Creato da VegaLyrae il 15/07/2006

Mente e cuore

effetti collaterali

 

 

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Post N° 123

Post n°123 pubblicato il 26 Dicembre 2007 da VegaLyrae

 

Altri Natali...

Ci sono parole come l’innesco di una bomba nucleare: all’apparenza inoffensive, hanno la capacità di scatenare veri e propri finimondi. Soprattutto in quei periodi in cui uno cerca di aggrapparsi anche al nulla pur di tirare avanti e invece si accorge di scivolare inerme e rumorosamente sui vetri, senza trovare il  benché minimo appiglio. 
Le chiesero come mai fosse così taciturna. Rispose che non c’era un motivo particolare, solo non aveva nulla da dire; si versò del vino e continuò a mangiare, pensando a quanto fosse ormai lontana da loro e da quel mondo; e un po’ li invidiava per la loro serenità fatta di cose semplici e curiosità banali.
Il pranzo era buono, a base di pesce, solo che anche lei si sentiva  un pesce fuor d’acqua, sotto le lame dei coltelli. Il tutto procedette come da copione natalizio, fino a quelle tre parole.
Tre parole uscite non si sa da dove. Una sola frase come  il filo conduttore di una vita.
A volte siamo inconsapevoli delle paure che ci portiamo dentro, ma al sopraggiungere della parola d’ordine, riversiamo tutta la nostra ira su chi ci sta di fronte, come degli scorpioni col pungiglione ricolmo di veleno.
 “Non voglio più sentire  una cosa simile” Urlò, con gli occhi infuocati “Altrimenti sarà l’ultima volta che mi vedrete!”. Loro, attoniti da una simile e inaspettata reazione, la guardarono senza parole. Sapevano che  non era solo una minaccia e che se avesse voluto, l’avrebbe messa in pratica.
La donna la fissava, ferita per aver inconsapevolmente scatenato tutto ciò, e sul suo viso cominciarono a scorrere  lacrime incapaci di fermarsi. L’uomo era raggelato, a bocca aperta, e col volto segnato dal dolore.  Solo la sala affollata di un ristorante aveva impedito che lei si alzasse e se ne andasse veramente. Nessuno parlò più per il resto del pranzo, ma non ci furono né panettone né brindisi e né spumante..
A volte siamo inconsapevoli delle paure che ci portiamo dentro, paure che ci fanno avere reazioni inconsulte e fuori luogo. Gli scatti d’ira non le appartenevano ma, suo malgrado,  non era ancora riuscita a fare pace col Natale.

 
 
 
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