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COMUNIONE SPIRITUALE
«Gesù mio, 
io credo che sei realmente presente 
nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa 
e Ti desidero nell'anima mia. 
Poiché ora non posso riceverti 
sacramentalmente, 
vieni almeno spiritualmente 
nel mio cuore.
Come già venuto, 
io Ti abbraccio e tutto mi unisco a Te;
non permettere che mi abbia mai 
a separare da te con il peccato».

 

 
a.monte41 il 17/06/14 alle 22:45 via WEB
T'adoriam, Ostia divina, t'adoriam, Ostia d'amor: tu dell'angelo il sospiro, tu dell'uomo sei l'onor: T'adoriam, Ostia divina, t'adoriam Ostia d'amor. Tu dei forti la dolcezza, tu dei deboli il vigor, tu salute dei viventi, tu speranza di chi muor. Ti conosca il mondo e t'ami, tu la gioia d'ogni cuor; ave, o Dio nascosto e grande, tu dei secoli il Signor. .... Buona serata, amica
 

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Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».Sal 94

La conversazione di Gesù con la Samaritana si svolge sul tema dell’“acqua viva”. Quest’acqua è indispensabile alla vita, e non è sorprendente che, nelle regioni del Medio Oriente dove regna la siccità, essa sia semplicemente il simbolo della vita e, anche, della salvezza dell’uomo in un senso più generale.
Questa vita, questa salvezza, si possono ricevere solo aprendosi per accogliere il dono di Dio. È questa la convinzione dell’antico Israele come della giovane comunità cristiana. E l’autore dei Salmi parla così al suo Dio: “È in te la sorgente della vita” (Sal 036,10). Ecco la sua professione di fede: “Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio” (Sal 042,2). La salvezza che Dio porta viene espressa con l’immagine della sorgente che zampilla sotto l’entrata del tempio e diventa un grande fiume che trasforma in giardino il deserto della Giudea e fa del mar Morto un mare pieno di vita (Ez 47,1-12). Gesù vuole offrire a noi uomini questa salvezza e questa vita. Per calmare definitivamente la nostra sete di vita e di salvezza. “Io, sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).

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Creato da: PAOLA11O il 24/10/2013
IL VANGELO NEL 21° SECOLO

 

 
« Maestro, che cosa devo f...XXVII Domenica del Tempo... »

XXIV Domenica del Tempo Ordinario Anno A

Post n°156 pubblicato il 17 Settembre 2017 da PAOLA11O
 

Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,21-35)
https://i0.wp.com/www.papaboys.org/wp-content/uploads/2014/08/frase-di-san-francesco-di-sales-da-condividere-su-fb-1.jpg

In quel tempo, Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. A proposito, il Regno dei Cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello». Parola del Signore.

Riflettiamo

Perdonare è un gesto che richiede un amore superiore al male ricevuto.
Questa sintesi comprende la conoscenza indispensabile sul perdono, ed è proprio l'amore a permettere di arrivare a dimenticare tutto il male ricevuto, quando l'amore è grande in una persona, tutti i ricordi del passato vengono assorbiti e pur ricordandoli non si prova più alcuna avversità verso i cattivi.
L'Amore incarnato non ha avuto alcun tentennamento nel perdonare i suoi crocifissori: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34). Quindi, il perdono diventa possibile dalla misura dell'Amore di Dio che possiede ogni persona.

Fino a quando chi ha sofferto a causa della cattiveria altrui, non raggiunge quella vetta spirituale necessaria per dominare il risentimento e mettere quiete dove c'era animosità, non ha la capacità di dimenticare, di non nutrire più alcun rancore verso chi è stato causa del male.

Togliendo il rancore si deve inserire l'amore, ma non è automatico, bisogna meditare buone letture e conoscersi a fondo. Le buone letture spiegano il cammino autentico che indica Gesù e la propria conoscenza rimuove gradualmente il male presente nel cuore.

Senza le virtù, le preghiere che si recitano rimangono solo illusioni di un cammino spirituale non conforme al Vangelo. Senza le virtù servono a poco o a nulla le preghiere giornaliere e tutto quello che si compie di spirituale. Questo spiega lo smarrimento spirituale e il cammino di fede impantanato di chi non pratica veramente le virtù. A questo c'è comunque rimedio.

Il perdono sincero è un atto di amore che supera di molto chissà quante preghiere!

Gesù Cristo ci ha insegnato ad amare anche chi ci ha odiato, ci ha diffamato, ci ha arrecato tanto male e che purtroppo inevitabilmente ricade su di loro. Il male compiuto dai cattivi anche con i soli pensieri che già contengono astio, malignità, tutto il male compiuto da essi, ricade su di essi moltiplicato chissà quante volte. E questo ci dispiace ma se lo sono cercati.

Non gioiamo per questo, è la legge naturale che compie il suo percorso, è il male che si compie con i soli pensieri che sono già molto pericolosi, oppure con le falsità che amano raccontare gli invidiosi o quanti vivono come in un'altra realtà e si convincono di avere capito tutto della vita.

L'amor proprio, la superbia, ingannano con molta facilità e la vigilanza non è mai abbastanza. Il controllo dei pensieri è importante. Va bene controllare i pensieri ed eliminare subito quelli che portano odio, invidia, cattiveria, amor proprio, superbia e altro che non può arrivare mai da Gesù, allo stesso tempo però si deve cercare di capire la natura maligna di quei pensieri. Da dove scaturiscono?

Questo deve domandarsi il cristiano autentico, anche se è un grande peccatore ma desidera diventare migliore ed imitare Gesù Cristo.

Questo metodo è indispensabile per arrivare a scoprire la radice di molti mali interiori, che impediscono di amare e di perdonare.

Con la conoscenza personale il cristiano si ridimensiona e arriva dopo un cammino a capire le sue potenzialità e anche le miserie. È la più bella conoscenza perché partendo da essa ci si pone davanti a Dio nella condizione che abbiamo compreso e non ci esalteremo più inopportunamente.

Con questa conoscenza si arriva anche a riconoscere gli sbagli commessi e che forse sono stati la causa delle reazioni altrui.

Pensiero

Dio non misura la nostra perfezione dalle molte cose che facciamo per Lui, ma dal modo di farle. (San Francesco di Sales)

 
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I MESSAGGI PIU' BELLI

Grazie Paola...se la Pace di Gesù regna nel nostro cuore, allora diventiamo portatori di Pace, diventiamo operatori di Pace. Portare la Pace significa portare Gesù nel nostro cuore, ed in questo modo diventiamo come Gesù. Gesù è il figlio di Dio, noi diventiamo figli di Dio! 

https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSUwBa2JlWdvP7i6W6qfuejnL4FE-uCa2FoGnwnzbVUBparTRciSg

 


VIENI E SEGUIMI

SE ASCOLTATE OGGI
LA  VOCE DEL SIGNORE
NON INDURITE
I VOSTRI CUORI
 VIENI SPIRITO SANTO
VIENI SPIRITO DI PACE
VIENI SPIRITO D'AMORE
Vieni a sostituire questo nostro cuore di pietra, cambia questo cuore in un cuore di carne. Fa che si apre e riempia d'amore il prossimo, fammi accettare le diversità, quelle persone che non la pensano come me. Fa si che dalle mie labbra escono solo parole dettate da te non dalla mia umanità, dal mio sapere. Fa si che riesca a tirare furi tutto ciò di positivo che tu mi hai donato nel corso di questi anni. Fa che una parte dell'amore che tu mi dono lo riesca a donare ai fratelli meno fortunati che non conoscono la luce di Cristo. Che la luce di nostro Signore Gesù riesca sempre ad illuminare il nostro percorso di vita.


 

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto.

 

 

 

 

 

 

 


LA CROCE
Quando io nacqui,
mi disse una voce:
“Tu sei nato
a portar la tua croce”.
Io piangendo
la croce abbracciai,
che dal cielo
donata mi fu;
poi, guardai,
guardai, guardai...
tutti portan
la croce quaggiù.
Vidi un re
tra baroni e scudieri
sotto il peso
di cupi pensieri;
e al valletto
che stava alla porta
domandai:
a che pensa il tuo re?
mi rispose:
la croce egli porta,
che il Signore
col trono gli dié !
Vidi un giorno
tornare un soldato
dalla guerra
col braccio troncato:
perché mesto,
gli chiesi, ritorni?
non ti basta
la croce di onor?
ei rispose:
passaro i miei giorni,
altra croce
mi ha dato il Signor.
Vidi al letto
del figlio morente
una ricca signora
piangente,
e le dissi;
dal cielo conforto
d’altri figli
a te, o donna, verrà...
mi rispose:
contenta mi porto
quella croce
che il Cielo mi dà
Vidi un uomo
giulivo nel volto,
in mantello di seta
ravvolto,
e gli dissi:
a te solo, o fratello,
questa vita
è cosparsa di fior?
non rispose,
ma aperse il mantello...
la sua croce
l
’aveva nel cor.
Più e più allor
mi abbracciai la fatica,
ch’è la croce
dei poveri amica.
Del mio pianto
talor la bagnai;
ma non voglio
lasciarla mai più.
O fratelli,
guardai e guardai...
tutti portan
la croce quaggiù.

 

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Salmo 34, 12-23
[12]
VENITE, FIGLI, ASCOLTATEMI;  V’INSEGNERO’ IL TIMORE DEL SIGNORE.
 
[13]C'è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene? 

 
[14]Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
[15]Stà lontano dal male e fà il bene,
cerca la pace e perseguila. 

 
[16]Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
[17]Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo. 

 
[18]Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
[19]Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti. 

 
[20]Molte sono le sventure del giusto,
ma lo libera da tutte il Signore.
[21]Preserva tutte le sue ossa,
neppure uno sarà spezzato. 

 
[22]La malizia uccide l'empio
e chi odia il giusto sarà punito.
[23]Il Signore riscatta la vita dei suoi servi,
chi in lui si rifugia non sarà condannato. 
 

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" Signore, da chi andremo .
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