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LA RIFORMA DEL LAVORO, ART. 18 DISOCCUPAZIONE
Post n°40 pubblicato il 07 Aprile 2012 da totobino
Normalmente le buone riforme scontentano tutti perche' vengono approvate su una linea stabilita dall'organo che ne assume la paternita', tengono conto dei bisogni e necessita' generali e non cedono alle richieste di parte . Inizialmente questa riforma era connotata dai requisiti della generalita' e scontentava quasi tutti tanto che Bersani rischiava il posto fisso la Camusso era inviperita e annunicava scioperi indefiniti Bonanni ed Angeletti dicevano che non era una buona riforma e che qualcosa bisognava cambiare , solo confindustria si riteneva soddisfatta perche i lavoratori potevano essere licenziati e pertanto gli interessi degli imprenditori erano stati salvati- Monti e Fornero facevano la voce grossa e giornalmente annunciavano che nulla sarebbe stato modificato. Tutto questo fino a quando Bersani non e' salito al colle per parlare con il Presdiente della Repubblica- Cosa si siano detti non si sa , ma visto come sono andate le cose senz'altro Bersani ha fatto presente che l'art. 18 cosi' com'era avrebbe annientato il partito democratico e determinato una rottura insanabile con il sindacato con grave rischio per la sopravvivenza del governo. Subito sugli organi di informazione abbiamo avuta la conferma dell'interventismo di Napolitano che assicurava la approvazione della riforma con la modifica certa dell'art, 18.Cosi' il Premier Monti, che aveva sempre annunziato l'approvazione a maggio , su espresso invito del Presidente _Napolitano al suo ritorno dalla tournee all'estero . convocava le parti in causa e procedeva alla modifica dell'art. 18 nel senso voltuto dalla sinistra. Con un sol colpo Monti salvava il governo , Bersani . accontentava la Camusso nonche la cisl e la uil e si assicurava una riserva di ossigeno per la durata del Governo. Tuttavia restava da accontentare la confindustria e per questo motivo Monti cercava di tranquillizzare la Marcegaglia dicendo che i reintegri non sarebbero stati numerosi. A questo punto la confusione si e' fatta ancor piu' evidente perche' primo la Marcegaglia non si e' ritenuta soddisfatta ed ha ingaggiato un duro scontro con la Fornero; secondo la riforma quando accontenta troppe parti non produce alcun risultato con la conseguenza che i disoccupati continuano ad aumentare i posti di lavoro continuano a diminuire e la patata del reintegro viene affidata completamente nelle mani dei giudici conoscendo i quali possiamo gia' anticipare che i lavoratori licenziati saranno reintegrati .Sul punto mi sembra del tutto infantile l'intervento della Fornero che accusa la Marcegaglia di avere poca fiducia nella magistratura che non ritiene cosi' politicizzata da costituire pericolo di imparzialita'. Mi sembra che il Ministro Fornero sia un tantino ottimista perche' disconosce la faziosita' la scarsa fiducia che gli italiani hanno nella magistratura e soprattutto nei giudici di sinistra che sono la maggioranza.
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Inviato da: totobino
il 10/12/2011 alle 23:18