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Italia diffamata-dati su omicidio e femminicidio
Da un articolo apparso su Italia Oggi a firma di Alessandra Nucci:
"Come se il nostro paese fosse il covo della violenza.
Gli italiani hanno di sé, come Paese, un'immagine poco esaltante. Sarà la guerra persa (ma i tedeschi l'hanno forse vinta, la guerra?), sarà il susseguente scontro fra visioni politiche ed esistenziali radicalmente diverse, fatto sta che l'autostima degli italiani come comunità nazionale è molto bassa (prova ne sia che siamo rimasti soddisfatti dell'Oscar a un film che dipinge l'Italia come una "Grande Bellezza" abitata da cinici decadenti e cafoni che chiaramente non se la meritano)".
"[...] esiste un clima internazionale di latente ma continua diffamazione dell'Italia, di cui si accorge pienamente solo chi, all'estero o stando in Italia, segue i media stranieri".
"Osserva il giornalista e semiologo Ugo Volli su "Informazione Corretta": «[...] In Italia questi omicidi generici sono davvero pochi, 465 nel 2014 cioè lo 0,9 per 100mila abitanti contro l'8,0 in Iraq, lo 7,4 nei territori dell'Autorità Palestinese, il 3,4 in Egitto, l'1,8 in Israele.
Un anno di morti violente in Italia, comprese mafia, camorra e rapine a mano armata, non solo le suocere, liquida tanta gente quanto una sola autobomba a Baghdad, o un paio di giorni di guerra civile in Siria»".
"Il rimando di Volli è all'ultimo studio dell'Onu sul tasso di omicidi a livello globale, pubblicato nel 2013, che non considera altre forme di violenza come gli stupri, di cui le cronache narrano siano diventate le capitali la Svezia e la Germania. Nell'ambito degli omicidi, quello sollevato dal Pontefice, l'Italia, patria della mafia e di altre formazioni di criminalità organizzata, risulta fra i Paesi più «pacifici»: 157-esima per omicidi censiti, su 178 Paesi, a pari merito con Austria, Olanda, Nuova Zelanda e Corea del Sud e con una minima differenza in più o in meno rispetto alla gran parte degli altri Paesi europei: di un punto meno violenta del Regno Unito (1,0, dato del 2011) e della Francia (1,0), di un punto meno pacifica della Germania (0,8, ma il dato è del 2011) e della Spagna (0,8). La sorpresa però sta nel confronto con alcuni Paesi che siamo abituati a vederci additare come modelli di virtù civica: l'Italia, con 0,9 omicidi ogni centomila abitanti, ha un'incidenza nettamente più bassa della Norvegia (2,2%mila nel 2011), del Belgio e della Finlandia (1,6).
In tema di luoghi comuni si potrebbe citare anche il dato della «non-violenta» India: gli omicidi intenzionali sono il 3,5% ogni centomila abitanti, quattro volte il dato italiano. Il proverbiale Costa Rica, perla delle Nazioni Unite, sede della UN University, conta quasi 10 volte gli omicidi (8,5 ogni centomila abitanti) rispetto a quelli che avvengono in Italia".
A proposito dei femminicidi:
"Al contrario, le statistiche dimostrano che in Italia solo il 30,1% delle vittime di omicidio sono donne, in linea con il Canada (30,2%) ma molto di meno rispetto a Paesi del nord Europa, dove la percentuale dei femminicidi è maggiore nei Paesi europei protestanti o più secolarizzati di noi. Si pensi al 47,3% della Germania, al 46,1% della Finlandia, al 45,7% della Repubblica Ceca, al 43,4% del Belgio e al 42,9% della Slovenia, ma anche al 41,7% dell'Ungheria, al 40,2% dell'Austria, al 37,9% della Francia, al 35,3% della Croazia, al 35,1% della Serbia, al 35% dell'Olanda, al 34,3% della Spagna e al 34,0% della Danimarca. Sorprendente il dato della Svizzera: si tratta del Paese europeo con meno omicidi (0,6%mila abitanti), ma di questi ben il 50% delle vittime sono donne.
Da notare al riguardo che in nessuna realtà del mondo sono di più le donne a essere vittime di omicidi. Se gli autori degli omicidi intenzionali nel mondo sono ovunque per la stragrande maggioranza uomini, sono uomini in stragrande maggioranza anche le vittime".
di Alessandra Nucci da ItaliaOggi
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Inviato da: Veritatis1973
il 18/09/2016 alle 21:02
Inviato da: Veritatis1973
il 18/09/2016 alle 21:00
Inviato da: pgmma
il 19/08/2016 alle 15:14
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il 15/12/2014 alle 19:35