Creato da Elena_Travel il 23/08/2008
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Liverpool e Isola di Man

Post n°26 pubblicato il 06 Settembre 2015 da Elena_Travel
 
Foto di Elena_Travel

Viaggiando per trovare amici a volte capita che, quasi per caso, oltre al piacere di stare con veri good friends si scoprano anche delle belle mete meno turistiche.

Quest’anno a noi è capitato così di passare una bellissima settimana tra Liverpool, Isola di Man, e Londra. Londra è una meta ben nota e con molte cose da fare ma non avevo mai valutato che Liverpool o Manchester (che sono città carine e hanno voli molto più economici) distassero da lei poco più di un paio d’ore di treno e si potessero trovare tickets ferroviari molto scontati.

A Londra ci siamo semplicemente rilassate andando a zonzo per gli eleganti Chelsea, e Kensington, abbiamo dato da mangiare agli scoiattoli a Kensington Garden e Hyde Park, abbiamo preso il battello sul Tamigi, siamo andate a ballare a Soho e dulcis in fundo abbiamo mangiato da Maze il ristorante stellato di Gordon Ramsey.

Ma che Londra offra questo e molto molto di più è ben noto. Quello che invece non tutti sanno è che Liverpool è una graziosa città sul mare e che vale la pena spenderci almeno un paio di giorni e qualcosa in più se volete visitare i dintorni.

Cosa potete fare…. Beh… il centro di Liverpool è molto elegante, si trovano negozi di firme, grandi magazzini (come M&S) intervallati a tipici pub. Il centro è ben organizzato e molti negozi sono disposti in graziose gallerie o in un’area commerciale moderna su più piani.

Quando si è stufi di shopping ci si può recare nell’area dei Docks che è stata recentemente restaurata pur conservando l’atmosfera originale. In questi storici edifici di mattoni rossi si celano dei buoni pub/ristoranti e molti musei quasi tutti gratuiti. Noi ad esempio siamo andati a vedere la Tate Gallery e il museo di Liverpool. Nel museo di Liverpool abbiamo scoperto che Liverpool era uno dei porti più grandi d’Europa e che la popolazione della città nasce da un crogiolo di culture qui approdate, ci è stata spiegata la storia dei Beatles e della squadra del Liverpool e molto altro ancora. Alla Tate galleri invece ci siamo soffermati specialmente a vedere la mostra temporanea di Pollock. E dopo un po’ di cultura via per una passeggiata sulla promenade.

Dopo i docks ritornando nel centro rimane da vedere la grande e maestosa Cattedrale di Liverpool e poco distante l’arco trionfale del quartiere cinese. Vicino alla stazione, proprio di fronte al teatro, si trova invece la neoclassica San George Hall e un bel parco.

Anche i dintorni di Liverpool offrono tante altre mete interessanti, ci avevano parlato bene delle aree costiere e dei parchi a nord e sud della città ma noi alla fine abbiamo scelto una gita di due giorni all’Isola di Man.

L’isola di Man è nel mare d’Irlanda tra UK e Irlanda e dista circa tre ore in battello da Liverpool. Partendo con il battello del venerdì tardo pomeriggio e rientrando nel pomeriggio della domenica si arriva all’isola per una pinta serale e si ha a disposizione un giorno e mezzo, che non bastano a vedere tutta l’isola ma consentono di farsi una bella gita.

Il nostro alloggio, il B&B Rotherham House, era proprio a Douglas, la capitale, in una piccola via a due minuti dalla promenade e distava circa 15-20 minuti a piedi dal ferry. Il B&B R è posto in un vecchio edificio di stile vittoriano. Le stanze sono pulite ma vecchiotte e minuscole. Purtroppo però l’isola di Man sembra inflazionata di turisti e non era stato possibile trovare una migliore sistemazione altrettanto comoda. Per due notti però è ok e inoltre abbastanza economica per gli standard dell’isola.

Il sabato abbiamo acquistato un giornaliero del treno e ci siamo fatti scarrozzare lungo quasi tutta la costa est.

Già da solo il viaggio tra panorami (coste frastagliate e brughiere) e tipo di locomozione merita l’impresa. Il nostro percorso prevedeva il tragitto con il treno elettrico (le carrozze hanno ancora i sedili in legno e alcune sembrano uscite dal selvaggio west) dal Derby Castle (Douglas) a Laxey e da qui il treno a cremagliera fino a Snaefell.

Snaefell è il punto più alto e panoramico dell’isola e dalla cima l’occhio spazia su tutti e sette i regni (England, Scotland, Wales, Ireland, Mann (the local term for Isle of Man), the kingdoms of Heaven and the sea) (se c’è un po’ di foschia li potete solo intravedere ;)). Da Snaefell tagliando per i prati con le capre e in parte seguendo il sentiero in 2 ore e mezza siamo poi tornati a Laxey passando per il lago e il mulino. Ci siamo fermati ad ammirare il mulino più grande d’Europa e a ristorarci nella vicina e tipica caffetteria.

Tornati a Laxey abbiamo ripreso il treno per Derby Castle, qui fatta tutta la promenade di Douglas (si può fare a piedi o a cavallo) siamo arrivati alla seconda stazione ferroviaria della città da cui parte il treno a vapore che va verso sud. Tutti in carrozza, saliamo su questo sbuffante treno d’epoca e arriviamo fino al capolinea Port Erin.

Port Erin è uno dei paesini più a sud dell’isola ed è bellissima la passeggiata nella baia ammirando gli scogli pullulanti di gabbiani e il faro. Ci gustiamo un’ottima cena in uno dei ristornati sul porto e rientriamo a Douglas con il bus notturno.

 

La domenica invece decidiamo di rimanere nel Douglas che merita una visita approfondita. Bella la lunga promenade (più di due miglia) su cui si affacciano tante deliziose casette tipiche in stile vittoriano, così come il centro con tanti negozietti e caffe e il bel porto. 

 
 
 

Magica Islanda!!!

Post n°25 pubblicato il 06 Settembre 2015 da Elena_Travel
 
Tag: Islanda
Foto di Elena_Travel

Martedì 4 Agosto 2015

Partenza in serata da Milano Malpensa con Wow Air (una delle poche compagnie che offre voli diretti Italia/Islanda) e arrivo verso mezzanotte, ora locale, a Keflavik (l’aeroporto internazionale dell’isola a 50 Km da Reykjavík). Ritiriamo l’auto presso la Herzt e partiamo verso l’hotel. Quest’anno invece che prenotare singolarmente la macchina e gli hotel abbiamo calcolato che era un po’ più economico un pacchetto precostituito e abbiamo scelto la compagnia Islandese “Terra Nova Iceland” acquistabile presso le principali agenzie viaggi Italiane.

Pernottamento in un grazioso hotel l’Hotel Keilir in Keflavik.

Mercoledì 5 Agosto 2015 (circa 250 km)

Dopo una bella dormita e una discreta colazione siamo pronti per il grande tour. Prima tappa è il Parco Nazionale del Thigvelli. Qui è possibile passeggiare nel bel parco naturale e ammirare: il luogo dove fin dall’anno mille si riuniva l’antichissimo parlamento nazionale (utili cartelli vi spiegheranno nei dettagli gli usi e costumi), la fattoria dove il primo ministro ha la residenza estiva e la gola di Almannagjá, uno dei pochissimi punti al modo dove si possa vedere in superficie il punto dove si incontrano due faglie della crosta terrestre. Un’utile informazione per i viaggiatori, il centro visitatori offre dei bei cartelloni didattici e dei souvenir ma ben pochi generi di prima necessità. Seconda tappa Geysir, dove come dice il nome è possibile ammirare dei geysir. Lasciata la macchina si prosegue nel parco per ammirare diverse piccole sorgenti di acqua bollente e una di grande dimensioni. Questa sorgente ha delle eruzioni intermittenti ogni circa 10-15 minuti che creano delle colonne di acqua calda e vapore. Davvero spettacolare!!! Dopo tanta natura ci siamo meritati un fish and chips nel punto visitatori.

Ultima tappa Gullfoss per ammirare una della cascate più fotografate e famose d’Islanda. Ripartiamo per l’Hellisholar Cottage a Hella dove arriviamo per l’ora di cena. Si tratta di una serie di carini cottage in mezzo al prato e circondate da montagne. Carini a vedersi dall’esterno ma quando entrate passa tutta la poesia. Sono microscopici poco tenuti e non molto puliti. Peccato. In compenso la cena nel ristorante della struttura è discreta.

Giovedì 6 Agosto 2015 (circa 400 km)

Ripartiamo di buon mattino per il nostro viaggio che si snoderà all’incirca lungo tutto il periplo sulla Road 1. Andando verso sud incontriamo prima la cascata di Seljalandsfoss. La cascata si vede praticamente dalla strada ed è meno imponente della Gullfoss ma è graziosa e ha la particolarità che un breve sentiero vi porta proprio dietro la cortina d’acqua. Proseguendo si attraversa la zona colpita dall’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull dove dei chiari pannelli esplicativi vi illustreranno la posizione del vulcano e l’aspetto del luogo durante l’eruzione. Proseguiamo e dopo non poche soste fotografiche arriviamo a promontorio di Dyrholaey. Qui è possibile osservare la costa, il faro e anche scendere lungo la spiaggia dove nidificano le pulcinelle di mare che sono uno dei simboli dell’Islanda. Ripresa la strada ci fermiamo a gustare un bell’hamburger al grill Vikurskali all’interno della stazione di servizio N1 e con vista sulla costa. Proseguiamo lungo la Road 1 attraversando distese di verdi brughiere intervallate a distese laviche fino a che possiamo scorgere il ghiacciaio Vatnajökull, il più grande d’Islanda e sicuramente spettacolare. Ma la cosa sicuramente più spettacolare è la Jökulsarlon dove grandi e piccoli iceberg galleggiano sulle acque della laguna.

Destinazione successiva è l’Hotel Hofn in Hofn. L’hotel è sicuramente carino ma il suo punto di forza è la veduta sul ghiacciaio che si gusta dalla finestra della camera e la zuppa di aragoste che si gusta invece in hotel…..

Venerdì 7 Agosto 2015 (circa 300 km)

Il nostro viaggio verso sud prosegue e questa volta il paesaggio cambia. Attraversiamo tutta una serie di caratteristici fiordi. Ovviamente sono d’obbligo una serie di piccole soste per le foto. Prima vera sosta a Djupivogur, un piccolo villaggio di pescatori con alcune graziosi edifici in legno. Sempre a Djupivogur a pochi minuti di macchina da centro (chiedete info all’ufficio del turismo) è ci rechiamo ad osservare una scultura permanente dell’artista islandese Sigurd Gudmundsson. Si tratta di 34 uova sovradimensionate di specie di uccelli diversi che costeggiano la baia….. sicuramente impressive… Nei pressi della scultura si trova anche un vecchio magazzino dismesso dove vediamo una mostra temporanea di arte moderna.

La tappa successiva è il paesino d Breiddalsvik dove ci colpisce la splendida posizione alla fine della valle più ampia d’Islanda e prendiamo un buon te nella caffetteria/supermarket del paese. Proseguendo attraversiamo il paesino di Faskrudsfjordur dove l’unica attrattiva, secondo noi, consiste nelle insegne, bandiere e segnaletiche scritte anche in francese a ricordo del fatto che il paese è stato fondato dai marinai francesi alla fine del 1800. Dopo Faskrudsfjordur lasciamo la costa per entrare nell’interno e arrivati nei dintorni di Egilsstadir il paesaggio cambia ancora, attraversiamo un bosco (o foresta come la chiamano loro) e successivamente costeggiamo uno dei laghi più grandi d’Islanda, il Lagarfljot. Questa notte alloggeremo all’Hotel Hallormsstadur nella Hallormsstadur Forest vicino a Egilsstadir. Anche qui un ottimo hotel e i punti di forza la vasca d’acqua calda vista lago e la veranda dove cenare e fare colazione altrettanto vista lago.

Sabato 8 Agosto 2015 (circa 300 km)

Dopo colazione ci fermiamo per un po’ di shopping nella piccola area commerciale di Egilsstadir. Riprendiamo la Road n1 verso ovest e dopo km e km di nulla arriviamo alla deviazione che ci consentirà di arrivare alla cascata Dettifoss. Per arrivare alla cascata è necessario percorrere una strada non asfaltata ma adatta anche alle automobili e una volta arrivati al parcheggio scendere per il canyon. Facciamo un sacco di fotografie a una delle cascate più imponenti d’Europa (ok non è grande come quella del Niagara ma vale sicuramente la discesa!!!). Proseguendo lungo la strada non asfaltata si arriva sulla costa e da qui proseguendo in direzione di Husavik al Canyon di Asbyrgi anche detto la “Gola degli dei”. Non male ma se come noi non avete tempo di farvi una bella passeggiate c’è di meglio.

Proseguiamo quindi verso ovest fino ad Husavik dove passeggiamo tra le carine casette di pescatori del porto e ammiriamo la graziosa chiesetta. Decidiamo di non fare l’uscita per vedere le balene perché ci farebbe fare troppo tardi e comunque le abbiamo già viste lo scorso anno a Provincetown. Ci dirigiamo verso il Fosshotel Laugar a Laugar dove arriviamo in serata. La particolaritàd i questo hotel è che d’inverno è un collegio/dormitorio mentre d’estate è utilizzato dalla famosa catena islandese di hotel Foss. Ovviamente il fatto che sia un college lo rende suggestivo ma anche un po’ più spartano, vedi anche la sala da pranzo che nonostante il menù Foss ricorda appunto una mensa.

Domenica 9 Agosto 2015 (circa 200 km)

Da Laugar ritorniamo verso est sulla Road 1 in direzione dell’area del Myvatn, che avevamo saltato salendo a nord.

In questa zona possiamo ammirare forse gli scenari più spettacolari di tutta l’isola. Partiamo dal villaggio di Skutustadir dove si gtrova una graziosa chiesetta e una serie di sentieri panoramici che permettono di fare delle ottime fotografie al lago e ai suoi pseudocrateri.

Poi ci fermiamo al Dimmuborgir per osservare questo campo di lava caratterizzato dalle aggrovigliate colonne laviche a forma di pilastri e spuntoni. Più avanti lasciata la strada e percorso lo sterrato arriviamo fino alla base del vulcano Hverfell, da qui un facile sentiero in una decina di minuti ci porta fino alla cima del cratere dove possiamo ammirare il cratere e il paesaggio lunare circostante.

La tappa successiva non poteva che essere un bagno ristoratore nelle pozze calde dei Bagni termali Myvatn, imperdibile…Ben rinfrancati e dopo esserci ristoranti con una buona zuppa continua la nostra scoperta di paesaggi fatti da declivi color ocra cosparsi di pozze di fango bollenti, soffioni, depositi solfurei e fumarole. Sembra di essere sulla luna. Alcune di queste zone si vedono già dalla strada altre sono accessibili da una serie di sentieri pedonali ben segnalati.

Nel rrado pomeriggio riprendiamo la Road n.1 in direzione ovest e per cena arriviamo all’Hotel Natur (10 min ad est di Akureyri sulla Road 1). Si tratta di una graziosissima fattoria recentemente restaurata e con vista oceano. La cena a buffet è stata ottima e il personale gentilissimo.

Dopo cena prendiamo al macchina e andiamo a visitare il regno di babbo natale, il negozio Jolagardurin a Akureyri. Si tratta di una carinissima casetta rossa decorata come nelle fiabe al cui interno è possibile acquistare ogni genere di decorazione natalizia. Non possiamo che fare un po’ di scorte per l’inverno…

Lunedì 10 Agosto 2015 (circa 420 km)

Oggi ci aspetta una delle tappe più lunghe e poiché vogliamo arrivare a Reykiavik nel pomeriggio non possiamo permetterci molto soste. Ci fermiamo a visitare il piccolo ma discreto museo del salmone a Blonduos (la cittadina per il resto non ha molto da offrire) e a Hvammstangi per una visita del paesello e per gustare una buona zuppa nel carinissimo locale Hladan Kaffihus. Arriviamo nel tardo pomeriggio all’Hotel Island a Reykiavik. L’hotel è un po’ vecchiotto ma carino e dista dal centro una bella mezz’oretta a piedi (qui le vie pedonali e ciclabili sono numerose e ben segnalate ma al ritorno prenderemo un autobus che ferma poco distante dall’hotel). Ci facciamo un giro per negozi (sembra di essere tornati nella civiltà) e decidiamo poi di andare a cena al famoso “Sea Baron”. Si tratta di un locale molto spartano e easy in una tipica casa del porto ma è molto molto caratteristico e la zuppa di aragoste al curry merita così come gli spiedini di pesce. Il costo poi è economicissimo. Dopo una visita by night alla città ritorniamo in hotel.

Martedì 11 Agosto 2015

Continuiamo la visita del centro di Reykjavík con il municipio, la residenza presidenziale, la chiesa e un po’ di sano shopping. Città carina, da rivedere con più calm,a ma ora si deve tornare a casa. Con la macchina ci dirigiamo all’aeroporto di Keflavik da cui ri-voleremo su Malpensa.

 

Alla prossima….

 
 
 

BRETAGNA E NORMANDIA

Post n°24 pubblicato il 31 Luglio 2015 da Elena_Travel

30 Luglio 2006  (211 Km)

Quest’anno finalmente si va alla scoperta della Bretagna e della Normandia. Partiamo all’alba da Orio al Serio e giungiamo all’aeroporto di Beauvais (76 km a Nord di Parigi) verso le 9:00 del mattino. Come al solito Ryanair è straordinariamente puntuale. Ci rechiamo all'ufficio Hertz a ritirare il bolide che avevamo già prenotato dall’Italia. Nel giro di mezzora è tutto pronto e possiamo partire alla conquista della Normandia.

Chi viaggia in Normandia non può evitare di visitare una delle tante distillerie di Calvados. Noi abbiamo scelto una delle più famose lo Chateau di Breuil. Visto che arriviamo un’oretta prima della visita decidiamo di visitare Lisieux che si rivela una delusione. Finalmente entriamo nel castello e la guida in inglese, francese e tedesco (pazienza tanto capiamo lo stesso) ci spiega tutti i processi di lavorazione, ci fà vedere tutte le sale di preparazioni, il bel parco del castello, la vecchissima cantina con le storiche botti e dulcis in fundus ci fà assaggiare il loro Calvados. Dopo la visita ripartiamo per Beuvron-en-Auge che le guide classificano come il più bel paesino di Normandia e il vincitore della competizione dei villaggi più fioriti di Francia (abbiamo scoperto che in Francia è stata indetto una competizione per valutare i villaggi più fioriti e lungo il nostro percorso ne abbiamo incontrati alcuni tra i vincitori, sono veramente graziosi). Anche se non abbiamo visitato tutta la Normandia ci sentiamo in sintonia con le guide, le casette a graticci con gli splendidi giardini fioriti e il fiume che scorre attraverso il centro storico riportano ad un mondo di fiaba. A malincuore partiamo in direzione di Caen, la roccaforte dei re Normanni. Il fiore all’occhiello è appunto la roccaforte dei re Normanni che specialmente la sera troneggia dalla collina in tutto il suo splendore. Facciamo un giro della città vecchia e della Rocca e ci fermiamo a passare la notte qui nell’hotel Mercure Caen Centre Port de Plaisance.

 

 

 

31 Luglio 2006 (164 km)

Di buon mattino partiamo per il Mont Saint Michel patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO. Il leggendario Mont-St-Michel, con la sua abbazia, emerge dal deserto di sabbia già molti chilometri prima di arrivarci, e la sua vista su questa distesa d'argento e oro è una esperienza straordinaria. Peccato che ci sia un sacco di gente e dobbiamo fare molta coda per entrare nell’abbazia. Dalle vetrate dell’abbazia vediamo il mare in lontananza la marea lo ha fatto indietreggiare di molti chilometri, ma è splendido e altrettanto particolare è vedere la variazione della marea dopo poche ore quando usciamo. Non possiamo non acquistare le famose gallettes di Mère Poulard, i biscotti al burro salato. Come al solito ci siamo persi a rimirare le viuzze della cittadella e i bellissimi panorami dall’abbazia ora però dobbiamo scappare e via verso Cancale.

Cancale piccolo paese con porticciolo di pesca, famoso per i ristorantini che si affacciano su di esso e gli allevamenti di ostriche sulla spiaggia del lungomare. Si dice che le ostriche di Cancale siano le migliori che si possono gustare in Francia e secondo noi è vero, ne mangiamo alcune in un bistro lungo la spiaggia insieme al solito bicchiere di vino bianco locale e poi decidiamo di fare il bis al mercato delle ostriche sopra l’ostricaio (bellissimo mangiare in riva al mare unica precauzione le cospargiamo di limone (l’epatite A è sempre in agguato)). Arriviamo in serata a San Malò. L’albergo è proprio sul mare (Mercure St Malo Front de Mer) ci fermiamo qui due notti. Usciamo a cena in uno dei tanti buonissimi ed economici ristorantini Intra Muros (Le Leon D’or). Possiamo apprezzare un assiet di formaggi locali.

 

 

1 Agosto 2006  

Oggi visitiamo i numerosi promontori che, lungo la costa a nord della Bretagna, offrono panorami mozzafiato. Prima tappa però è la stazione balneare di Dinard. Con grande fortuna un eccentrico signore ci lascia un parcheggio libero proprio dietro il casinò e ci regala anche il resto del suo tempo di sosta. Andiamo a vedere il casinò, la spiaggia e per la prima volta notiamo invece delle solite sdraio (come è prevedibile per ragioni climatiche) delle piccole tende blu e bianche aperte sul davanti dove sedersi a guardare il mare riparati dal vento. La cittadina è carina con alcune villa eclettica della belle-époque e un atmosfera molto-molto british. Raggiungiamo poi a Cap Frehel un capo con spettacolari scogliere sulla Manica, popolate di gabbiani, che offre anche alcune spiagge veramente belle. Per arrivarci facciamo una piccola passeggiata in mezzo a eriche e ginestre, bellissimo. Poco dopo si può visitare Fort la Latte, piccolo castello medievale a strapiombo sull'oceano. Peccato che la guida parli solo francese però ha un costume tipico eccezionale.

Nel tardo pomeriggio ritorniamo a Saint Malo dopo una passeggiata sulla spiaggia (fa freddo ma è decisamente suggestiva) andiamo a cenare e visitare il quartiere Intra Muros, il quartiere in pietra grigia all'interno delle mura di cinta, semidistrutto dalla guerra ma riedificato quasi completamente subito dopo.  Stavolta per cena ci concediamo un assiet di crostacei al ristorante “Jacques Cartier” (tanto qui il pesce costa decisamente pochissimo). Dopo aver cenato, mangiato una crep di farina saracena, aver girato per tutte le viuzze e i negozietti, essere saliti sulle mura ritorniamo all’albergo e  scopriamo che anche qui la marea si è alzata arrivata quasi alla strada. 

 

 

2 Agosto 2006  (233 Km)

Oggi si parte per la Cornovaglia e il Finistère, terre degli antichi celti. Qui, come evinciamo dai cartelli stradali, convivono due lingue: il francese insieme al "duro" bretone. Durante il nostro tragitto attraversiamo Dinan un bellissimo paese medioevale con case in legno con frontone triangolare e strade acciottolate (non perdetevi Rue de Jerzual che porta giù fino al porto) e il piccolo paese di Quintin, uno dei borghi fioriti di Francia. Verso tardo pomeriggio arriviamo alla  "ville fleurie" Quimper, deliziosa cittadina capoluogo della Cornovaglia sulla foce del fiume Odet. Ci fermeremo qui per due notti all’hotel Mercure Quimper Centre.

Facciamo una passeggiata nella città vecchia bella soprattutto per le case a graticcio di fronte alla cattedrale. 

 

3 Agosto 2006  

Oggi partiamo alla scoperta della Cornovaglia. Cominciamo con Locronan. E' un villaggio meraviglioso, un vero e proprio tuffo nel Medio Evo: le case e botteghe in pietra granitica lasciano intravedere il prospero passato dei ricchi mercanti. Un altro aspetto particolarissimo sono le ortensie blu che regnano in tutti i giardini.

Proseguendo verso nord, per la penisola di Crozon, deviamo per visitare la chiesa di St. Anne la Palud. In questa cappella di stile neo-gotico vi ha luogo uno dei più caratteristici "pardons" di Bretagna l'ultima domenica di agosto. I pardons sono tipiche feste religiose bretoni con le quali, in occasione del santo patronale, viene concessa l'indulgenza. Decidiamo di visitare anche la spiaggietta di questo minuscolo paese e rimaniamo colpiti dal vento che qui sembra regnare sovrano. Unici fruitori della spiaggia una famigliola riparata dentro una tenda ad igloo.

Decidiamo di avviarci poi verso la punta del Van, un vero e proprio capolavoro della natura. Attraverso il sentiero che attraversa la brughiera, rossa di erica e gialla di ginestra, ci porta proprio a picco sull’oceano ad ammirare il panorama all’infinito e le meravigliose scogliere.

Proseguendo sulla costa attraversiamo la Baia dei Trapassati (da qui infatti gli uomini venivano imbarcati per essere sepolti nell'isola di Sein) e giungiamo a Punta di Raz. Qui a differenza dell’altra punta bisogna pagare un pedaggio per entrare ma il panorama è altrettanto magnifico e sempre attraverso un percorso di eriche e ginestre si giunge a vedere l’oceano, le scogliere e la statua in marmo di Notre Dame des Naufragés, che ricorda come questo tratto di mare sia particolarmente pericoloso per i marinai. Di ritorno ci fermiamo al paesino di Audemer per gustare dell’ottimo pesce al ristorante l’”Albatros”  (finalmente ho potuto assaggiare le famose moules frites eccezionali). Ritorniamo a Quimper in tempo per ascoltare un concerto di musica celtica proprio nei giardini del vescovo.

 

4 Agosto 2006   (213 Km)

Partiamo per Pont-Aven situata sull'estuario del fiume Aven: questa cittadina ci affascina per i suoi caratteristici ponticelli e mulini ad acqua (era conosciuta come la città dei mugnai); le viuzze sono un susseguirsi di gallerie d'arte e ateliers, infatti Pont-Aven ha raggiunto l'apice della sua popolarità verso la fine dell'800 con la nascita della scuola di Pont-Aven: questo periodo della storia dell'arte è illustrato da pittori del calibro di Gauguin. Qui assaggiamo delle gallettes, i biscotti tipici di Pont-Aven e acquistiamo le sardine e i patè di tonno e di altri pesci della Belle eloise (ottimi). Riprendiamo la marcia verso Rennes fermandoci però alla foresta di Paimpol. Paimpol è la foresta più grande di tutta la Bretagna ma è nota specialmente per essere la Foresta di mago Merlino e della fata Viviana. Dalla cartina sembrava una sosta obbligata per gli appassionati dei cicli Bretoni come me, in realtà l’unica cosa di magico è che uno si perde perchè i percorsi non sono ben segnalati. A parte un bel laghetto e la vista dall’esterno del castello Trecesson  non ha granchè di bello (veramente troppo commerciale). Arriviamo in serata a Rennes una graziosa città con una bella piazza del municipio e grandi viali della fine dell’ottocento e un quartiere vecchio con case a graticci. Andiamo a mangiare dell’ottimo salmone in un ristorante della catena “Maitre kanter” e poi ci concediamo l’ultima crepes. Alloggiamo all’hotel Mercure Rennes Centre Colombier.

 

 

 

5 Agosto 2006 (396 Km)

Già verso le 10:00 del mattino partiamo alla volta dell’aeroporto di Beauvais fortunatamente il volo è in tarda serata quindi possiamo permetterci ancora un paio di soste nell’incantevole Normandia. La prima sosta è a Pont-l'évêque uno dei bei villaggi fioriti di Francia con alcune graziose case a graticci.  

 

 Dopo essere rimasti in colonna circa un’ora (strano di solito in Normandia e Bretagna le strade sono molto scorrevoli, forse essendo sabato tutti stanno andando al mare) arriviamo nella romantica Honfleur, con il suo pittoresco porticciolo, le vecchie case dai tetti in ardesia e le gallerie d'arte: da più di cento anni questa cittadina è un luogo amatissimo da pittori e artisti. Oltre a tutto ciò a Honfleur troviamo anche una strepitosa biblioteca tutta a vetri, rivestita da morbido parquet e con delle panchine di legno rivolte verso il giardino esterno. A malincuore ripartiamo verso l’aeroporto, consegniamo la macchina e ci imbarchiamo. 

 
 
 

Week end Natalizio a Malta!

Post n°23 pubblicato il 01 Gennaio 2015 da Elena_Travel

Quando penso al Natale io lo associo quasi sempre alle località montane o del nord Europa ma talvolta sono in minoranza e devo capitolare (per poi quasi sempre ricredermi) su località più calde. Quest'anno la scelta e' toccata infatti all'isola di Malta. 

27 dicembre 2014

Partiamo da Orio al Serio con un'ora di ritardo e lasciandoci alle spalle una bella nevicata. Arriviamo nel primo pomeriggio all'aereoporto internazionale di Malta e noleggiamo la nostra piccola auto alla Avis. Ci dirigiamo subito verso il nostro hotel il Corinthia San George a San Julian. Abbiano scelto questo hotel perché alcuni amici c'erano già stati e perché si tratta di un ottimo resort in una buona posizione per visitare l'isola. Durante in tragitto però ci rendiamo conto subito che, forse anche complice un navigatore non eccellente, la guida e' piuttosto difficoltosa. Non e' la prima volta che guidiamo a sinistra ma un conto il l'ordinato traffico inglese un altro quello disordinato di Malta e per fortuna non e' alta stagione. Arrivati in hotel dopo una merenda dolce/salata usciamo per visitare la zona di San Julian.  L'hotel sorge sulla baia di San George e alla sinistra troviamo la riserva naturale di Penbroke con alcune belle spiagge scogliose mentre a destra camminiamo per quasi due ore lungo la bella promenade che costeggia le varie baiette su cui sorge l'abitato. Per caso capitiamo nel ristorante L-ghonnella e rimaniamo piacevolmente sorpresi. Gustiamo un'ottima cena maltese in un palazzo d'epoca. 

28 dicembre 2014

Ci rechiamo a visitare la monumentale città fortificata di Mdiba. Si tratta della vecchia capitale dell'isola circondata dalle possenti mura arabe e ricca di palazzi dell'aristocrazia maltese. Dalle mura si gode anche un'ottima vista. Dopo Mdina scendiamo a sud per vedere le scogliere di Dingli. Il vento soffiava cosi forte che era difficoltoso anche solo uscire dall'auto ma una volta fuori lo spettacolo e' particolarissimo. Ultima tappa della giornata i tempi megalitici di  Mnajdra e Hagar Qim. Dopo la visione di un filmato in 4d sulla storia dei templi ci avventuriamo nel sito archeologico formato da due templi uno maggiore in mezzo ad una pianura e uno minore che si affaccia sul mare. Abbastanza impressionanti a parte un telone che li protegge ma fa perdere anche la visione d'insieme. Rientriamo in hotel per un po' di relax nella piccola SPA e poi usciamo per la cena. Abbiamo scelto il   Zeri's  nella zona di Portomaso. Era recensito molto bene su tripadvisor ma forse la fama gli ha fatto guadagnare molta clientela (e' sempre pieno) ma perdere un po' di smalto, pur rimanendo un

buon ristorante. 

29 dicembre 2014 

Per evitare il traffico e il problema del parcheggio decidiamo di usare il courtesy bus dell'hotel per andare alla Valletta. Ovviamente la nostra visita prevede l'entrata alla cattedrale di San Giovanni con il quadro di Caravaggio, l'entrata nel palazzo del GranMaestro, un giro lungo le mura per fotografare il porto dalle varie angolazioni e una passeggiata a zonzo per la città vecchia. Per una buona colazione o un veloce spuntino vi consiglio caffè Cordina in pieno centro dove potrete provare dei buoni dolci come i cannoli o gli honey ring o degli snack salati come pastizzi ripieni di ricotta o crema di piselli. E prima di ripartire per addolcire la partenza non dimenticate di prendere nella piazza del terminal bus al Dates Kiosk dei dolci ripieni di datteri i famosi mqaret. 

 
 
 

Sognando gli States

Post n°22 pubblicato il 24 Agosto 2014 da Elena_Travel
Foto di Elena_Travel

Agosto 6, 2014

Poichè il nostro volo parte domani mattina alle 10:00 da Malpensa ed è necessario presentarsi al gate almeno tre ore prima (a causa degli innumerevoli controlli da fare) decidiamo di andare a dormire la sera prima in un hotel vicino a Malpensa. Il pomeriggio lasciamo la macchina a Linate (nostro aeroporto di arrivo) e con i mezzi pubblici andiamo a Malpensa dove troveremo la navetta dell'Idea hotel Malpensa. Si tratta di un hotel praticamente in mezzo al nulla ma molto nuovo, pulito e a 10 minuti di navetta gratuita da Malpensa (inoltre la navetta è abbastanza frequente). 

Agosto 7, 2014

Sveglia di buon mattino……..destinazione New York. All'andata abbiamo scelto un volo diretto della Delta e devo dire che tra film e spuntini vari offerti dalla compagnia il viaggio non e' sembrato nemmeno troppo lungo. Alle 13:00 (ora locale) siamo già al JFK e da li prendiamo l’Airtrain fino alla Jamaica station (10-15 minuti -non stupitevi ma si paga il biglietto all'uscita) e poi uno dei tanti treni per la Penn Station (10 minuti di marcia e il biglietto si fa' tranquillamente alle biglietterie automatiche). Il nostro hotel e' sulla 31st (West part ma ormai al confine con la East) e non ha senso prendere alcun mezzo, bastano circa 10-15 minuti a piedi. L'hotel si chiama Herald Square e come posizione e' perfetta, praticamente all'angolo con l'omonima piazza e anche il prezzo e' molto competitivo. Nonostante abbiamo chiesto le stanze rinnovate beh sono forse un po’ vintage ma sicuramente tutto è molto pulito e il bagno è stato recentemente rimesso a nuovo. 

Lasciate le valige usciamo per la nostra prima visita alla grande mela. Percorrendo la Broadway arriviamo a Time Square attraversando tutte le vie dei teatri e tanti bei grattacieli. A parte il caos beh e' una gran bella città. Giriamo poi per la via dei diamanti fino ad arrivare a Rockfeller Center. Foto di rito e breve visita al negozio della NBC. Ritorniamo dalla Fifth avenue verso casa anche se questa parte ormai ha perso parte del suo antico fascino. Prima di rientrare ci fermiamo da Macy's uno degli eleganti magazzini newyorchesi e ceniamo nel Cellar Bar Grill. Non male sia la cena che l'ambiente. Complice il fuso e la stanchezza andiamo a letto presto. 

Agosto 8, 2014

Facciamo colazione con un cold chai-latte e muffin da Gregory Coffee, so cool il wifi gratuito mentre sorseggi la colazione. Prendiamo poi la metro che da Herald Square ci porta a Central Park. La giornata e' soleggiata ed e' un vero piacere passeggiate tra il verde e sostare su un prato o in riva ad uno dei tanti laghetti. Unica nota un po' stonata e' che qui, come in tutta Manhattan, ci sono parecchi senzatetto. Trascorriamo tutta la mattinata qui e ne abbiamo gustato solo una metà ma decidiamo che è ora di una tornare nella civiltà. Usciamo a livello della 79th e da qui faremo tutto a piedi fino alla 31st percorrendo un po' la Madison Ave., un po' la Fifth Ave. e un po' la Third Ave.. Dopo aver letto alcune guide ci eravamo segnate alcuni negozi/tappe degni di nota. Ci fermiamo a vedere il famoso centro commerciale Blooming, il favoloso negozio di giocattoli Fao Schwarz, Apple Store, Sony store (e in quest'ultimo suggerisco di visitare il settore Wonderful dove potrete giocare con le nuove tecnologie), Nike, Abercrombie e Fitch, e non poteva mancare una tappa da Tiffany con un piccolo acquistino. Per ristorarci da queste fatiche ci siamo poi fermati a sentire un bel concerto jazz nel Bryant Park dietro la Library. Per cena decidiamo di andare all' Hard Rock café visto che dobbiamo anche comprare una maglia per un amico. Il sistema di prenotazione e' un po' strano. All' ingresso del ristorante ti chiedono nome, numero di clienti e ti danno un aggeggio elettronico che inizierà a vibrare e illuminarsi quando il tavolo sarà pronto. L'attesa e' un po' lunga, circa venti minuti/ mezz'ora ma il cibo e la location ripagano.

Agosto 9, 2014

Sempre con la metropolitana scendiamo verso la parte sud e ci rechiamo a visitare il ponte di Brooklyn, che emozione!!!, e il Ground zero, altrettanto emozionante nella sua drammaticità. Due enormi fontane di marmo scuro con i nomi delle vittime. Tornando verso Time Square ci fermiamo al Chelsea Market un antico biscottificio trasformato in food court di sapori. Prendiamo di fretta un veloce spuntino ma ci torneremo. Dall' Italia abbiano prenotato in internet dei biglietto scontati per lo spettacolo di “Mamma Mia” del pomeriggio e quindi dobbiamo correte li'. Nonostante avessimo già visto il film e la versione italiana, sentirlo a Broadway in lingua originale e' tutto un'altra cosa. Dopo lo spettacolo vogliamo sentirci newyorkese doc e quindi merenda con cheese cake da Buddy il re delle torte, aperitivo sul Top of the Strand con vista sull'Empire State Building e cena con hamburger dal famoso HB. 

Agosto 10, 2014

Oggi e' domenica e cosa fanno i newyorkese doc in una giornata di sole.......Vanno a Coney Island……..e noi li seguiamo. Prendiamo all'andata la metropolitana Q via Brighton che è' un poco più lunga ma offre un bel panorama sul ponte di Brooklyn e al ritorno la N via Sea. La spiaggia e' molto ampia, qui gli spazi non mancano, e come al solito colpisce la presenza di molto grattacieli a ridosso della spiaggia. C'e' anche un bel pontile con un ottimo panorama e un parco divertimenti. Vorremmo rimanere qui con tutti gli altri newyorkesi ma dopo un po' di sole ci attende un altra meta “State Island”. Raggiungiamo con la metro la South Ferry (attenzione solo le prime carrozze proseguono fino al capolinea di South Ferry) e da li ci imbarchiamo su un traghetto gratuito che in 25 minuti ci porterà a State Island. Il traghetto e' pieno e la maggior parte fa' come noi la traversata e la passeggiata sulla passerella vicino all'imbarcadero allo scopo di avere una visuale d'eccezione sulla statua della libertà e i grattacieli di Manatthan. Di ritorno ci rifermiamo di nuovo al Chelsea Market per gustare un'ottima aragosta dell'Atlantico. E’ la prima volta che ci capita di mangiare un’aragosta su un piatto di plastica, con le posate di plastica appollaiate su uno sgabello indossando una divertente bavaglia ma il sapore è eccellente.

Agosto 11, 2014

Partiamo verso le 7:00 dalla Penn Station direzione cascate del Niagara (Ontario - Canada) e anche in questo caso avevamo prenotato il biglietto da casa sul sito della Amtrak. Il viaggio dovrebbe durare 9 ore e trenta ma il treno porterà un ritardo di un ora. Si vede che non solo i treno italiani sono in ritardo. Il paesaggio e' particolare, prima la larga valle dell'Hudson poi prati, boschi e campi e ogni tanti qualche sparuta abitazione o fattoria. Superato il confine canadese tutti devono scendere e sottoporsi al controllo documenti. Chi come noi si ferma a Niagara Ontario, che è' la prima fermata canadese, resta a terra, gli altri risalgono sul treno. Visto che siamo un po' in ritardo prendiamo un taxi che per 15 dollari canadesi ci porta al nostro hotel il Radisson. Fortunatamente ci hanno dato un upgrade con vista cascata. Semplicemente meraviglioso. Dopo alcune foto usciamo subito per fare una visita alle cascate. Dopo una passeggiata di 10-15 minuti siamo lungo la riva del fiume e possiamo iniziare a fare il reportage fotografico alle cascate. Costeggiamo il Niagara fino all’imbarcadero e qui dopo aver sceso i molti scalini ed esserci muniti di impermeabile partiamo. La crociera dura circa una mezz’oretta ma la vista delle due cascate dal basso è decisamente magnifica. Scattiamo un sacco di foto e bagnate come pulcine scendiamo a terra.

Dopo un veloce cambio usciamo a cena. Quasi per caso entriamo da Ruth's Chris Steak House. Il ristorante è proprio sulla via principale e una volta entrati la sala è divisa in tante piccole aree separate, con ciascuna il suo caminetto elettrico a vista. Il menù è tradizionale ma in veste moderna. Noi abbiamo provato del salmone, una torta di granchio e delle patate dolci. Tutto squisito. La cameriera è stata molto gentile e ci ha spiegato nel dettaglio tutti i piatti. L'unica nota un pochino negativa è che una portata principale costa dai 40 ai 70 dollari canadesi (più mancia).

Agosto 12, 2014

Stamattina un po’ di shopping. Nel nostro bagaglio del ritorno non potevano mancare un po’ di salmone, biscotti all’ice wine, e souvenir canadesi vari.

Dopo un po’ di shopping prendiamo le nostre valige e ci apprestiamo a camminare verso il confine. Si nel vero senso della parola….Costeggiamo il fiume fino al ponte (Rainbow Bridge) che collega il Canada agli Stati Uniti, paghiamo i nostri 50 cent. di dollaro e lungo la via pedonale attraversiamo il ponte verso il confine non senza aver fatto le ultime foto da questa stupenda angolatura. Ritornate negli States facciamo un rapido giretto lungo le cascate versante americano. Possiamo confermare che la vista è migliore dall’altro lato, l’unica cosa in più è la vista sulle rapide. Fotografate anche quelle ripartiamo con il bus in direzione dell’aeroporto di Buffalo. Dalla informazioni ricavate dalle guide sembrava un percorso veloce ed agevole ma in realtà siamo dovuti arrivare a piedi fino al Casinò (tra la 3rd e la old falls street), da lì prendere un autobus il n° 40 (piuttosto lento perché fa molte fermate) che ci ha portato fino alla stazione degli autobus di Buffalo e da qui scegliere una delle due opzioni (il 24 e il 204 (airport express-un po’ più veloce)) per arrivare all’aeroporto. Grazie anche all’aiuto di una gentile signora di Buffalo arriviamo in largo anticipo all’aeroporto, facciamo il check in, una veloce cenetta e aspettiamo l’aereo che è purtroppo in ritardo di un’oretta. Fortuna che abbiamo prenotato un hotel vicino all’aeroporto, l’ Embassy Suites Boston Logan Airport.

Se cercate un bell'hotel a Boston in agosto aspettatevi cifre molto molto elevate per questo motivo noi siamo scesi ad un compromesso, un ottimo hotel vicino all'aeroporto. Embassy suites non è sicuramente economico ma nel nostro periodo costava circa il 50% in meno degli hotel della stessa categoria in centro. Come tutti gli Embassy/Hilton sono molto moderni, eleganti e decisamente confortevoli. Ma il suo punto di forza è sicuramente la navetta che regolarmente fa servizio tra l'aeroporto e l'hotel e collega anche l'hotel con la stazione della metro più vicina. In realtà la stazione della metro è anche raggiungibile in 10-15 minuti a piedi ma poiché c’era brutto tempo noi abbiamo sfruttato la navetta.

Agosto 13, 2014

Accompagnati dalla navetta arriviamo alla fermata della metropolitana dell’aeroporto e qui facciamo il biglietto giornaliero dei mezzi. Visto che piove abbiamo pensato fosse la cosa più semplice. La metropolitana è più piccola e intuitiva di quella di New York. Prima fermata la zona universitaria: sia Harvard che il MIT. Harvard è graziosa con le rosse casette in mezzo al parco, peccato solo che non ci siano molti studenti, mentre il MIT ci ha molto deluso, solo una serie di complessi grigiastri.

Dopo la zona universitaria andiamo al Prudential Center per ripararci un po’ dal freddo e uno spuntino. Eravamo indecise se salire in cima alla torre per osservare il panorama ma visto il cielo grigio abbiamo desistito.

Dopo lo spuntino ci dirigiamo alla Library (una della più antiche librerie pubbliche del mondo) e poi lungo gli eleganti edifici rossi della Back Bay fino al parco pubblico, la Boston Common e il Campidoglio.

Successivamente con la metropolitana ci spostiamo fino alla Old North Church, la famosa chiesa da cui si dice sia stato inviato il famoso segnale "One if by land, and two if by sea” riferendosi alle lanterne che venivano agitate in base alle provenienza del nemico. Da lì scendiamo verso la parte sud fino alla zona finanziaria con alcuni bei grattacieli nella speranza di vedere la Boston Tea Party Ships ma dobbiamo accontentarci della vetrina esterna perché era già chiusa.

Per cena decidiamo di prenderci della ostriche annaffiate con birra di Boston al bar della Union Oyster House. Il locale è uno dei più antichi e caratteristici di Boston e le ostriche erano veramente buone. Un altro punto degno di nota accanto al locale è il New England Holocaust Memorial, dedicato alle vittime dell’olocausto. Dopo le ostriche un giretto in centro, anche se veloce perché c’era solo Macy aperto.

Agosto 14, 2014

Ci facciamo accompagnare dalla navetta al Car Rental Service dell’aeroporto e ritiriamo alla Dollars la piccola macchina che avevamo prenotato per un paio di giorni. Dopo un incasinamento iniziale troviamo la strada verso sud e quindi via verso Provincetown. Avevamo prenotato da casa una crociera di circa tre ore con la Dolphin Fleet (usando il coupon on-line abbiamo usufruito di un piccolo sconto di alcuni dollari) e causa il traffico vacanziero a Cape Cod abbiamo rischiato di arrivare tardi, ma alla fine ce l’abbiamo fatto. La crociera è molto particolare, nella prima mezz’ora si costeggiano le spiagge sabbiose e i fari della parte finale della penisola e poi ci si spinge in mare aperto per vedere le balene. La guida spiega in inglese la vita e le abitudine della balene e poi alla fine quando si notano dei cerchi scuri nell’acqua loro compaiono con i loro spruzzi e salti. Sono molto belle da vedere anche se troppo veloci per essere fotografate, quantomeno da noi.

Dopo la crociera facciamo un giro nella cittadina di Provincetown. Difficile trovare un aggettivo per definirla, da un lato abbiamo delle casette in legno in stile nord Europa e della famigliole girovaghe, dall’altro alcuni locali divertimenti alla Gardalan e alcuni artisti travestiti. Visto che è tardo pomeriggio mangiamo un fish and chips e un sandwich al granchio nel ristorante sul porto e poi partiamo per il Fairfield Inn & Suites a New Bedford dove alloggeremo.

Agosto 15, 2014

Dopo una buona colazione andiamo alla scoperta della piccola cittadina di New Bedford. Nonostante non sia una metà turistica molto nota, complice anche il bel sole, ci piace assai. Ci sono alcuni negozietti con delle belle insegne, la casa dei balenieri e la Seamen's Bethel. Quest’ultima è una piccola chiesetta in legno a due piani. Al piano inferiore troviamo la "scuola" dei balenieri e in quella superiore la cappella. Il gentile custode vi fornirà un opuscolo in esplicativo in inglese e al piano inferiore è possibile assistere alla proiezione di un filmato sulla vita sulla baleniere. Tra la chiesa e le viuzze sembra proprio di essere nel libro di Melville Moby Dick.

Dopo una visita al porto da cui partivano le baleniere ripartiamo poco prima di mezzogiorno per New York, precisamente per l’aeroporto La Guardia dove lasceremo la macchina. Il viaggio dovrebbe essere poco più di tre ore ma tra il traffico lungo la strada e le più di due ore per raggiungere il centro (NYC Airporter Shuttle costa 13 dollari e vi porta dall’aeroporto alla Grand Station, al Bryant Park o Penn Station e se il vostro hotel è in Manhattan tra la 23rd and 63rd una navetta vi accompagnerà direttamente all’hotel dal Bryant Park) arriviamo che è ormai tardo pomeriggio. Questa volta alloggeremo all’hotel Chandler. La posizione è molto buona, simile all’Herald Hotel, ma la qualità dell’hotel è decisamente superiore. Più moderno ed elegante. Anche il costo è però proporzionale al servizio, salvo sfruttare come siamo riusciti a fare noi, una delle offerte che ogni tanto vengono pubblicate sul sito.

Ci resta tempo per una doccia e un breve giretto prima di andare a cena da Smith & Wollensky, dove abbiamo riservato un tavolo. La bistecca era veramente buona e ben cotta e l’ambiente elegante e vecchio stile ma forse non è proprio così eccezionale come la sua fama.

Agosto 16, 2014

In questa ultima mezza giornata a New York non sappiamo deciderci cosa fare, una visita al Guggenheim o un ultimo giro a zonzo per Manhattan. Alla fine visto che il tempo è ancora splendido e tanto c’è l’idea di ritornare asap in inverno decidiamo di rimandare tutti i musei alla prossima volta e optare per la seconda opzione. Tra l’altro il sabato mattina la città ha ancora un occhio mezzo addormentato ed è più facile camminare e fare le ultime foto. Bye bye NY. Il nostro volo parte alle 18:00 da Newark che sta nel New Jersey e quindi dobbiamo cambiare stato ma in realtà i collegamenti sono forse più capillari di quelli degli altri due aeroporti. Dalla Penn Station un treno della New Jersey Transit in circa 15 minuti vi porterà alla stazione dell’aeroporto da cui con lo stesso biglietto prenderete una navetta che collega tutti i tre terminali.

Agosto 17, 2014

 

Arriviamo ad Amsterdam e da qui poi prenderemo un volo per Linate. La vacanze sono finite ma stiamo già pensando alle prossime. Buoni viaggi a tutti. 

 
 
 
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