Creato da: totobino il 06/10/2011
articoli critiche e commenti

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

regcal2d.fumarolanorman.stansfieldtotobinogioucciaVIEUXCARREkoprungconfusemappecheguevaraeramortopsicologiaforensegryllo73pgmmamarioattaopelservicecar
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« ORA BASTA NON PAGHIAMO P...ABOLIAMO SUBITO IL FINAN... »

LA RIFORMA DEL LAVORO, ART. 18 DISOCCUPAZIONE

Post n°40 pubblicato il 07 Aprile 2012 da totobino

Normalmente le buone riforme scontentano tutti perche' vengono approvate su una linea stabilita dall'organo che ne assume la paternita', tengono conto dei bisogni e necessita' generali e non cedono alle  richieste di parte . Inizialmente questa riforma era connotata dai requisiti della generalita' e scontentava quasi tutti tanto che Bersani rischiava il posto fisso la Camusso  era inviperita e annunicava scioperi indefiniti  Bonanni ed Angeletti dicevano che non era una buona riforma e che qualcosa bisognava cambiare , solo confindustria  si riteneva soddisfatta perche i lavoratori potevano essere licenziati e pertanto gli interessi degli imprenditori erano stati salvati- Monti e Fornero facevano la voce grossa  e giornalmente annunciavano che nulla sarebbe stato modificato. Tutto questo fino a quando Bersani non e' salito al colle per parlare con il Presdiente della Repubblica- Cosa si siano detti non si sa , ma visto come sono andate le cose senz'altro Bersani ha fatto presente che l'art. 18 cosi' com'era avrebbe annientato il partito democratico e determinato una rottura insanabile con il sindacato con grave rischio per la sopravvivenza del governo. Subito sugli organi di informazione abbiamo avuta la conferma dell'interventismo di Napolitano che assicurava  la approvazione della riforma con la modifica certa dell'art, 18.Cosi' il Premier Monti, che aveva sempre annunziato  l'approvazione a maggio , su espresso invito del Presidente _Napolitano al suo ritorno dalla tournee all'estero . convocava le parti in causa e procedeva alla modifica dell'art. 18 nel senso voltuto dalla sinistra. Con un sol colpo Monti salvava il governo ,  Bersani . accontentava la Camusso nonche la cisl e la uil e si assicurava una riserva di ossigeno per la durata del Governo. Tuttavia  restava da accontentare  la confindustria e per questo motivo  Monti cercava di tranquillizzare la Marcegaglia dicendo che i reintegri non sarebbero stati  numerosi. A questo punto la confusione si e' fatta ancor piu' evidente perche' primo  la Marcegaglia non si e' ritenuta soddisfatta ed ha ingaggiato  un duro scontro con la Fornero; secondo la riforma quando accontenta troppe parti  non produce alcun risultato con la conseguenza che i disoccupati continuano ad aumentare  i posti di lavoro continuano a diminuire e la patata del reintegro viene affidata completamente nelle mani dei giudici conoscendo i quali  possiamo gia' anticipare che i lavoratori licenziati saranno reintegrati .Sul punto mi sembra del tutto infantile l'intervento della Fornero che accusa la Marcegaglia di avere poca fiducia nella magistratura che non ritiene cosi' politicizzata  da  costituire pericolo di imparzialita'. Mi sembra che il Ministro Fornero sia un tantino ottimista perche' disconosce la faziosita' la scarsa fiducia che gli italiani hanno nella magistratura  e soprattutto nei giudici di sinistra che sono la maggioranza.
Una riforma fatta per salvare il salvabile  non puo' avere la pretesa di avere successo e creare nuova occupazione. L'art. 18 cosi' come approvato  creera' ancor piu' problemi per la troppa discrezionalita' lasciata ai giudici. In assenza di precise e categoriche ipotesi di reintegro tutto viene rimesso alla discrezionalita' del magistrato investito della causa.Se poi si considera che altre ipotesi di modifica non sono state neppure esaminate e'  facile ipotizzare un insuccesso dei risultati prefissi. Anche gli indicatori statistici e reali non sono entusiasmanti  e tutte le condizioni di base sono del tutto sfavorevoli. Non c' e' la crescita delle imprese .non c'e' la crescita del pil. la produzione indistriale diminuisce ogni mese , il mercato automobilistico  perde circa il 30 per cento sul mercato, le banche non concedono aiuti alle imprese  i consumi diminuiscono la richiesta di cassa integrazione e' in continuo aumento , in una simile situazione propagandare un successo di una rifroma  incompleta e' troppo utopistico e velleitario.
Se questi signori sono convinti di quello che dicono dovrebbero ritornare tutti a scuola altro che professori. La ripresa dell'Italia e' legata soprattutto ad una fortissima espansione delle economie degli altri paesi che sono le sole a poter  trainare anche la locomotiva Italia , ma sempre con una politica interna di sviluppo e risparmi  e non di ulteriori tasse.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963