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Das Wort (Stefan George)
Post n°324 pubblicato il 01 Dicembre 2013 da Vhalyr
Das Wort Wunder von ferne oder traum Bracht ich an meines landes saum Und harrte bis die graue norn Den Namen fand in ihrem born -- Drauf konnt ichs greifen dicht und stark Nun blüht und glänzt es durch die mark ... Einst langt ich an nach guter fahrt Mit einem kleinod reich und zart Sie suchte lang und gab mir kund: ''So schläft hier nichts auf tiefem grund'' Worauf es meiner hand entrann Und nie mein land den schatz gewann ... So lernt ich traurig den verzicht: Kein ding sei wo das wort gebricht. Meraviglia di lontano o sogno Io portai al lembo estremo della mia terra E attesi fino a che la grigia norna Il nome trovò nella sua fonte Meraviglia o sogno potei allora afferrare consistente e forte Ed ora fiorisce e splende per tutta la marca... Un giorno giunsi colà dopo viaggio felice Con un gioiello ricco e fine Ella cercò a lungo e [alfine] mi annunciò: "Qui nulla d'uguale dorme sul fondo" Al che esso sfuggì alla mia mano E mai più la mia terra ebbe il tesoro... Così io appresi la triste rinuncia: Nessuna cosa è (sia) dove la parola manca
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Inviato da: DolceBrividoDolce
il 18/12/2013 alle 14:00
Inviato da: isolde6
il 15/12/2013 alle 16:56
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il 15/12/2013 alle 14:31
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il 08/12/2013 alle 12:00
Inviato da: Vhalyr
il 02/12/2013 alle 15:33