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ABOLIAMO SUBITO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI

Post n°41 pubblicato il 08 Aprile 2012 da totobino

Prendo spunto dall'intervento del ministro Severino che con molta tempestivita' si e' fatta portavoce del governo per annunciare che e' pronto un provvedimento per trovare una soluzione al finanziamento pubblico. Gli Italiani prendono atto che un governo tecnico vuole fare quello che la politica non ha fatto  da quando e' nata la Repubblica nonostante un referendum avesse molti anni orsono abrogato la morma su finanziamento pubblico. Qualcun 'altro ci ha messo le mani un politico di oggi che negli anni novanta faceva il magistrato,Si  tratta di Antonio di Pietro che ha fatto tanto  ma l' ha fatto male perche seppure l'iniziativa fosse onorevole ha condotto la sua battaglia solo contro la Democrazia Cristiana ed i socialisti tralasciando di indagare anche i comunisti che dopo  qualche tempo a titolo di riconoscimento gli hanno riservato un posto nella politica. Ebbene questo signore  si e' tanto vantato di aver fatto piazza pulita della corruzione politica  e non si e' accorto che il riconoscimento riservatogli dalla sinistra per non aver indagato con la stessa abnegazione nei  propri confronti avrebbe potuto essere considerato al pari di una comune corruzione  o concussione e pertanto qualche altro magistrato avrebbe dovuto  indagare su di lui. Tuttavia e qui sta il paradosso che lascia sconcertati : Il sig. on. Di Pietro ha combattuto il finanziameto e l'uso illegale di quei soldi ma non ha mai rinunciato a prendere anche lui i soldi del finanziamento pubblico . In tutti questi anni nessuno si e' preoccupato di mettere mano a questo furto perpretato ai dannni dei cittadini ,fatta eccezione per Pannella che ne ha piu' volte chiesto l'abolizione, si e' dovuto aspettare che l'unico partito rimasto ancora fuori dalla bufera  che ha coinvolto tutti e ,che fino a ieri dava anche del ladrone a Roma e  a tutto il resto D'italia,  entrasse nella stessa barca  a pieno titolo e con gli stessi diritti. Praticamente un ladrone termine da Bossi usato molto frequentemente  pur sapendo di farne parte. Oggi con il quadro al completo tutti  si sono affrettati a consigliare rimedi e soluzioni perche' nessuno vuole arrivare ultimo. Ma io mi chiedo : Vi immaginate cosa puo' venirne fuori se il governo dei tecnici che vuole porvi rimedio ha nella maggiornza che lo sorregge tutti i partiti che sono stati coinvolti negli ultimi scandali?Senz'altro verra' fuori un inciucio cui si aggregheranno anche gli altri partiti che non sostengono il governo, Non sono neppre passate inosservate tuttavia alcune esternazioni di condanna di  Fini . Verrebbe da dire ; ma guarda chi parla.Personalmente penso che per rendere giustizia agli italiani che fino ad oggi hanno finanziato con i loro soldi tutta la poltica che si e' dimostratata indegna di ricevere questi soldi occorrerebbe  annullare subito la legge senza  alcuna nuova norma ma rispolverando il vecchio referendum che questo regalo aveva gia' abrogato. Oppure se cio' non fosse possibile sarebbe sufficente un dl con un solo art. che abrogasse ogni forma fi finanziamto pubblico ai partiti alle associazioni ed ai movimenti in genere. Di contro si potrebbe consentire che vengano legalizzati tutti quei finanziamenti  in nero mediante riconoscimento legale con iscrizione tra i costi per l'ente che eroga il finanziamento e con ritenuta a titolo di imposta del 30%.Ovviamente donante e donatario dovranno riportare l'importo erogato o ricevuto nelle scritture contabili. Tutto alla luce del sole .Solo in questo modo si potrebbe evitare  il reiterarsi di tutte le situazioni che si sono verificate negli ultimi tempi, si consentirebbe ai partiti di ricevere  comunque fonti economiche su cui soddisfare i propri bisogni e si consentirebbe allo stato di incassare la ritenuta effettuata immediatamente con beneficio per le casse dello stato. E' pur vero che non sarebbe eliminata in questo modo la possibilita di sottrazione di queste risorse, ma   non si tratterebbe di soldi sottratti alla collettivita' ed il controllo contabile sarebbe rimesso a revisori esterni, L'eventuale sottrazione  da parte di funzionari infedeli  sarebbe risolta  giudiziariamente ma come  un fatto assolutamente interno al partito.

 

 
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LA RIFORMA DEL LAVORO, ART. 18 DISOCCUPAZIONE

Post n°40 pubblicato il 07 Aprile 2012 da totobino

Normalmente le buone riforme scontentano tutti perche' vengono approvate su una linea stabilita dall'organo che ne assume la paternita', tengono conto dei bisogni e necessita' generali e non cedono alle  richieste di parte . Inizialmente questa riforma era connotata dai requisiti della generalita' e scontentava quasi tutti tanto che Bersani rischiava il posto fisso la Camusso  era inviperita e annunicava scioperi indefiniti  Bonanni ed Angeletti dicevano che non era una buona riforma e che qualcosa bisognava cambiare , solo confindustria  si riteneva soddisfatta perche i lavoratori potevano essere licenziati e pertanto gli interessi degli imprenditori erano stati salvati- Monti e Fornero facevano la voce grossa  e giornalmente annunciavano che nulla sarebbe stato modificato. Tutto questo fino a quando Bersani non e' salito al colle per parlare con il Presdiente della Repubblica- Cosa si siano detti non si sa , ma visto come sono andate le cose senz'altro Bersani ha fatto presente che l'art. 18 cosi' com'era avrebbe annientato il partito democratico e determinato una rottura insanabile con il sindacato con grave rischio per la sopravvivenza del governo. Subito sugli organi di informazione abbiamo avuta la conferma dell'interventismo di Napolitano che assicurava  la approvazione della riforma con la modifica certa dell'art, 18.Cosi' il Premier Monti, che aveva sempre annunziato  l'approvazione a maggio , su espresso invito del Presidente _Napolitano al suo ritorno dalla tournee all'estero . convocava le parti in causa e procedeva alla modifica dell'art. 18 nel senso voltuto dalla sinistra. Con un sol colpo Monti salvava il governo ,  Bersani . accontentava la Camusso nonche la cisl e la uil e si assicurava una riserva di ossigeno per la durata del Governo. Tuttavia  restava da accontentare  la confindustria e per questo motivo  Monti cercava di tranquillizzare la Marcegaglia dicendo che i reintegri non sarebbero stati  numerosi. A questo punto la confusione si e' fatta ancor piu' evidente perche' primo  la Marcegaglia non si e' ritenuta soddisfatta ed ha ingaggiato  un duro scontro con la Fornero; secondo la riforma quando accontenta troppe parti  non produce alcun risultato con la conseguenza che i disoccupati continuano ad aumentare  i posti di lavoro continuano a diminuire e la patata del reintegro viene affidata completamente nelle mani dei giudici conoscendo i quali  possiamo gia' anticipare che i lavoratori licenziati saranno reintegrati .Sul punto mi sembra del tutto infantile l'intervento della Fornero che accusa la Marcegaglia di avere poca fiducia nella magistratura che non ritiene cosi' politicizzata  da  costituire pericolo di imparzialita'. Mi sembra che il Ministro Fornero sia un tantino ottimista perche' disconosce la faziosita' la scarsa fiducia che gli italiani hanno nella magistratura  e soprattutto nei giudici di sinistra che sono la maggioranza.
Una riforma fatta per salvare il salvabile  non puo' avere la pretesa di avere successo e creare nuova occupazione. L'art. 18 cosi' come approvato  creera' ancor piu' problemi per la troppa discrezionalita' lasciata ai giudici. In assenza di precise e categoriche ipotesi di reintegro tutto viene rimesso alla discrezionalita' del magistrato investito della causa.Se poi si considera che altre ipotesi di modifica non sono state neppure esaminate e'  facile ipotizzare un insuccesso dei risultati prefissi. Anche gli indicatori statistici e reali non sono entusiasmanti  e tutte le condizioni di base sono del tutto sfavorevoli. Non c' e' la crescita delle imprese .non c'e' la crescita del pil. la produzione indistriale diminuisce ogni mese , il mercato automobilistico  perde circa il 30 per cento sul mercato, le banche non concedono aiuti alle imprese  i consumi diminuiscono la richiesta di cassa integrazione e' in continuo aumento , in una simile situazione propagandare un successo di una rifroma  incompleta e' troppo utopistico e velleitario.
Se questi signori sono convinti di quello che dicono dovrebbero ritornare tutti a scuola altro che professori. La ripresa dell'Italia e' legata soprattutto ad una fortissima espansione delle economie degli altri paesi che sono le sole a poter  trainare anche la locomotiva Italia , ma sempre con una politica interna di sviluppo e risparmi  e non di ulteriori tasse.

 

 
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ORA BASTA NON PAGHIAMO PIU' TASSE SE NON SI ELIMINA IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI

Post n°39 pubblicato il 06 Aprile 2012 da totobino

Non ci sono piu' attenuanti  la misura e' colma gli italiani onesti, i poveri, i pensionati i commercianti che stanno abbassando le saracinesche i disoccupati  non ne possono piu'. lo stato si continua a pagare il pizzo ai partiti  e i di  questi   dirigenti si fottono i soldi  alle spalle della povera gente. E il canone rai ? gli italiani pagano il canone rai e mamma rai   paga cache' di centinaia di migliaia di euro per non dire milioni di euro ai vari Santoro , Vespa, Fazio, Annunziata ,Dandini e tanti altri che non riesco a ricordare perche' sono mnemonicamente  ritardato. Non e' piu' possibile  aspettare che  il prossimo finanziamento ai partiti porti alla ribalta il nome di qualche altro politico che manca all'appello e che sta appunto apettando di riscuotere il pizzo. Tutti i pensionati nel mese di marzo si son visti togliere dalla pensione  da un minimo di 50 euro in su , stanno pagando la benzina come fosse oro , stanno sopportando aumenti di bollette e tariffe senza poter neppure lamentarsi . Molti contribuenti rischiano sanzioni fermi amministrativi, ipoteche ed altre azioni esecutive perche' non riescono a pagare una cartella ad Equitalia . I disoccupati continuano a non trovare posti di lavoro, l' Italia va a rotoli L'unione europea ci chiede ulteriori scarifici. Il premier Monti non riesce a ridurre gli stipendi al burocrati ed ai politici .La commissione incaricata di risolvere il problema del contenimento dei costi della politica ha rimesso il mandato dichiarando di aver trovato troppe ostilita' e impedimenti che non le hanno consentito di trovare una soluzione al problema,Il professor Monti annuncia candidamente che ci saraano nuove tasse e che gli italiani dovranno fare altri scatrfici. E i partiti cosa fanno? continuano a farsi pagare  il pizzo dallo stato con i sodi dei cittadini e i dirigenti e segretari pensano poi a farli sparire .Alcuni mesi orsono gli organi di informazione  riportarono presunte irregolarita' di Di Petro su soldi distratti dal partito- Degli sviluppi non si e' saputo piu' nulla. Il partito democratico che ha sempre anteposto la questione morale  ritenendo ,poi si e' dimostrato del tutto falso , di essere depositario di tali valori. E' stato pero' smentitio da numerosi denunzie di distrazione di denaro dei suoi amministratori non ultima quelle di Penati braccio destro di Bersani, che ha sottratto numerosi milioni di euro  di cui nin si sa ancora la destinazione. Lusi segretario della Margherita di Rutelli si e' apprpriato di circa  tredici milioni di euro  E Rutellli ha candidamente sostenuto di non saperbne nulla- Come puo' essere credibile? Normalmente quando si approva un bilancio o perfino un rendiconto di un condominio  gli amministratori lo controllano e ne discutono in assemblea e' possibile che Rutelli non abbia mai partecipato alle assemblee di approvazione dei bilanci del partito di cui E' segretario? Il sig. Rutellli tanto ironico nelle trasmissioni televisive questa volta non ha saputo raccontare la sua barzelletta,Ora anche Bossi che ha sempre definito Roma e i romani ladroni dovra' dimostrare che quanto gli e' stato attribuito non risponde al vero. Di Pietro ha detto che ha fatto bene Bossi a dimettersi . Io sostengo che se una persona e' pulita non deve dimettersi perche le dimissioni potrebbero essere interpretate come simbolo di colpevolezza.Tuttavia  chiunque sia il colpevole anche in questo caso i soldi dei cittadini sono finiti nelle tasche di politici. Pare che Alfano, Bersani e Casini si siano attivati per trovare una soluzione al problema mantenendo comunqiue il finanziamento - Credo che questi signori si sono sbagliati non vogliamo altri inciuci oltre quelli  gia' fatti ultimamente con questo governo, Il tempo e' scaduto  non vogliamo piu' dare soldi alla politica ne' direttamente ne' indirettamente. basta una piccola legge di un solo art. art. 1  sono abolite tutte le forme di finanziamento pubblico ci partiti punto . Ovviamente il discorso vale anche per il canone rai. Cominciamo a risparmiare un po di risorse pubbliche e cerchiamo di investirle in attivita' utili alla collettivita'. Se sbaglio miei amici lettori correggetemi. Prof. Monti si dia da fare.

 

 

 

 
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LA BUFALA DEI NUMERI DELL'EVASIONE

Post n°38 pubblicato il 01 Aprile 2012 da totobino

 

Per combattere l'evasione anche le istituzioni non hanno le idee molto chiare , si divertono a trovare assurde soluzioni , proposte fantasiose, rimedi improvvisati solo per dare l'impressione all'opinione pubblica  del loro attivismo. Le sanzioni sociali , le dichiarazioni prestampate, i bollini blu o di altri colori sono proposte effimere e soluzioni inadeguate e dimostrano tutta l'incapacita' dello Stato di saper gestire un problema cosi' importante che non puo' essere ridotto solo a trovate pubblicitarie  D'altra parte se cosi' non fosse oggi il problema si presenterebbe di minore entita' ed intensita'. E'  noto a tutti ed e' comune esperienza di lavoro e professionale  che inasprire solo le sanzioni non porta da nessuna parte  anzi il contrario se uno non ha le risorse per pagare le imposte figuriamoci se ha quelle per  pagare anche le sanzioni. La verita' e' un'altra :  l'evasione l'hanno voluta e creata  le stesse istituzioni con i famosissimi studi di settore. Gli studi di settore  determinando la congruita' di un reddito hanno legalizzato  l'evasione. Se due  contribuenti nello  stesso settore merceologico dichiarano un reddito di 15.000  euro e' possibile che uno dei due possa aver nascosto al fisco una consistente fetta di reddito perche' una volta raggiunta la congruita' che gli garantisce l'immunita' da controlli non ha alcun interesse a dichiarare l'intero reddito conseguito che potrebbe anche essere di 50000 o 100000 euro . Se tale situazione fosse realizzata  solo da 100.000 contribuenti ' si puo'  facilmente   calcolare a quanto possa ammontare l'evasione solo per i soggetti presi in considerazione. L 'indagine estesa  a tutta la platea dei contribuenti da' l'esatta dimensione  del reddito evaso. Se a questo si aggiunge anche il sommerso  ed i redditi prodotti dai precari delle bancarelle che non dichiarano nulla e dagli evasori totali che sono sconosciuti al fisco cominciamo a capire dove si annida l'evasionee a quanto possa ammontare  . Tanto basta per una importante riflessione sulle statistiche  sfornate in questi giorni dall'amministrazione finanziaria . I dati  forniti che il fisco molto semplicisticamente da' in pasto alla stampa sono fuorvianti e creano solo sconcerto nell'opinione pubblica essi non hanno nulla di veritiero sono disaggregati e disomogenei e non rispecchiano la realta, ' cosi' come  rappresentati cumulativamente  creano solo  sconcerto e servono giustificare l'attivita' invasiva e talvolta penalizzante e nel contempo creare odio e tensione sociale. Considerare evasori  i  dieci milioni di contribuenti che dichiarano meno di diecimila euro  di reddito l'anno non e'edificante se si tiene conto che molto probabilmente la media viene ottenuta includendo pensionati disoccupati minori e studenti. Basta pensare che la popolazione veramente attiva  raggiunge a malapena i ventiduemilioni si fa presto a capire che i numeri forniti sono una bufala. Inoltre il dato fornito  non tiene conto che il reddito di molte imprese familiari o societa' di persone debba essere moltiplicato per il numero dei soci o dei componenti l'impresa familiare . In simili ipotesi quella impresa o quella societa'  che ha conseguito  tre o quatro volte il minimo stimato dall'amministrazione finanziaria non potra' essere inclusa in quella categoria che dichiara redditi al di sotto della media.  Molto probabilmente se si tornasse ad un sistema basato sulla certezza del diritto, sulla  contabilita' analitica , dando importanza  primaria alle scritture contabili,  integrate dall'obbligatorieta' dell'emissione della fattura in tutti i casi, e riconoscimento di tutti i costi si potrebbero ottenere dichiarazioni dei redditi piu reali che non quelle basate sugli studi di settore o su elementi presuntivi   e di approssimazione. Sarebbe inoltre auspicabile  una minore demonizzazione della figura dell'evasore  in specie se generalizzata  senza motivi perche' ne va' la credibilita' stessa dello stato. Oggi  e stato creato un clima tale per cui per assurdo  e' meglio  essere considerato delinquente piuttosto che evasore. Chi ha creato un clima del genere ? a che  giova?  questi signori non sanno che molte volte per i piccoli imprenditori evadere e' una necessita' in un contesto economico come quello attuale colpito da una crisi economico finanziaria senza precedenti e aggravato da una pressione fiscale divenuta insostenibile . Con le banche e finanziarie che non sostengono la ripresa con finanziamenti alle imprese  evadere  e' una forma di autofinanziamento a cui si provvede da soli  in surrogazione di quanto dovrebbe fare lo stato o il sistema bancario.Passera invoca la sanzione sociale  E Monti scopre le tasse rozze, ma questi soloni dell' economia e del sistema fiscale e tributairo hanno mai fatto gli imprenditori? fare  impresa e' cosa diversa dal fare banche. Lo stesso dicasi per  i vertici dell'amministrazione finanziaria  per i quali oggi vale  di piu' la spettacolarizzazione  e le soluzioni presuntive che  soluzioni e ricerca di un fisco giusto e non oppressivo. La societa' produttiva le  piccole imprese i lavoratori autonomi sono stanchi, la sopportazione ha un limite e questo limite e'stato superato. Attendiamoci stagioni roventi.

 
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ULTERIORI IMPOSTE DEL GOVERNO MONTI SARANNO SOSTENIBILI?

Post n°37 pubblicato il 31 Marzo 2012 da totobino

Negli ultimi giorni alcuni piccoli imprenditori  in preda a disperazione, sconforto e sfiducia  a causa della precarieta' patrimoniale ed economica in cui versavano e forse anche perche' oppressi da  richiesta di Equitalia  hanno compiuto gesti estremi ponendo fine  alla propria vita . Certamente questi eventi hanno scosso i sentimenti dell'opinione pubblica che si e' interrogata se  i  motivi che hanno determinato simili decisioni erano superabili .Non v' e' dubbio che nell'ultimo anno  i piccoli imprenditori commercianti artigiani e anche non pochi professionisti hammo vissuto una stagione di sconforto di sfiducia nelle istituzione e disperazione per la precarieta' della situazione economica in cui versano .Se a questi aggiungiamo i giovani disoccupati ,i cassintegrati ed i pensionati ci troviamo di fronte un quadro a dir poco disastroso. Una volta il ceto medio quello per  interderci piu' produttivo aveva maggiore disponibilita' finanziaria e muoveva i consumi e con essi tutto il sistema economico ne traeva benefici . Gli impiegati e tutti quelli a reddito fisso invece pur senza eccedere vivevano una situazione di normalita'. Oggi invece la situazione si e' capovolta  e si sogna il posto fisso perche' il ceto medio e' quello ha pagato insieme ai giovani che hanno perso il lavoro ed ai pensionati,  il prezzo della crisi. Sbaglia certamente  il  premier Monti e tutti quelli che la pensano come lui a dire che il posto fisso  e' da dimenticare .Sarebbe vero se ci trovassimo in una situazione economica e produttiva in cui chi perde il posto di lavoro solo dopo alcuni giorni ne trova un'altro ma in una  economia precaria  come quella italiana  dove chi perde il posto  e' condannato a restare disoccupato a vita crediamo sia legittimo sognare  il posto fisso, Oggi un giovane che perde il proprio lavoro diventa un emarginato tutti gli sbattono la porta in faccia e se ha contratto piccoli prestiti o qualche mutuo per l'acquisto della casa si trova inseguito tartassato e perseguitato e perfino minacciato dalle finanziarie o banche che gli hanno concesso il prestito .Un piccolo imprenditore che si trova in una situazione di disagio e' esattamente come un giovane che perde il proprio posto di lavoro. Se poi anche le banche  o le finanziarie gli negano un finanziamento che gli possa consentire di rinnovare le proprie tecnologie o di affrontare la precarieta' in cui si trova ecco che puo' scattare  la fatidica molla e portare  i soggetti piu' labili o quelli maggiormente sensibili   a compire  quei gesti insani di cui abbiamo avuto notizia  in questi giorni. Ovviamente la colpa e' di coloro questi problemi dovevano risolvere ed invece li hanno aggravati. Oggi i piccoli e medi commercianti vivono una situazione di poverta': ci sono commercianti che in quindici giorni non emettono un solo scontrino e non per evadere ma preche' non vendono.Nella gente c'e una diffusa paura ,un timore  una mancanza di volonta' a fare acquisti quasi si vivesse in periodo di guerra.Si aggiunga anche la indiscriminata collocazione della grande distribuzione anche logisticamente ubicata in zone centrali delle grandi citta  ne scaturisce una seria condanna per i piccoli imprenditori ad abbassare le serrande e cessare l'attivita'. Gli effetti di queste emarginazioni sono poi avvertiti anche dagli artigiani e dai professionisti   A risolvere questi problemi ci ha pesato il governo Monti che ha redistribuito non la ricchezza ma la povreta'. Normalmente si tassa la ricchezza per  distribuirla ai meno abbienti Monti invece ha tassato i piccoli imprenditori, i pensionati  .ha  aumentato le imposte  riducendo i consumi, non ha creato occupazione e quindi non ha  sviluppato la produzione . Gli effetti della sua manovra hanno  aumentato il costo delle utenze ,il costo dei carburanti il costo delle sigarette, il costo dei servizi. riducendo ancor piu' il potere di acquistro delle famiglie che  in una situazione di normalita'avrebbero utilizzato queste risorse per stimolare i consumi e migliorare la produzione. A tutto cio' ha contribiuito non poco l'amministrazione finanziaria  diffondendo dati statistici che molto spesso non trovano riscontro nella realta. E' stato creato un immaginario paese di evasori al solo scopo di  giustificare la linea dura di equitalia , Un paese efficiente e democratico non ha certo  bisogno di uno stato di polizia tributaria  e di metodi e procedure invasive e penalizzanti per riscuotere le tasse.

 

 

 

 

 

 
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