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Articolo 3 della Costituzione italaina (ancora vigente)
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
ED ORA ECCO A VOI I FANTASTICI 4
IL DRAGO - THOMAS CHESTERTON
"Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi."
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Post n°105 pubblicato il 08 Novembre 2012 da Sirrom5
Quando si tradisce la fiducia, il rapporto tra due esistenze si interrompe. Questo accade perchè il soggetto tradito teme il ripetersi del danno cagionato.
La parte che ha cagionato il danno ingiusto entra nella condizione di consapevolezza del male arrecato e teme la conseguenza che il danno comporta: la riparazione (la riparazione comporta un sacrificio, ossia la pena). La fiducia rappresenta quindi il canale di trasmissione dell'amore tra i soggetti.
Questa logica può essere utilizzata per spiegare quella che per il fedele rappresenta un mero assunto dottrinale: la ragione per cui il Creatore si incarna quale figlio dell'uomo (nato materialmente da una donna) per rigenerare quel legame interrottosi per mezzo della consapevolezza del male inteso come originario tradimento della fiducia. Per poter amare nuvamente una persona che ha tradito occorre restituire FIDUCIA, la restituzione di fiducia consente al colpevole di rigenerare la relazione e di amare il soggetto leso. A tal punto occorre precisare che la fiducia necessita di meritevolezza e quindi di consapevolezza di aver arrecato un danno ingiusto per aver anteposto all'altro un vantaggio reale o ipotizzato.
Gesù quindi rappresenta la necessità del Creatore di rigenerare il rapporto di fiducia tra se e le sue creature... la restituzione della fiducia è ciò che noi siamo soliti definire perdono; il perdono ha come effetto consequenziale il rigenerarsi del rapporto tra due soggetti. Tuttavia questo rigenerarsi no è scontato e necessita di un atto che ne dimostri meritevolezza, ossia la riparazione, ossia la pena proporzionale al danno arrecato.
ORa se il creatore è colui che ha generato e quindi è Vita.... la rottura del rapporto con il generante è causa di morte.... pertanto per logica consegunza la riparazione della rottura del rapporto dovrebbe comportare la morte del generato (per logica equivalenzaa)... onde evitare la distruzione della sua creatura, il creatore necessita di un alternativa rendendosi lui stesso alternativa come figlio degli uomini. Ecco perchè Gesù (Dio incarnatosi, Dio uomo) deve accogliere questa pena. Non sarebbe stato necessario concedere il perdon, ossia la possibilità di rigenerare la relazione, morendo, tuttavia la conseguenza del tradimento degli atti umani comporta conseguenze che inficiano il rapporto.
Quando Gesù afferma di farsi corpo e sangue per gli uomini, non altro dimostra la realizzazione di questo rinnovato patto che può essere fisicamente assimilato dagli uomini.
Gesù lo si può intepretare come FIDUCIA carnale e vivente tra gli esseri umani e il loro creatore, che a ragione definisce papà.
Questa esegesi spiega la logica per cui il tradimento dell'uomo verso il creatore ha generato il necessario sacrificio di Gesù, al fine di ricreare il rapporto esistenziale tra il padre e i suoi figli terreni.
Queste sono le frasi di Gesù: La folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi da' il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Qualunque sia la connotazione personale che caratterizza ciascuno (ateismo, agnosticismo, fideismo, creduloneria, fede....), la FIDUCIA rappresenta un dono che può essere concesso, e può essere tolto in base a cui si determineranno conseguenze nella relazioni tra gli individui. |
Post n°104 pubblicato il 15 Ottobre 2012 da Sirrom5
il reddito non è altro che l'equivalente monetario dell'UTILITÀ prodotta, quando esso eccede detto termine la parte indebitamente conseguita rappresenta il FURTO operato al sacrificio altrui.
Chi guadagna più dell'utilità prodotta è LADRO. Se si applica questo principio di logica, i ricchi cesseranno di esistere...
Quando osservate un ricco, non ammiratelo, perchè sta rubando dalla vostra Vita abusando dei sacrifici altrui.
Per essere accettato e tollerato l'avido lestofante, sovente utilizza i media per esalatare la propria immagine in modo da imporla per essere idolatrato dagli stessi che sta deubando, ma la sua immagine è mistificazione di quanto di negativo egli opera, la sua immagine di "grandezza" è FALSA. È falsa perchè gli esseri umani hanno valore per il solo fatto di esistere, valore che decresce al diminuire del rispetto che gli altri meritano ricevere equivalente al proprio. |
Post n°103 pubblicato il 08 Settembre 2012 da Sirrom5
DEMOCRAZIA, non significa fare quello che si pare.... democrazia significa rispettare regole tese al rispetto di tutti.... La democrazia può dispiacere ai prepotenti... ai capi mafia, ai capi partito, ai loro prosseneti che beneficiano dei sacrifici altrui loro sottoposti.... la Democrazia impegna in effetti, perchè ciascuno è chiamato a contribuire. le regole possono essere discusse, ma esisteranno sempre perchè esse sono rivolte al rispetto delle persone che partecipano ad una comunità. |
Post n°102 pubblicato il 02 Agosto 2012 da Sirrom5
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Post n°101 pubblicato il 21 Luglio 2012 da Sirrom5
La RETRIBUZIONE è MISURA del SACRIFICIO compiuto... è il SACRIFICIO a determinarne l'ammontare (non i privilegi, perchè il privilegio è il SACRIFICIO ESTORTO agli altri). Attraverso il sacrificio si erogano utilità materiali ed utilità immateriali, che assieme costituiscono il Prodotto, indicato nei testi di economia con quell'accezione matematica che esprime il PIL: sommatoria delle utilità complessivamente realizzate dal sacrificio in un determinato arco temporale. Gli assunti delle discipline economiche fondate su rilievi di natura matematica con cui indagano le relazioni tra grandezze oggettive ed azioni umane, non giustificano l'apropriazione della misura monetaria da parte di alcuni a danno di altri. La concentrazione dello strumento monetario, causa avidità, determina inizialmente squilibri e successivamente nel loro perseverare al fallimento delle aggregazini umane definitesi come comunità.
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Post n°100 pubblicato il 12 Maggio 2012 da Sirrom5
La persona che impiega l'intellegenza utilizza le proprie capactià nell'impegno, la persona che non impiega l'intelligenza sfrutta le capacità altrui evitando l'impegno. La persona che impega l'intelligenza è sufficiente a se stessa ed è capace di vivere, la persona che sfrutta le capacità altrui sopravvive a se stessa rendendosi superflua.
La furbizia non coincide con l'intelligenza, ma con la stupidità...
La persona furba la si riconosce dal ghigno di compiacimento, ("manifestazione di boria") del vantaggio indebitamente conseguito... ma detta effimera soddisfazione è reazione conseguente alla necessità di celare a se stessi il male cagionato. E' il tipico caso in cui la ragazza violentata è considerata puttana dal suo carnefice, che vilmente per negare a se stesso la malvagità dell'atto usa farsene vanto: quel vanto è solo un espediente per negare la verità. Tant'è vile la furbizia. |
Post n°99 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da Sirrom5
IMPRIGIONANO... una persona intelligente è consapevole che l'ESSERE umano ha più valore dello strumento danaro. Lo strumento danaro è uso ad agevolare lo scambio delle utilità prodotte tra le persone che cooperano in una comunità. Gli inetti tendono all'AVIDITà. IN VERITà SIAMO "DOMINATI" DA INETTI. Osservate le scimmie quando mostrate loro le banane: hanno la stessa reazione degli avidi quando accumulano lo strumento danaro. Le scimmie tuttavia per natura si limitano ad eccitarsi al cospetto di una banana.
il danaro non è illimitato ma dipende da quanto prodotto (ne rappresenta la misura): chi accumula, oltre a dipenderne sminunedo se stesso, impoverisce la comunità.
...LE ILLUSIONI DEL MATERIALISMO. |
Post n°98 pubblicato il 18 Dicembre 2011 da Sirrom5
l'arbitrio consiste nel potere di compiere una scelta. la libertà consiste nella possibilità di compiere il male, decidendo di operare il bene. Il bene costa sacrificio, ma quel sacrificio è dimostrazione del proprio essere liberi. Il limite di quel sacrificio è il rispetto che si deve a se stessi ed il ripsetto che gli altri debono nei propri riguardi, in caso contrario il sacrificio in eccesso cagiona l'ingiustizia (permette l'atrui profittamento). Il bene ed il male non si completano, non si si surragono: il bene non è complementare al male, perchè in tal caso soggiacendo ad una condizione di causalità risulterebbe connivente al male. nel sacrificio si contempla la manifestazione delle proprie capacità, dei propri talenti, ma quel sacrificio espresso nel bene verso un consimile o una socialità, risulta compensato da gioia interiore. Fonte di quella gioia, o sensazione di vita, è Amore. Non è Amore l'uso del prossimo per i propri fini, piuttosto egoismO. L'egoismo illude di piaceri effimeri cagionando solitudine, inutilità e cattività (intesa quale schiavitù), alle quali consegue il desiderio di una susseguente dose superiore di piacere fisico o emozionale, in quanto si surroga ad un bisogno esistenziale inappagato: l'infinito non pèuò essere appagato dal finito, la materia lo è per sua natura. la libertà non è un'ideale, ma conseguenza della sua naturale premesa: assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri. Nell'assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri la materia diviene strumento di condivisionee nella condivisione scaturisce giustizia. Gli esseriumani affrancandosi dalla dipendenza del materialismo risultano liberi.
La libera scelta (arbitrio) di soggiacere alle blandizie materialistiche ed istinutali costringe l'arteficie ad assoggettare se stesso e gli altri, quali oggetti da monopolizzare per fini effimeri. Se in un rapporto di condivisione la materia assume valore quale destinataria di un bene comune, nell'egoismo la materia è anteposta al proprio valore di essere umano (quel valore è misura della propria dignità). |
Post n°97 pubblicato il 15 Agosto 2011 da Sirrom5
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Post n°96 pubblicato il 13 Agosto 2011 da Sirrom5
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Post n°95 pubblicato il 02 Giugno 2011 da Sirrom5
Origine della superbia è il DESIDERIO di imporre la propria volontà agli altri. Desiderio che prevale persino sulla propria volontà e sulla ragione stessa. Conseguenza è la strumentalizzazione dell'altro al fine di coattarlo per soddisfare detto desiderio. Sia che la motivazione sia positiva che negativa, prevale la soddisfazione del desiderio personale: quello di imporre se stessi (ego). E' l'espdiente più subdolo per l'egoismo di infiltrarsi e prendere possesso della persona. Nella superbia l'artefice deve continuamente soddisfare il desiderio di imporsi, in quanto ne è dipendente similmente ad una persona drogata o alcolizzata. La sua fonte principale scaturisce dal tentativo di esorcizzare il proprio senso di inadeguatezza ed inferiorità, che il confronto con altra persone ingenera. |
Post n°94 pubblicato il 28 Maggio 2011 da Sirrom5
Una volta che per avidità ci si è svenduti qualificandosi come oggetti ad uso e consumo dell'utilizzatore finale... sarà difficile riscattare se stessi. Ricordalo! Un tempo eri una persona, per tua scelta sei diventata una cosa. Avete strumentalizzato un intero popolo sfruttando il proprio grado di ignoranza per fini infimi. Umanamente equivalete al nulla. La differenziazione destra e sinistra è solo una presa in giro per instupidire e rendere tifosa la massa da dominare in alternanza per banale egoismo. Un oggetto mai equivarrà un essere umano se non per scelta, e voi questa scelta l'avete compiuta (mentre noi cittadini sovrani spodestati la subiamo quotidianamente). Potere significa manifestazione di capacità, voi rubate dalle capacità altrui abusando di RUOLI DI SERIVIZIO. Guardati allo specchio. |
Post n°93 pubblicato il 18 Dicembre 2010 da Sirrom5
«Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Gesù di nazaret. |
Post n°92 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da Sirrom5
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Post n°91 pubblicato il 27 Novembre 2010 da Sirrom5
Potere esprime la manifestazione delle proprie capacità, le proprie capacità si manifestano quando risultano utili, quindi nel SERVIZIO.... chi abusa dei sacrifici altrui per profittarne, non è affatto "potente", ma SOMMO INCAPACE... . POTERE è SERVIRE SERVIRSI DEGLI ALTRI è INCAPCITà: costituisce l'imposizione dei propri abusi, quindi è espressione di una “condizione dispotica".
Quando osservate magnati, arricchiti, politicanti opulenti.... non pensiate che essi siano "potenti", perchè la logica ne dimostra l'opposto. Essi sono in realtà PARASSITI. La democrazia per poter sussitere necessita dell'applicazione di principi di EQUITà (giustizia) afficnhè tutti siano in grado di esprimere le proprie capacità..., il proprio POTERE. Il POTERE non si demanda, altrimenti cessa di esistere e diviene abuso delle capacità altrui... DITTATURA. Del potere/SERVIRE i popoli debbono assumerne la DIRETTA RESPONSABILITà.
L'incapacità individuale si misura dall'arricchimento personale: se le disponibilità monetarie di individuo eccedono l'UTILITà prodotta, quell'individuo è inutile. Per mistificare questa verità sovente gli individui inutili utilizzano l'espediente dell'IDOLO, ossia si fanno DIVI PER LE MASSE (di cui profittano iniquamente). La DIGNITà personale origina dalla consapevolezza di avere valore per il solo fatto di ESISTERE: questa consapevolezza previene la possibilità di soggiacere all'inganno degli "idoli".
"chi vuole essere grande, sia grande nel servire" |
Post n°90 pubblicato il 06 Novembre 2010 da Sirrom5
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Post n°89 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da Sirrom5
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Post n°88 pubblicato il 23 Agosto 2010 da Sirrom5
Nell'esperimento di una scelta sussiste la conseguenza. Il moralismo sovente supplisce alla propria ignoranza determinando un obbligo di fedeltà verso il nulla. Il discernimento eleva la persona liberandola dall'obbligo e fortificandola. Il libertinaggio penetra la fortificazione e sminuisce l'uomo nell'ignoranza, limitandolo nelle proprie istintuali pulsioni: si diviene così ad oggetto dell'arbitrio altrui. Ciò che eleva l'uomo liberandolo dai propri limiti è l'Amore. Quando a causa dell'egoismo l'uomo uccide questo legame si determina la cattività ed il giogo..., ed il giogo più potente è la stasi, ossia l'assenza di un'alternativa. A tal fine Dio restituì a l'uomo la possibilità del riscatto attraverso il dono di sè, facendo di quel dono il riscatto e la possibilità di liberarsi del giogo, elevando nuovamente se stessi. PERDONO e GUSTIFICAZIONE. L'essenza del dono è il perdono ed il perdono origina dall'umiltà di riconoscere le proprie fragilità, (in fondo esso scaturisce da un atto di intelligenza). Nel riconoscimento dell'errore è insita la conseguenza: la riparazione dell'errore, ossia l'espiazione. LA GIUSTIFICAZIONE. Nell'orgoglio spesso come atto di codardia, si pretende la giustificazione del torto cagionato, non il perdono. Ecco perchè molti atti di RICONCILIAZIONE SON SOLO LA PARODIA DEL PROPRIO FALLIMENTO: è vano confessarsi, se si intende trovare nel "perdono" la giustificazione del male perpetrato. Questo concetto è facilmente comprensibile analizzando le vicende esposte nei vangeli, dalle quali si desume che il perseguimento della GIUSTIZIA è fondamentale, sebbene esso non prevalga: non si giustifica il peccato, ma si dona il perdono all'uomo al fine di riedificarlo, al fine di DONARGLI NUOVA VITA, una vita dismessa anche per futilità di una falsa libertà che IMPRIGIONA. Quale testimonianza dimostra questa tesi? Sostanzialmente gli elementi sono 3:
Molti ricercano la giustificazione del male causato, pochi il perdono, ed è per questo che non ne riceveranno, perchè anche il Perdono origina da un atto di giustizia che il singolo decide di operare su se stesso. Se è vero che l'Amore è Vita allora la riconciliazione non è altro che la restituzione di un amore violato, di un amore perduto, di un amore che si fa dono, di un amore che se anche si tentasse di distruggere, risorgerebbe :D. La scienza ci ha insegnato che la Vita trae origine dalla Vita... non può essere altro che così. Ciò che distingue il Vero dall'"idolo" è la Logica. L'amor che move il sole e l'altre stelle (Dante, Paradiso XXXIII,145) |
Post n°87 pubblicato il 11 Agosto 2010 da Sirrom5
il potere assoluto corrompe assolutamente. Montesquieau Potere significa essere in grado di... esprimere le proprie capacità. Nel "potere" assoluto il tiranno si appropria delle capacità altrui: il POTERE ASSOLUTO coincide quindi con l'INCAPACITà ASSOLUTA. Solo servendo gli altri quindi si esprime il POTERE, attitudine che affranca altresì, da una volontà altrui imposta. Antitesi del potere assoluto è la DEMOCRAZIA, che impegna ciascuno nel SERVIZIO CIVICO. IL POTERE NON SI DEMANDA, SI ESERCITA PERSONALMENTE ASSUMENDO CIASCUNO LE PROPRIE RESPONSABILITà.
Quando gli equilibri della coesistenza sono CORROTTI, lo strumento atto a rigenerarli è la GHIGLIOTTINA. |
Post n°86 pubblicato il 30 Maggio 2010 da Sirrom5
"Il fondamento della vergogna non è il nostro sbaglio personale, ma che tale umiliazione sia visibile da tutti." Milan Kundera
La vera pazzia origina dal rifiuto intellettuale di ammettere la Verità delle azioni malavagie di cui si è responsabili. (la superbia è difatti la premessa con cui si tace il male causato). Essendo più semplice per l'uomo distruggere anzichè realizzare nel bene, si dimostra che la malvagità non è opera del potente, ma del CODARDO. Antitesi del vivere non è il morire, ma il sopravvivere... il sorapfvvivere relega l'uomo nell'irretimento del bisogno a cui adeguare le proprie scelte. Le ingiustizie negano all'uomo la possibilità di esperire le giuste scelte... per ricatto, o per connivenza. E' strano che gli uomini si vergognino della bontà, per difendersi dal sospetto di essere considerati DEBOLI: la bontà difatti è segno del suo opposto; la bontà presuppone il sacrificio di sè, la malvagità invece, l'abuso del sacrificio e della vita altrui.
"... quando sono debole, è allora che sono forte". |
Inviato da: edmondo2000
il 14/08/2011 alle 00:27
Inviato da: Anc0ra_e_sono_7
il 20/05/2011 alle 08:41
Inviato da: Sirrom5
il 14/02/2011 alle 22:32
Inviato da: vera4142
il 27/01/2011 alle 22:04
Inviato da: vera4142
il 27/01/2011 alle 22:01