Creato da VegaLyrae il 15/07/2006

Mente e cuore

effetti collaterali

 

 

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Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 05 Settembre 2006 da VegaLyrae

Storie di ordinaria follia.

 

[…] Il cinese si era improvvisamente fatto sentire. Era passato quasi un anno dall’ultima volta che si erano visti e durante questo periodo tra loro ci fu il silenzio più totale, a parte qualche sms di auguri per le festività. Nemmeno lei sapeva perché aveva accettato quell’incontro, forse per esorcizzare un senso di inadeguatezza che la perseguitava da giorni.
Intanto che lo aspettava buttò per caso lo sguardo alla finestra e con grande stupore vide passare lui.   Fu appena un attimo; giusto il tempo di rendersi conto che non era diretto da lei e il cuore le si fermò. Era affranta per come era riuscita a rovinare tutto tra loro… 
Ma il campanello di casa suonò proprio mentre cercava di mettere a fuoco quell’immagine.
A lei il cinese era sempre piaciuto, fin dai tempi della scuola; era alto e con un bel fisico, ma era soprattutto l’espressione di quei suoi occhi nocciola ciò a cui non sapeva resistere.
Quel giorno invece non ci fu nessuna emozione; lo guardò con lo stesso distacco con cui si guarda una foto patinata su qualche rivista di gossip e parlarono del più e del meno con malcelato disinteresse reciproco. 
Era distratta dai propri pensieri e la sua mente perse interi tratti di una vuota conversazione di circostanza.  Si chiedeva tra l’altro, come mai lui avesse insistito tanto per vederla,  proprio quella sera, appena uscito dall’ufficio, visto che non avevano nulla di concreto da dirsi.
Dopo cena fecero sesso; lui era venuto per quello e lei lo sapeva bene. Ma lo fecero in maniera svogliata e annoiata, con l’unico scopo di riuscire a procurarsi piacere. Quel piacere che non arrivava perchè era lontano anni luce  rispetto all’intesa dell’anno precedente. Fu il puro assolvimento di un bisogno fisico, senza alcun feeling, né intrigo, nè passione e né tanto meno coinvolgimento emotivo. Era solo qualcosa di meccanico da portare a termine il prima possibile. Tutto le appariva così squallido, ma ormai ci si trovava in mezzo e tanto valeva concludere la cosa. “Meno male che le donne possono fingere in certe situazioni…”, pensò.
Il cinese per fortuna se ne andò presto e quelle mani e quella bocca non le lasciarono addosso nulla, nemmeno l’odore di lui, che la prima volta le aveva dato un ricordo emozionante per tutta la notte.
Rimasta sola, il vuoto più assoluto la investì come uno schiaffo gelato e si chiese perché  doveva sempre venire a trovarsi in situazioni così miserabili, quando in fondo non ne aveva proprio nessuna necessità. E perché invece le cose a cui teneva di più le sfuggivano velocissime dalle mani? Ciò di cui davvero aveva bisogno era solo un abbraccio, ma che fosse caldo e sincero. 
“Ci vediamo..” disse il cinese prima di andarsene, ma lei giurò a se stessa che non lo avrebbe incontrato mai più. E stavolta sapeva che era vero! […]

worried life blues

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Commenti al Post:
pro_mos
pro_mos il 06/09/06 alle 16:01 via WEB
Fantasmi. a volte girano per gli animi più profondi, altre, semplicemente, non ti lasciano andare. Andare dove? Magari soltanto dentro a un bagno caldo, profumato per sentire sul corpo, sulla pelle, resa più sensibile dal calore dell'acqua, le carezze dell'unico che, per sempre, ci dovrebbe amarci senza condizioni: noi stessi.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 07/09/06 alle 22:44 via WEB
Già, amare se stessi senza condizioni; coccolarsi con il dolce abbraccio di un bagno caldo, evitando di comportarsi come schegge impazzite e alla deriva.
 
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