ViolaMente

A SUD DEL PROFONDO NORD


Ditemi un poco, ce l’avete ancora voi il coraggio di ricordare come eravate a undici - dodici anni?E la voglia di immaginarne due, di ragazzini di quell’età?Ragazzini, perché a quell’età non sai mai come diavolo chiamarli, che se ti scappa per abitudine ‘bambini’ questi ti guardano torvi, ma d’altra parte, con quelle facce pulite ‘ragazzi’ proprio non ti esce. Due fratelli, alti e assai indipendenti rispetto ai loro coetanei italiani, e belli, di una bellezza struggente, che realizzi nel preciso momento in cui ti ritrovi incantato a cercare di scovare le tracce femminili che ne delineano ancora la grazia.Il maggiore ha i capelli biondi, talmente chiari che li potreste scambiare anche per bianchi sulla testa di un uomo fatto, e con gli occhi blu, della tinta più scura che possiate immaginargli addosso. Di quei tipi impulsivi, che vanno diritti come fusi, con la stessa foga e tenacia, contro imbarazzanti coglionate così come verso ineguagliabili vittorie, ammesso che sappiate ancora valutarle entrambe da circa un metro e mezzo d’altezza.Sensibile ed espansivo, nonostante si stia già allenando, tra un tiro a basket e l’altro, a diventare uomo, imbrogliando per bene la spontaneità tra i meandri di complicatissimi labirinti, mentre poi, tutto il resto del tempo, magari cercherà di rintracciare a ritroso il bandolo della matassa.L’altro, invece, nello stesso taglio d’occhi ha le iridi marroni, il viso ovale e i capelli castani. Lui è prudente, fa andare avanti suo fratello e poi valuta se è il caso di farsi immischiare in faccende rognose o meno. Forse è più acuto ed intelligente, di sicuro più attraente e parco di slanci emotivi. Ha pregato fino allo stordimento la madre affinché gli desse il permesso di farsi delle mèche bionde sulle punte dei capelli che, in ordine sparso, volgono direzione a seconda dei percorsi che le dita ingellate scorrono fino ad incrociarsi sul capo. Ma non pensiate che tingersi i capelli sia stato per vanità (le aveva previste, sappiatelo, le prese per il culo che avrebbe dovuto subire da parte di adulti e non) quanto un goffo tentativo di confondersi con la massa di teste bionde dei compagni di classe e della squadra di calcio.Che già il cognome basta e avanza per sgamare le loro origini del sud europa, e, anche se non lo dicono, non gliene importa un accidente che in italia sia considerato un rassicurante marchio padano, perché a dei ragazzini, che prima di tutto si riconoscono come degni discendenti dei barbari del profondo nord, gli rode alquanto che, nelle caste razziali nazional-popolari del paese in cui vivono, il loro cognome sia considerato appena un gradino sopra a quello di africani e gentaglia dell’est. (fermo restando che suppongo ringrazino tutti i giorni il fatto l’italia abbia perlomeno vinto l’ultimo mondiale di calcio).Ma sono solo ragazzini, e poco importa se ora si divertono a scimmiottare quelle parole della nostra lingua che a loro suonano più che altro ridicoli. Rimane solo da sperare che, da adulti, si ricordino dell’aria scanzonata di chi adesso li guarda con tutta la devozione umanamente concepibile e gli ricorda che non sarebbero mai usciti così belli se si fosse accoppiata con un vichingo.  And form Sweden...