Mi abbandono e baltico collasso imbrattato
dalle increspature tagliacarte miagolanti
di una polaroid rosa Barbie vietata.
Sveltine zigulì curcuma vagamente codeina,
non-sorella-morfina si infrangono emollienti
tra le mie assuefazioni fruscianti nausee in eyeliner, e
titillo cucchiaini di desideri e impure bocche di resina,
leccando le tue ingiurie giallastre lubrificate
come magnolie germoglianti strictina.
E il vento scuote l'orzo e spara borotalco
mentre l'osmosi di labbra al timo e curry versa colluttorio
sulle tue lesioni colanti velcro benedicendo le tue membrane
ed i tuoi punti di sutura iperdosati di monotonia.
E sono gocce di salici caramellate ovunque.