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Storia di Galatone e del Salento

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SALVINI- TE IN SALENTO

Post n°26 pubblicato il 01 Dicembre 2014 da vittoriozacchino

                                                           Vittorio Zacchino

SCOPPIA AL SUD IMPROVVISA LA  SALVINI-TE

Da Lecce a Nardò una gara a chi è più veloce a salire sul carro leghista.

Chi lo avrebbe detto? Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini,  colui che ha sbancato Parigi facendo  estasiare Marine Lepen,  il federalista che divora   immigrati e incanta sudisti e salentini, il populista che si batte per la fuoriuscita dall’euro e dall’Europa di cui è parlamentare, è sbarcato di nuovo nella nostra provincia, da trionfatore. Manco  Degaulle che infila l’arco di trionfo di Parigi, o Garibaldi che conquistata la Sicilia risaliva disarmato fino alle porte di Napoli, scortato dai nostri  Liborio Romano e Antonietta De Pace. Sottoscritto dalla barese La Gazzetta del Mezzogiorno, e dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Lecce ,il trionfo di Matteo Salvini ha dimensioni sovranazionali, è l’incoronazione  di chi, facendo piazza pulita dei trogloditi Bossi e Maroni, Borghezio e Rosi Mauro, di colpo vede proni e plaudenti ai  propri piedi, la destra nazionale e salentina, ormai allo sbando, i neofiti di Nardò e l’ex MSI di Poli Bortone, il patron del Movimento Regione Salento dell’ospitale Paolo Pagliaro, patron di Telerama. Quale scandalo e meraviglia? Dopo gli schiaffi ai naufraghi senza pane, che cercano di sopravvivere alle insidie dei traghettatori e del Mediterraneo, lo scandalo non sta per niente nel nuovo sbarco del capo della lega Nord, ora “lega dei popoli”, nel Salento, se mai la memoria corta  di questa destra zoppa e sbandata, di leccesi e neritini ,la loro fretta a ripararsi sotto l’ombrello protettore del Matteo  lumbard, che sa tanto di corsa al neo posizionamento strategico alla corte dell’anti Renzi.Un barlume di sopravvivenza, il sogno di chi muore.

Chi si ricorda più  dell’incursione  salviniana al Capo di Leuca   e di Radio Padania nel 2011? Il tentato shopping meridionale dove spuntavano segnali di autonomismo e di indipendenza da Bari, tra esternazioni da manicomio e vomiti di insulti? Un soccorso a tutti coloro che si muovovevano in direzione della libertà. Storie di ordinaria espansione elettoralistica, ora tranquillamente  e populisticamente digerita.

 

 

 

 

 

 

 

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