Verdi di Salso

Fusione delle due aziende termali

Riporto il mio intervento fatto nel Consiglio Comunale di ieri sul tema della fusione delle Terme di Salso e Tabiano:

Il tema di oggi è molto importante e complesso, rappresenta un nodo importante del Piano Industriale e uno strumento fondamentale per il risanamento delle due aziende. Non mi addentro nel procedimento tecnico, che è già stato spiegato: due marchi distinti per una sola azienda, con l’ottimizzazione delle risorse, la ricerca di una maggiore efficienza e operatività, il tutto senza tagli o esuberi al personale. Come ha detto il Dott. Rubbiani questa è un’operazione che qualsiasi privato avrebbe fatto sicuramente da anni. Avere, come nella situazione attuale, due aziende dello stesso tipo a 3Km di distanza con due gestioni diverse e due consigli d’amministrazione sa tanto di logica antica. Attualmente, in tutte le realtà pubbliche e private si tende invece a unire, per consentire risparmi ed essere più operativi. E’ vero che le due aziende hanno specificità diverse, ma che comunque rimarranno tali, così come per i due marchi.

Il processo di unificazione delle due società che si discute oggi è sicuramente complesso e tecnico, specie per chi come me non è un esperto in materia (i miei studi di elettronica in questo caso non aiutano). Ho cercato di documentarmi, di visionare tutto il materiale, cercando di capire l’opportunità o meno di questa operazione.

Nel mio ragionamento sono partito dalla situazione attuale delle due aziende,  una situazione critica, con bilanci in estrema difficoltà e molti debiti. Per uscire da questa situazione ci sono due opzioni: trovare una soluzione al problema, in tempi rapidi, oppure, come si dice spesso “portare i libri in tribunale”, frase sicuramente pesante ma che dà la chiara indicazione dello stato in cui versano le Terme di Salso e di Tabiano.

Se ci fosse più tempo, e una situazione economica meno problematica, forse si potrebbe prospettare un ventaglio di soluzioni che, viste dalle mie competenze, avrebbero ognuna possibilità di funzionare o di andare male. Si tratta, infatti, di argomenti complicati che vanno analizzati dal punto di vista legale, commerciale, con competenze importanti che non tutti abbiamo.

Io per primo ho difficoltà ad addentrarmi nei complessi procedimenti tecnici e amministrativi e quindi esprimo il mio pensiero come rappresentante politico.

Il punto cruciale è questo: abbiamo dato il mandato a queste persone, Alessandrini, Frigeri e Rubbiani, e ai vari CdA, per trovare delle soluzioni per il risanamento delle due aziende. Sono persone competenti a cui va la mia fiducia. Sono convinto che abbiano ben valutato tutte le possibilità e che la scelta fatta sia la migliore possibile. A questo punto si innesca il meccanismo della fiducia, che purtroppo a Salso manca quasi sempre. Io do fiducia a questo progetto, con la consapevolezza che potrà portare buoni risultati, inserito nel contesto complessivo del Piano Industriale. Se non sarà così, e i risultati non saranno come quelli attesi, vorrà dire che avremo sbagliato, che la scelta non era corretta e ne pagheremo le conseguenze politiche. Però le decisioni vanno prese, non possiamo stare con le mani in mano, questo ci hanno chiesto i cittadini quando ci hanno votato. Ci hanno chiesto di fare delle scelte coraggiose, ci hanno chiesto di trovare soluzioni per risanare le Terme e rilanciare la città. Questo è quello che stiamo facendo, con impegno. Se non saremo stati bravi i cittadini ci giudicheranno alle prossime elezioni. Però chiediamo anche uno sforzo per comprendere il coraggio che ci vuole nel fare le scelte e mettersi in gioco, e chiediamo anche fiducia nel nuovo, nel cambiamento, perché Salso non può rilanciarsi se rimane immobile. La speranza è che questa fusione, insieme agli altri interventi, dia il via a quel rilancio tanto atteso: noi ci mettiamo la volontà e le fiducia, chiediamo ai cittadini di fare altrettanto e di guardare per una volta avanti, verso una nuova città.