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Mente e cuore

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Post N° 104

Post n°104 pubblicato il 10 Ottobre 2007 da VegaLyrae

Che cos'è la preghiera?

SandaliAlSole, in un commento al post precedente, dice che il controllo delle emozioni non coincide con il controllo dei neurotrasmettitori. Io invece dico che è esattamente il contrario. Cioè che meditare significa "concentrarsi" al punto da riuscire ad influenzare l'attività elettrica del cervello e quindi indurre un maggiore o minor rilascio di certi neurotrasmettitori. Magari avviene in modo indiretto, nel senso che ci concentriamo sulla sensazione, non sui neuroni, ma di fatto credo si sortisca esattamente questo.
Recentemente, sia pur in forma empirica,  è stato riconosciuto il valore antidepressivo della fede religiosa e l'effetto terapeutico della preghiera.
Ma a pensarci bene, che cos'è di fatto una preghiera se non una forma di meditazione in grado di influenzare l'attività elettrica e il rilascio di specifici mediatori chimici da parte del cervello? E che cos'è la fede se non una forma di fiducia e ottimismo ad oltranza in "qualcosa o qualcuno" che in qualche modo ci toglierà dai guai, sortita proprio dalla modificazione dell'attività cerebrale? In tal senso chi ha fede è fortunato, perchè è meno soggetto alla depressione. 
D'altro canto è vero anche il contrario, cioè che
è stata evidenziata un'iperattività del sistema limbico nelle psicosi che interpretano anche i fatti più comuni in chiave religiosa.
Sembra quindi esserci un nesso ben preciso tra fede, religione e un certo modo di funzionare del nostro cervello.

 
 
 
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