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« Amici carissimi | La vera bellezza » |
In un reame lontano di un paese lontano viveva un ricco mercante, di nome Donatone, che aveva un unico figlio maschio: Alessio.
Un giorno il mercante caricò le sue navi di merci, affidò la casa e tutti i suoi averi alla moglie e al figlio e partì per un lungo viaggio. Trascorse sul mare molti mesi; visitò terre straniere, acquistò mercanzie rare da paesi di cui si favoleggiava e vendette i suoi prodotti ricavandone un buon profitto.
Nel frattempo, nel suo paese, il figlio Alessio era oggetto delle cattiverie degli altri mercanti che invidiavano la sua ricchezza e il suo saperci fare negli affari. Si riunirono tutti insieme e scrissero una dichiarazione in cui affermavano che Alessio, figlio del mercante Donatone, era ladro e fannullone, non più degno di far parte della loro congregazione e quindi essi lo condannarono a fare il soldato; gli rasarono i capelli e lo mandarono in caserma.
Il povero giovane per dieci anni patì ogni sorta di sofferenze; a un certo punto ebbe voglia di rivedere la sua casa, chiese un congedo di sei mesi, ritornò dai suoi genitori e rimase con loro per tutto il tempo del congedo.
Arrivato il momento di partire, il padre lo portò nelle cantine della casa e lo invitò a prendere tutto l'oro che voleva e che traboccava dalle giare e dalle cassepanche che riempivano il sotterraneo. Gli comprò anche un bel cavallo e, dopo avergli dato la benedizione, lo vide andar via per raggiungere il reggimento.
Lungo la strada il giovane fu assalito da una grande tristezza, perciò quando vide un'osteria, si fermò a bere per scacciare l'angoscia.
Bevve un litro di vino ma gli parve poco, ne bevve un altro litro, si ubriacò e crollò addormentato.
Ed ecco che si presentarono degli sfaccendati frequentatori dell'osteria che lo derubarono dei soldi, tutti quanti, fino all'ultimo centesimo.
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