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Post n°92 pubblicato il 03 Luglio 2007 da VegaLyrae
Cinque film.. Rispondo solo adesso, anche se con oltre una settimana di ritardo all’invito di antonia e di cinico_nick a partecipare al giochino blogghistico sui cinque film preferiti.
“Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore 1988
“Un mercoledì da leoni” di John Milius 1978. Un film molto “maschile” che narra la saga di un gruppo di ragazzi americani dei primi anni ‘60 in cui c’è il mito della “grande prova” inteso come un rito di iniziazione. Nella metafora di Milius, la vita è vista come una gara di equilibrio fra una mareggiata e l’altra, dove l’individuo è solo e può contare solo su se stesso fino al momento della verità. Onde alte e grosse scandiscono il tempo della vita e della morte; vita e morte tagliate dalla malattia della crescita, del trapasso da ciò che si era o si poteva essere a ciò che realmente si è.
Mi è piaciuto soprattutto per la struggente interpretazione di Marion Cotillard che veste i panni di un personaggio difficile qual’era Edith Piaf. Impeccabili lo sguardo, la mimica ed il modo di muovere le mani e di camminare. La storia passa attraverso la miseria, quando Edith era cantante di strada, i primi successi, i trionfi e le cadute, e lo fa in modo assolutamente non convenzionale mescolando piani temporali e luoghi fondamentali della vita della protagonista, da New York (con cui il film si apre, nel 1959) alla natia Belleville, a Parigi. Geniale secondo me è anche il silenzio assoluto che accompagna i primi titoli di coda e che lascia lo spettatore in uno stato di sospensione emotiva difficile da sciogliere, prolungando così il pathos degli ultimi minuti del film.
"2001 Odissea nello Spazio" di Stanley Kubrik 1968. E’ un film particolare perché per più di metà della sua durata non ha dialoghi ed appare quindi come il tentativo di comunicare con il subcosciente e con le sensazioni, piuttosto che con l'intelletto. Il tutto ottenuto attraverso la freddezza degli astri sullo sfondo dell’astronave immersa nell'oscurità sconfinata del cosmo.
Questo è solo l’ultimo dei suoi film, ma io adoro tutto Almodovar ad eccezione di “La mala educacion” che penso sia il suo film meno riuscito. Almodovar è infatti un regista tutto al femminile e descrivere il sentire maschile non gli riesce altrettanto bene. Lo adoro proprio per l’aria particolare che si respira nei suoi film e per una libertà di espressione senza aggettivi; la sua qualità è proprio quella di aver portato nel cinema un estro originale, nutrito di beffa e segnato da fragranza popolare e da nevrotiche squisitezze psicologiche. Ma nei suoi film c'e sempre anche un sentore animale, una disperazione claustrofobia che insorge dall'orgoglio e che ingenera il vizio.
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la paura di crescere e il senso di inadeguatezza;
la passione; la scienza e la ragione e
il gusto del torbido
Ecco: in ognuno di questi film c'è una parte di me. :o)
A questo punto non mi resta che girarti l'invito ed attendere con impazienza l'elenco dei tuoi cinque film preferiti. Baci :o))
Comunque su Blade Runner ci avrei quasi scommesso, è coerente con l'idea che mi sono fatta di te e Tempi moderni è una vera chicca. Complimenti per le scelte! :o)
Comunque rimedio subito con un'opportuna, sia pur tardiva, correzione. Ciaooo :o))