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QUANDO LA DISOBBEDIENZA FISCALE DIVENTA UN DIRITTO

Post n°44 pubblicato il 16 Aprile 2012 da totobino

Quando Un governo  ammette di non avere una idea per la crescita  (Passera), minaccia di mandare tutti a casa se non si approva una riforma contestata da tutti  maggioranza ed opposizione (Fornero),un premier annuncia l'aumento delle accise sui carburanti il cui prezzo oltre ad essere  il piu' alto in europa e' divenuto ormai insostenibile, significa che non ha piu' nulla da dire e che quindi  se ne puo' andare pure a casa perche gli italiani non lo vogliono piu'. Nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica ha  chiesto al governo di lavorare per la crescita avendo prima Egli stesso avvertito la necessita' di far muovere un paese in fase di stallo e poi perche' da tutti i settori  della vita economica   v'e' una  impellente richiesta di  far partire il paese. Immediata la risposta del premier Monti  che ha annunciato candidamente che per reperire le risorse necessarie per finanziare la protezione civile  invece di operare sulla spesa aumentera' le accise sui carburanti . Qui siamo nella confusione piu' assoluta. Da almeno dieci anni  i governi precedenti hanno sempre usato la leva delle accise sui carburanti per abbassarne il prezzo nei momenti di crisi del petrolio e di aumento indiscriminato del greggio.Non hanno mai ritenuto  di aumentare le accise per fare cassa perche' aumentare le accise e' comunque aumento della pressione fiscale e si colpiscono i consumi. Solo il Premier Monti si e' spinto fino a tanto creando ancora una volta sgomento tra  gli economisti e maggior aggravio di imposte  ,come se non ne avesse gia' applicate abbastanza,  mortificando l'economia , portando l'italia in recessione. azzerando i consumi e mi fermo  senza non  citare i fattori della produzione ecc. Ma cio' che credo sia ancor piu' grave per non dire  mostruoso, ed uso un eufemismo , e' il fatto di aver  utilizzato il settore dei consumi e quindi le imposte indirette per colpire ancora una volta la  generalita' dei contribuenti  e penalizzare la  classe meno abbienta. Se avesse  aumentato un' imposta diretta  forse gli italiani avrebbero trovato il modo di non pagarla perche' le imposte dirette colpiscono la persona ed e' comunque anche possibile evitarne il pagamento. Ma colpire i consumi ed in particolar modo un bene di prima neccessita', perche' oggi il carburante e' senz'altro un bene di prima necessita' ,dimostra la volonta' punitiva del premier che se fosse stata pensata ed attuata in tal senso costituirebbe una vigliaccata.In un momento di crisi profonda di questo paese aumentare ancora le imposte invece di agire su lato della spesa costituisce uno stimolo ad evadere . Quando la pressione fiscale raggiunge percentuali al di sopra del 45% ciascun cittadino si pone la domanda se conviene continuare a pagare le imposte o  fermarsi ed evadere quelle ulteriori. Le leggi economiche  insegnano che quando il capitale investito e le attivita' impiegate anche in termini di scarificio non superano un certo rendimento oppure le imposte erodono  il reddito  da ridurlo  sotto la soglia della convenienza non 'c'e' piu' stimolo a produrre ulteriromente . Pertanto quando le imposte superano la percentuale sostenibile i cittadini sono stimolati a non pagare piu' le tasse.Ma fin qui abbiamo parlato di percentuali  di imposte intorno al 5o% ma quando la percentuale  della pressione fiscale raggiunge il  55% ed oltre  allora evadere le tasse diventa un diritto . Percentuali di pressione fiscale cosi'  elevate erodono il reddito tale da portare i redditi medio bassi sotto la soglia del minimo sostenibile e per il contibuente diventa lecito non pagare quelle imposte  che vanno oltre  la percentuale ragionevolmente  dovuta  sulla base del reddito prodotto. Il Presidente Napolitano ha  detto che  gli evasori dovrebbero vergognarsi di essere italiani. Non v' e' dubbio che evadere completamente le tasse  e' indegno da parte di chiunque  ma evadere  quella parte che eccede una ragionevole tassazione  diventa un diritto di tutti perche' non si puo' prescindere dal dovere -rispetto; dovere di pagare le tasse e rispetto dello stato a non impoverire i cittadini.

 
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