Stanza AnEcOiCa

Fra l’incazzato e il depresso


È lunedì, come sempre il lavoro è simpatico come il fistfucking.In più, gap ormonale purtroppo stavolta accentuato dalrecente crollo del mio castello di carta diventato di rabbia…Già perché non c’è niente come un’illusione strappata, comeun progetto disintegrato in un soffio, a tradimento…Tu ti culli, ti coccoli, ti crogioli in un’idea che vienestrappata via come un cerotto…L’arcivescovo di Magonza, quel margravio,sempre lui… stavolta ha varcato diuna spanna di troppo il confine del suo feudo...Purtroppo sono consapevole da anni del fallimento della mia famiglia,ma non riesco a smettere di soffrirne…non riesco a smettere di sentirlo come unpeso terribile. Sarà per via del pessimismo che lui sfoga sempre sugli altri…nessuno a parte lui ha diritto ad ottenere ciò che vuole, nessuno può, per luiandrà sempre tutto a rotoli…Anche se alla fine esco coi lividi e cmq inculata, il fattoè che stavolta non gliel’ho data vinta…Mi ha strappato i sogni ma io ne ricreo di nuovi con unamaestria maldestra che non pensavo d’avere… (ora so che se non ho un luogo doveindirizzare il cuore non posso vivere… ho trovato un’altra via, quindi…)Mi ha strappato le radici ma sono una pianta aerea, comeorchidea…Mi ha stracciato le palle , infine… E poi… poi dopo lo sdegno, è sbocciata l’idea che ha placatoil cuore…Non è proprio come l’avevamo immaginata… ma meglio piuttostoche niente…A noi basta un angolodi cuore, in fondo…