposto e, in esso, un po' lontano da me che sono qui presa da una spinta a fare largo, un corpo. Un corpo che m'avvince.

Sei tu.

Due anime, un'Anima.

E il gioco ricomincia appena uno scoglio più in là.

 

 

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Commenti al Post:
alba_chiara5
alba_chiara5 il 07/07/12 alle 11:38 via WEB
pero cosi..me fai ceca x leggerti :((((
 
 
baubo_a
baubo_a il 07/07/12 alle 11:56 via WEB
ok, il pross bello EVIDENTE
 
MadamePANTERA
MadamePANTERA il 07/07/12 alle 22:42 via WEB
Amore mio,è la base da cambiare....e tutto sarà + kiaro... ;-)
 
baubo_a
baubo_a il 08/07/12 alle 08:46 via WEB
il rosso ci sta, è .. intrigante e misterioso. canbio colore ai testi. ma poi, un pò di fatica a leggere è un insistere ad entrare nella situazione. bbb
 
baubo_a
baubo_a il 08/07/12 alle 10:36 via WEB
cambiato tutto, Madame, va meglio?
 
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"Qui la Forza è intesa nella sua accezione di “eros” vissuto e osservato nella situazione della sessualità ma, come dice l’autrice alla fine del libro, essa, resasi percepibile e presente nelle modalità, nelle espressioni dei corpi e della sessualità, è sperimentabile e gustabile in ogni aspetto della natura, della persona, della vita sulla Terra e nel cosmo.

 

 

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