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Il concetto di libertà..... a Cuba!

Post n°5 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da clenz
 
Foto di clenz

L’altra settimana trovai questo brano sul blog di Yoani Sánchez che viene tradotto in italiano da La Stampa, che lo aggiorna anche sul suo sito.

«Inseguo - senza successo - una confezione di detergente per lavare quei bicchieri segnati dal grasso e dalle impronte digitali, che ormai non si possono pulire usando solo acqua e strofinaccio. Oggi ho perlustrato buona parte dell’Avana alla caccia del liquido saponoso, perché le notizie televisive ci invitano a osservare una maggiore igiene per contrastare l’avanzata del virus H1N1. Tuttavia, l’allerta provocato dall’epidemia non ha prodotto un calo dei prezzi dei prodotti per l’igiene, visto che nei negozi il costo di un semplice pezzo di sapone equivale ancora al salario di un’intera giornata di lavoro. È accaduto proprio il contrario. I prodotti che servono a lavarsi e disinfettarsi hanno registrato un considerevole crollo delle importazioni.

La voce dell’annunciatore ci invita a lavare le mani con frequenza, usare fazzoletti quando starnutiamo e mantenere una buona igiene personale, ma la realtà ci obbliga alla sporcizia. Mancano le mascherine igieniche, in molte case non esiste acqua corrente, scarseggia la vitamina C per rinforzare l’organismo e non c’è pulizia nei luoghi pubblici. La così detta “influenza suina” trova, così, un terreno propizio alla sua diffusione. Mentre avanza nei nostri quartieri, i mezzi di comunicazione ufficiali mantengono il solito atteggiamento riservato, non menzionano le scuole chiuse, i luoghi in quarantena e gli ospedali strapieni.

Questa illusione di vivere in un paradiso ci sta uccidendo. Questo voler dimostrare che viviamo meglio e che le nostre statistiche si differenziano dalla media mondiale, non riesce a nascondere la fragilità della nostra società di fronte a un’epidemia che esige risorse materiali nelle mani dei cittadini. Se insaponarsi il corpo e possedere un po’ di alcol per sterilizzare le mani diventa un lusso, come potremo fermare la pandemia che è già sopra le nostre teste? Se sul mercato razionato non è arrivata neppure la quota di sapone di settembre, com’è possibile promuovere in televisione una campagna d’igiene senza citare lo strumento essenziale per metterla in pratica? Non avevano capito prima che stavamo sprofondando nel sudiciume? Congiuntivite, diarrea e virus di ogni tipo dovranno provocare notevoli danni prima di rendersi conto che la sanità non è soltanto camice bianco e stetoscopio, ma comincia per strada, nella raccolta della spazzatura, nelle docce delle case e in quella madre che non può lavare il piatto dove mangerà suo figlio».

 

Volevo utilizzare questo brano con altri fonti riguardanti il Messico e l’Egitto per scrivere un post intitolato «Come nasce una pandemia». Ho preferito lasciare il testo per intero di Yoani, da cui credo si intuisca il messaggio che volevo far passare con il mio progetto di post e parlare di questa paladina dell’informazione libera. In questi giorni i media internazionali si stanno occupando dell’ennesimo premio (il 3° in un anno e mezzo) che verrà assegnato a Yoani e che lei non potrà ritirare. In questo caso è per il mio miglior blog in lingua spagnola che doveva essergli assegnato a New York, altri due erano per il suo libro (Cuba Libre. Vivere e scrivere all’Avana, edito in Italia da Rizzoli), uno le sarebbe stato dovuto consegnare a Torino durante l’ultima Fiera del Libro, il precedente in Brasile.

Ma lo stato padre-padrone cubano non le lascia la possibilità di andare all’estero, non sia mai che qualche intellettuale guardandola negli occhi si accorga che a Cuba esista un problema di libertà di informazione, di espressione o di dissenso. Alle richieste di visto, anche solo turistico, il regime cubano parla di pericoli presenti all’estero per i suoi cittadini, da Stato-Padre li tratta da cittadini-figli minorenni..... E intanto a Cuba, da vent’anni, manca tutto!

 

 

 
 
 
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Un blog di: clenz
Data di creazione: 30/09/2009
 

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