Creato da viaggincanto il 14/05/2009
Viaggi-incontro nel deserto

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Racconto di un'esperienza nel Deserto - 7a parte

Post n°7 pubblicato il 08 Luglio 2009 da viaggincanto
 
Foto di viaggincanto

25-05-2008

Caldo! Almeno per me e per il mio fisico abbiamo raggiunto un limite oltre il quale è difficile immaginare come poter sopportare la caluria.

La gente di qui invece dice: sì, sta iniziando a far calduccio……

 

La settimana scorsa sono partita per qualche giorno a Ouarzazate. Avevo proprio bisogno di cambiare aria, e anche se ho lavorato sodo a scrivere i testi del sito, era comunque un bene poterlo fare in tranquillità in un bel albergo pieno di bougainvilles, aranci in frutto e altre piante in fiore.

 

Ho conosciuto Laurence, la responsabile di Iriqui Excursions, la piccola agenzia che si occupa delle prenotazioni e dell’organizzazione dei soggiorni all’Oasi. È una ragazza svizzera francese, un po’ stressata, che parla sempre di lasciare il lavoro, ma poi non lo fa perché è troppo affezionata alla “sua” creatura!

La signora francese, invece, che sta creando il sito dell’Oasi, è una in gamba. Ha già inviato una bozza, e trovo molto eccitante vedere finalmente i frutti del lavoro.

Non appena ci saremo accordati sui testi, partirò con le traduzioni, così, almeno spero, tra un mesetto l’opera sarà completata.

 

L’altro giorno ho accompagnato Laurence e tre suoi amici svizzeri alle dune di Chgaga. Abbiamo passato un bel periodo insieme; sono delle persone di poco più giovane di me e piene di buona volontà a darci una mano per il progetto. Philippe e la sua compagna Corinne hanno un’impresa di salvataggio per le ditte in fallimento e possono aiutarci con dei preziosi consigli su come gestire i pochi soldi disponibili, e Sebastien sta studiando architettura con specializzazione in utilizzo di materiali del luogo e pertanto eco-compatibili.

Staremo a vedere cosa ne esce.

 

In ogni caso sono state due giornate piacevolissime, soprattutto la serata sulle dune: cena a lume di candela e dormita sotto un cielo straordinariamente stellato, senza vento, senza rumori – solo il silenzio del deserto.

Quelle poche ore mi hanno ristorata più di una settimana di vacanza!

 

Ora posso riprendere il lavoro, facendo attenzione di coprirmi sempre la testa (mi sono beccata un insolazione l’altro giorno, cosa per niente gradevole!) e di portare degli abiti che coprano bene braccia e gambe.

 

Conto di rientrare in patria verso la fine di giugno e mi piacerebbe organizzare qualche serata per raccontare quello che sto scoprendo in questo angolo sperduto, ma non privo di una grande umanità e di una straordinaria forza della Natura.

 

In ogni caso spero di sopravvivere fino a quella data: stasera mi è passato di fianco un insetto gigantesco che mi hanno presentato come il maschio di un certo tipo di ragno velenosissimo. Sembra che anche il maschio non scherzi con il suo veleno ed il fatto che adesso quel esemplare sia morto non mi rassicura un gran ché.

Ma qui tutti mi ridono e dicono: è questo il deserto – nessun problema! Mah!!!

 

Il fatto di dormire all’aperto sotto un cielo stellato con vista  palme e luna calante, ha momentaneamente perso un po’ del suo fascino.

Ma so che passerà presto questo sentimento di paura, anche perché non ha molto senso averne. Piuttosto sarà bene incominciare ad aprire gli occhi per riconoscere in anticipo eventuali pericoli.

Una buona scuola di vita.

 

Poi, per finire in gloria, la notte scorsa sono stata svegliata due volta da delle giovani guide turistiche di M’hamid molto assetate. La prima volta, alle 01.30, ho venduto loro del vino e la birra, pensando che, una volta in coma etilico, stessero buoni e zitti. Ma non fu così: all’inizio hanno suonato i tamburi nel piccolo cimitero al lato dell’Oasi dove si trova una capanna in venerazione di un Marabù, poi, alle 04.15 si sono ripresentati alla porta, battendo con forza contro il portone in lamiera. Mbarek gli ha anche fatti entrare, così la frittata era fatta! Mi hanno pregato piagnucolando di vendere loro ancora qualcosa, ma gli ho mandati in quel paese – mancherebbe solo che prendessero l’abitudine!!

 

Oggi è arrivato un piccolo dromedario un po’ indebolito – vedremo se riusciremo a rimetterlo in sesto.

Sono invece felice per il rapace che abbiamo trovato 15 giorni fa qui all’Oasi in fin di vita. Non era più in grado di mangiare o bere e tantomeno di volare. Dopo qualche giorno di cura (gli davo l’acqua con una siringa e il pollo cotto direttamente in gola) ha iniziato a riprendersi e adesso sembra proprio fuori pericolo. Mi hanno sconsigliato di rilasciarlo adesso, perché con la caluria non sopravviverebbe, ma in autunno gli ridaremo senz’altro la libertà.

 

Un salutone dall’Oasi notturna con la sua sinfonia di suoni “raneschi”

Alma

 

 
 
 
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