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Il Blog dei Verdi di Salsomaggiore Terme. Attività del Consigliere Comunale Matteo Orlandi

 

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Intervento su alberi di Viale Matteotti

Post n°80 pubblicato il 17 Aprile 2008 da Matteo_Orlandi

Ieri sono stato interpellato da alcuni cittadini che mi hanno telefonato per segnalarmi l'abbattimento di numerosi alberi in Viale Matteotti, nella zona dei portici. Sapevo che avrebbero dovuto essere abbattute le piante morte o malate già identificate a suo tempo dall'Ufficio Tecnico Comunale ma le persone hanno notato che si stavano tagliando anche alcuni esemplari ancora vivi.
Ho richiesto informazioni al Comune in merito e vi riporto in sintesi il tipo di intervento che si sta realizzando.
L'operazione sulle alberature di viale Matteotti è relativa alla sostituzione delle piante morte e di alcune ancora vive ma non in buono stato. Questi esemplari, messi a dimora circa 15 anni fa, sono cresciuti sempre male e a fatica, presentando numerosi problemi legati ad uno sviluppo in un ambiente probabilmente non troppo adatto alla loro specie.
Si tratta di alcuni Aceri Saccaroidi, Ippocastani e Platanoidi che in tutto questo tempo hanno stentato e non sono cresciuti come si dovrebbe (ma pensarci prima di metterli a dimora no, eh?).
Al loro posto verranno messe a dimora specie già adulte e in grado di crescere meglio in quel tipo di habitat e terreno. Si tratta di alcuni peri, querce rosse e, se non sbaglio, dei liquidambar.
L'intervento, in totale, prevede la rimozione di 70 specie e la messa a dimora di 90 nuovi esemplari.

L'intervento dovrebbe quindi migliorare lo stato arborero di viale Matteotti, con piante che dovrebbero crescere meglio in quanto più adatte alla zona, superando in poco tempo quelle presenti negli ultimi 15 anni.

Mi rimangono però due dubbi sull'intervento:
1) non si poteva essere più attenti all'inizio e piantumare delle essenze già adatte a quel tipo di habitat? E' vero che certe volte questi calcoli sono improbabili però un'analisi del terreno e delle condizioni di luce della zona avrebbe permesso, con un pò di attenzione in più, di non dover rimettere le piante da capo, con i conseguenti costi economici e ambientali. Si tratta di errori di 15 anni fà, confidiamo comunque che ci sia più attenzione in futuro nella scelta degli alberi da mettere a dimora.
2) perchè non viene fatta una precisa comunicazione ai cittadini quando vengono fatti questi interventi? So che sono stati informati i commercianti dei portici, ma tutte le altre persone che si trovano a passare per il Viale cosa possono pensare? Basterebbe comunicare meglio per evitare paure e allarmismi, giustificati o meno.
Il Parco Corazza è stato l'esempio di come una comunicazione fatta nel modo errato possa portare interventi per nulla drastici (e ritenuti alla fine positivi dalla maggioranza dei cittadini) a sembrare una cosa completamente diversa, stravolgendo spesso il senso dell'intervento e generando miti e leggende metropolitante attorno ai progetti.

Ringrazio il Geom. Ticchi che, come sempre, è stato disponibilissimo nel fornire tutte le precisazioni e le informazioni relative all'intervento in corso in Viale Matteotti.


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scrivisulmioblog
scrivisulmioblog il 19/04/08 alle 22:10 via WEB
Ciao ! Ti invito a visitare il Blog : http://blog.libero.it/scrivisulmioblog
 
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Anonimo il 20/04/08 alle 20:23 via WEB
Grazie Matteo per tutto quello che fai. Ciao! Andy
 
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Anonimo il 21/04/08 alle 11:53 via WEB
Sono d'accordo, il Comune poteva informare di più, ne avevano parlato presentando il programma di opere pubbliche ma andava fatta una comunicazione anche all'inizio dei lavori, per spiegare nel dettaglio l'intervento. Comunque penso che i lavori siano necessari, gli Aceri non hanno mai preso bene in quella zona e ogni anno se ne ammalava (e moriva!) qualcuno, speriamo che con queste nuove piante tutto vada meglio. Ciao e grazie per le informazioni. Renato
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/04/08 alle 10:41 via WEB
Il Comune ormai fà solo quello che gli pare, il Parco Corazza è un orrore. Le piante se proprio si dovevano sostituire in viale Matteotti, bastava farlo gradualmente sostituendone 4/5 all'anno, ma l'amministrazione del Sindaco Tedeschi è troppo occupata a cementificare le colline e fare cassa. Ormai Salso è come Napoli tutti approfittano della crisi per lucrare in ogni modo su tutto in maniera vergognosa. Verrò a mettere la firma per il V-day e manderò una bella segnalazione a Grillo sulle disgrazie di Salso.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/04/08 alle 12:35 via WEB
Siamo sicuri che il Geometra Enrico Ceci avrà rispetto per le piante secolari del Tommasini? Io ho parecchi dubbi su un elemento del genere. E il tribunale " rilancia " l'impresa Ceci fallita Depositato dal curatore il piano per l'esercizio provvisorio. I creditori l'approvano. Le decisioni del curatore fallimentare per la società di costruzioni Lunedi' non si riapre ma ci sono speranze per riprendere l' attivita' provvisoria da martedi' . I dipendenti dell' impresa Ceci, dichiarata fallita dal Tribunale di Parma il 13 agosto scorso, attendono la riunione dei giudici (proprio lunedi' mattina) per sapere se partira' l' esercizio provvisorio di un paio di mesi (con possibilita' di proroga), per completare alcune commesse di prefabbricati. Una soluzione auspicata dai sindacati con il duplice scopo di incrementare gli incassi e di mantenere viva l' impresa in attesa, magari, di un compratore. Il curatore fallimentare Giuseppe Pigozzi, terminato il budget preventivo dei costi e dei ricavi relativi all' esercizio provvisorio, ha ottenuto ieri il "si' " del comitato dei creditori e oggi depositera' il piano in Tribunale. Anche sulla sorte dei circa 130 dipendenti deve pronunciarsi il Tribunale: in accordo con i sindacati, il curatore fallimentare ha proposto di utilizzare la mobilita' e la cassa integrazione speciale, mentre 32 lavoratori dovrebbero collaborare all' esercizio provvisorio. Nel frattempo sono in corso l' inventario e le perizie per stabilire il valore di immobili, attrezzature e automezzi. Allo studio anche possibili soluzioni per i cantieri fermati: si tratta di appartamenti in costruzione per i quali numerose famiglie hanno gia' versato anticipi. La crisi delle costruzioni ha travolto l' impresa Ceci, un' azienda con attivita' in tutta Italia e all' estero che nel periodo di massima espansione ha raggiunto i 400 miliardi di fatturato. Ma alla base del fallimento c' e' anche qualche avventura nel mondo della finanza (si pensi alla partecipazione ora dismessa nelle Industrie Secco o ai progetti di intervento nella Uno Holding) decisa dal titolare dell' impresa, Enrico Ceci. E il curatore ha il suo bel da fare per districarsi tra le numerose societa' che compongono il gruppo e che spaziano dall' immobiliare al factoring, al leasing. "La chiusura e' stata un po' una sorpresa . dice Bruno Mambriani della Cgil di Busseto .. Sapevamo che l' azienda da mesi era sofferente, ma Ceci cercava di giustificarsi con la crisi dell' edilizia e continuava a parlare di piani di rilancio". Tanto che, secondo il consulente finanziario di Ceci, Andrea De Stefano, c' era un interessamento degli spagnoli della Dragados, un' impresa multinazionale con un giro d' affari intorno ai tremila miliardi che in passato ha gia' lavorato con Ceci. Addirittura la Arthur Andersen era stata incaricata delle valutazioni. A quanto ammontano i debiti di Ceci? "Il gruppo si e' trovato in difficolta' perche' le banche hanno chiesto di rientrare per 23 24 miliardi . aggiunge De Stefano .. Dopo l' immissione di 18 miliardi da parte di Ceci, i debiti sono scesi a 50 miliardi e il 70% dei fornitori, tra i quali numerose banche (in totale sono 32 gli istituti creditori, ndr), era gia' d' accordo per una soluzione concordata. Le ferie non hanno permesso di giungere in fretta all' 80% chiesto per legge". Il curatore fallimentare non conferma ne' smentisce la cifra ma, sembra di capire, il "buco" potrebbe essere due tre volte superiore. Per saperlo esattamente ci vorra' tempo: l' intreccio tra societa' collegate e controllate e' fitto. Renato Gentilini Pagina 13 (4 settembre 1993) - Corriere della Sera Clicca qui per vedere l'articolo sul Corriere.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/04/08 alle 10:45 via WEB
Un mio amico giardiniere, in visita a Salso, sostiene che le piante erano sanissime e l'unico motivo della loro sostituzione è stato dettato dagli interessi economici dell'amministrazione comunale che specula su tutto. Ha anche affermato che le nuove piante avranno vita breve, causa l'errato sistema con cui vengono innaffiate, tanto paghiamo noi salsesi e le povere piante assassinate dal Geometra Ticchi e la sua banda di sparaballe.
 
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