Creato da baubo_a il 11/04/2012

Baubo

eros e gioco

 

 

sadè - 18° archetipo

Post n°21 pubblicato il 17 Aprile 2015 da baubo_a
 

 

 

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Mi sento serrata, legata, quasi sotterrata. Impalata sui tappeti. Sento una spinta a svincolarmi. Mi manca il respiro. Vedo poco è buio e ho freddo. Tu ansimi, puzzi di fumo, respiri forte e fai avanti e indietro. Chissà che hai in testa. Mi viene il nervoso e mi viene da ridere. Uff, che gioco scemo. A me ste coercizioni non dicono niente, non mi intrigano. Ora te ne sei andato dillà. Così mi posso fare una risata tranquilla. Quando torni non mi trovi. Adesso entro nella mia casetta. Chiudo occhi e orecchie. Chiudo la pelle e soprattutto il pensiero. A te lascio il gioco di credere che chissà che mi fai. Chissà che serpenti di emozioni e paure vai a stanare dentro di me (avevo scritto di te, mmmmhh pensa). Non me ne importa.

L'unica cosa che mi interessa guardare e soprattutto sentire è la reazione che mi sale al fatto di essere legata. Sta corda mi entra nei polsi. Mi hai stretto troppo i fili di seta alle caviglie, ma io mi muovo lo stesso, sai che insisto, si decide in due anche nel gioco. È gioco perché vuol essere il superamento di ogni separazione tra te e me. La sfida è mollare, cedere, essere perdenti e lasciar vincere te. Ok. Accetto e faccio silenzio. Sai che significa, vero? Far passare le cose che voglio per altro canale, quello che t'arriva dritto dentro il cuore. Questo fatto che nemmeno posso girare i piedi non mi va giù. Sì, il pensiero di allungare braccia e gambe, di mettermi in piedi, di soffiarmi il naso, di andare a fare la pipì! Questo intendo raggiungere. La mia libertà. Che emozione.

L'intento, al di là dell'evidenza, mi fa rientrare in me stessa. Mi sento implodere. Mio Dio, arretrare. Ri-entrare. Mi vedo. Oh, mi sembrava di essere legata e costretta, non da legacci di pelle e di seta ma dai miei stessi sentimenti. Ora, qui dentro, nel mio pulsare interiore, mi vedo abbracciata, avvinta da questo mio sentire verso te. Mi dicevo imprigionata, ora avverto un territorio prima inesplorato di tensione, dedizione, la chiamerei elezione per te. Il fatto è che sto ascoltando una specie di mia primogenitura. Sto in questo luogo in cui io sono l'amore di me stessa. Da qui, ora, sento te e ti parlo. Tutte le volte che ti dico:

© Io non sono le altre!

ª Eccola.

© Sì, io ti sento in modo diverso, mio. Perché così sento me. Per questo posso permettermi di dire: - Io sono speciale -.

ª È sempre stato così, anche  quando non te ne rendevi conto.

© Dici, allora voglio sciogliere questi legacci avvolgendomi nel mio sentire per te.

ª Io ti sento così. Tu dici che sei speciale. Ma che bisogno hai di insistere sulla tua originalità.

© Ah, come sempre per vedere quanta forza so tirare fuori per svincolarmi da tutto questo, compreso l'amore per te, rispetto alla grande libertà che Eméraude è. Per poi decidere di scegliere te.

ª Ah, le donne!

Prima che me ne renda conto qualcosa si è mosso. Una spinta che invece di andar fuori va di dentro. Un respiro trattenuto, no, anzi, aspirato. Entra e allarga, espande i polmoni, aria e aria che entra invece di uscir fuori, gonfia i miei polmoni, ne sento la tensione. È una forza. Qualcosa mi sta scoppiando dentro. Mille particelle di luce colorata sprizzano dappertutto, io le sento e le vedo. È un calore pieno che si diffonde in tutto il corpo, s'irradia. Sto sfrigolando dentro di me. Chissà se te ne stai accorgendo. Il fatto è che è un calore strano, non è calore, è freschezza. Ci sono mille e mille particelle luminose, verdi, smeraldo, azzurre. Sono fosforescenti, attive e stanno comunicando con me. Adesso i bip bip particellari sono nella mia testa, sento un fresco. Arrivano ad onde e hanno un suono. Sono condotti da un'armonia. Percepisco delle corde dentro me. Il mio corpo è attraversato da fasci di onde sonore. Un flusso. Si attivano da sole. Solo che non posso chiedere loro cosa mi stanno dicendo, se volessi codificare il loro messaggio lo perderei, così funziona nell'entanglement. Bisogna sospendere il cervello, la nostra insistente curiosità mentale di sapere cosa succede. Qui funziona l'archetipo thet, accolgo, e il messaggio diventa sangue, carne, sostanza felice che mi nutre. Dalet, rendo concreto quanto sento e desidero. Da questo mi rendo conto che il bip è arrivato, da come mi sento.

Come mi sento? da Dio. Dove sono? Fuori, lontano. Libera, me stessa, e anche abbracciata a te. L'archetipo fé ha funzionato, espando. Tutto è cominciato con questa botta di forza che, invece di esperire in un gesto ho voluto trattenere, di più ri-cacciare dentro. Ha scatenato una specie di reazione a catena.

Bene, sono arrivata, entro, chiedo e tu mi dai, tutto.

Un'energia scatenata all'interno. Prossima volta tocca a te. Incatenato! ma nel mondo di fuori.

* Emèraude, risorsa a se stessa, si toglie sempre dagli impicci.

 

 

 

 
 
 

Voluttà

Post n°20 pubblicato il 07 Aprile 2015 da baubo_a
 
Tag: baubo

 

Sperimentare l'UNO.

Molte le strade.

Per me oggi è oltrepassare i pseudo confini della pelle e dei corpi.

Soprattutto quelli fuorvianti e riduttivi delle menti.

Una sensualità estesa.

Voluttà.

Voluttà è una sostanza dinamica, palpitante, da centellinare

da gustare a cellule piene e sospese.

Flussi, onde di piacere sottile.

Spesso non è la soddisfazione degli impulsi

piuttosto un tenere sospesi gli impusi per lasciarli diramarsi,

allargarsi estroflettersi in sensazioni che vanno oltre me.

Le sento nell'altro.

Negli altri.

E sento che sono anche "io", mi appartengono.

Ci apparteniamo in una sfera di piacere meno duro, meno selettivo, più sottile,

espanso, condivisibile.

Un femminile, che rinasce, riprende il suo spazio nel tempo.

Scorre dorato. L'età dell'oro.

Modalità ... altre... oltre si essere sessuati,

coerentemente... esperite.

 

 

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Lusso calma e voluttà -  Henri Matisse

 
 
 

attraversati da tracce smeraldo

Post n°19 pubblicato il 01 Aprile 2015 da baubo_a
 

 

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thori

catino

budda

la trama

una rete connette le menti
dissolve vaghe identità, perduti nomi e perché.

In gesti che sanno di terra per dire Parole più estese.

Come piume in mano all'arciere per essere Parola non nostra.

La Psiche ci perde
esuli, non siamo di noi.

Libertà ci forgia.

 

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la glia

 


 
 
 

Lara 3

Post n°18 pubblicato il 10 Dicembre 2012 da baubo_a
 
Tag: baubo

 

 

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Ora non sento resistenze, so cosa va fatto. Qui, a questo livello della comunicazione, i sentimenti di gelosia e di possesso, le mie paure di perdere il controllo della situazione non ci sono, quando si percepisce la forza si sa che lei è la signora e che, in lei, non c'è nulla da temere. Così mi scosto un po' da Lara mantenendo il contatto con la sua mano e lascio avanzare te. T'avvicini, t'avverto nel buio. Le sei accanto, di fronte, i visi vicini, respirate insieme, stai accordando il tuo respiro al suo. Mi stendo sul tappeto e mi sintonizzo con voi. Hai messo le tue mani sulle sue spalle, l'accarezzi, la tua mano continua oltre lei verso me. Ti fermi, sei immobile tra noi, respiri profondamente e piano, quasi un vibrare delle tue braccia che noi due accogliamo.

Un grande silenzio scende nella stanza, come se il tempo si fosse fermato. Appena un filo dorato che entra da una finestra, fuori è il tramonto e nel nostro silenzio arrivano i garriti delle rondini, come se in essi il mondo di fuori fosse presente. Avvicini noi due, le donne, e ci avvolgi con le tue braccia. Baci lei, piano, poi me. Le nostre mani si muovono ad accarezzare la tua schiena, il petto, il viso. Accostiamo le nostre teste e stiamo fermi, ciascuno preso dal suo sentire, ciascuno che ascolta l'altro. Quasi un suono comune nel sollevarsi dei tronchi, quasi uno scoprici e conoscerci in altro modo. Mi sembra di avere occhi... altri con cui osservo tutto e, vi sento.

Quasi una partecipazione profonda uno dell'altro, e degli altri due. Vi conosco ora, insieme, e colgo una pregnanza che mi trasmette la percezione della vostra amicizia. Vi conosco ora. Forse lei percepisce la nostra intesa e tu, avverti cosa siamo Lara e io insieme?

Momento molto intenso questo, che lasciamo continuare finché, da sola, la tensione ci sposta. Mi ritrovo dentro la spinta ad essere di nuovo io a dire qualcosa con le mani e con tutta me stessa. Ti bacio sulla fronte e bacio lei. Vi stringo stretti, lei stringe, risponde, poi mi stendo a terra, mi raccolgo quasi a fare un bozzolo e me ne sto. Lara, tra te e me che continua ciò che ho lasciato. Assecondo le sue carezze, me le gusto, lascio che mi percorra, mi conosca ancor più sotto le sue dita.

 

da Baubo, pag 112. 

 

 
 
 

Lara 2

Post n°17 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da baubo_a
 
Tag: baubo

 

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Accarezzo i suoi capelli, sono lunghi, sottili. Lei mette la sua mano sul mio braccio, respira, la sento, è viva, vera, palpita. È morbida, calda, pacata. S'avvicina a me dolcemente, anche con timore avverto. Non fa un gesto in più dei miei, sa aspettare, la percepisco protesa verso me.

La sento silenziosa in questo silenzio. È profumata. Torno ai suoi capelli, alla sua schiena, annuso. Mi sento un po' bestiolina in questo momento, vado poco di cervello e più di tatto, di naso.

Tu, dove sei? Sì, ti sento, accarezzi tutte e due, le nostre teste, le braccia, le gambe. Intanto ansimi, a momenti vai veloce, poi rallenti e ti fermi su un punto dei nostri corpi. Mi viene da controllare se stai più su lei o su me... una paura.

Torno su lei, entro con la testa tra il suo collo e i capelli, quasi mi nascondo là dentro. Ormai sono più alleata con lei che con te, ecco va a finire sempre così. Che chi mi attrae è la donna.

Tu ci sovrasti ora, baci, accarezzi con forza, ci stendi per terra e metti una mano su lei e una su me. Scorri i nostri corpi, è come se tu avvolgessi, impastassi, mescolassi carne, pelle, muscoli, respiri e sensazioni traendo un flusso che passa tra noi due distese. È come un collante, un che di fluido e denso che avvolgi nella tua mano, arrotoli e poi dipani sui nostri corpi.

Quasi ne esce una trama fatta di un fluido opalescente che ci sta legando, affonda nelle nostre concavità, emerge da seni, pance, teste e torna a nascondersi dietro i capelli, i fianchi e le nostre mani appoggiate a terra. Avverto questo impastamento che mi sta portando verso Lara in un qualcosa che tira, che mi attira e mi sposta corpo, mani, bocca su di lei.

M'accosto ancora di più, mi sollevo, seduta, e comincio ad accarezzarla con più intensità, scosto la tua mano, tocca a me ora. Voglio che mi senta, voglio darle quello che sono e dolcemente la bacio sulla bocca. Le scosto i capelli, le accarezzo gli zigomi, il naso, gli occhi, respiro sulla sua bocca, poi scendo verso il collo, i seni, con il respiro soffio, umetto la sua pelle. Alla pancia ora, metto le mani sulle sue cosce, le stendo e seguo con le dita; con la bocca da sopra, con le mani da sotto, m'avvicino al suo pube. Oh, sarebbe immediato e semplice per me proseguire su questo percorso che porterebbe a trasformare in sesso una comunicazione che è nata così, nella nudità dei corpi e nell'abdicare delle menti.

Sì, per quel che so di me sicuramente non mancherò a quel traguardo ma ora m'interessa approfondire questo interscambio ed arrivare, davvero, a percepire quel qualcosa che si chiama flusso, energia, tu la chiami decisamente la forza che nasce dall'accostarci alla nostra reciproca e profonda conoscenza e dall'attivazione di una sospensione, un'attrazione che sentiamo scaturire dal profondo.

E qui lascio fare a te, sai e senti molto bene anche tu questo fluire della tensione emozionale dei corpi. Sai bene i passaggi dalle vibrazioni della pelle e dei corpi alla percezione delle emozioni che essi suscitano. Sta nell'emozione il fluire della forza, e sta nel nostro esperire ciò la consapevolezza di quel che ci attraversa e siamo.

 
 
 

     Caosfera editore

http://www.caosfera.it/libri/baubo/

Baubo

la dea dell'osceno

"Qui la Forza è intesa nella sua accezione di “eros” vissuto e osservato nella situazione della sessualità ma, come dice l’autrice alla fine del libro, essa, resasi percepibile e presente nelle modalità, nelle espressioni dei corpi e della sessualità, è sperimentabile e gustabile in ogni aspetto della natura, della persona, della vita sulla Terra e nel cosmo.

 

 

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Libro che spiazza

e se lo lasci fare : destabilizza

ma poi ti esalta.

 

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