Lo sparachiodi coagula le tue fragilità posticce
negli inverni dell'instabilità e
vaneggia graziose emicranie d'incanti
scarificandole in serrande
abbottonate insulina,
così spolveri vortici frattali e unicorni morbosi
in oleosa carta-luna di miele
e lavi bambole per vestirle di scotch
poichè le mie siccità ipoallergeniche
soffochino camelie-lampone da balia;
senza battiti d'orli suicidi nelle narici
tatui sodomie in frantumi sulle vertebre
come morsetti maldestri sporcati di rosolio.