Una voce dal deserto

riflessioni di un'anima cattolica in cammino

 

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SALMI

Salmo 126

1 Canto delle ascensioni. Di Salomone.
Se il Signore non costruisce la casa,
invano vi faticano i costruttori.
Se il Signore non custodisce la città,
invano veglia il custode.

Salmo 13

1 Al maestro del coro. Di Davide.
Lo stolto pensa: «Non c'è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
nessuno più agisce bene.
2 Il Signore dal cielo si china sugli uomini
per vedere se esista un saggio:
se c'è uno che cerchi Dio.
3 Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti;
più nessuno fa il bene, neppure uno.
4 Non comprendono nulla tutti i malvagi,
che divorano il mio popolo come il pane?
5 Non invocano Dio: tremeranno di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
6 Volete confondere le speranze del misero,
ma il Signore è il suo rifugio.
7 Venga da Sion la salvezza d'Israele!
Quando il Signore ricondurrà il suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.

 

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IL MONDO CRISTIANO

 

Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 04 Settembre 2007 da stef.1974

Dedicato a chi vorrebbe convincerci che un bambino, fintanto che è nel grembo materno, è solo un ammasso di cellule senza anima, senza coscienza e senza diritti…

Luca 1, 39-45
“In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore»”...

...potrei aggiungere altro, certo, ma non serve...
...troppe chiacchiere, troppe parole vuote ed interessate...
...troppe comode scuse a cercare di oscurare scomode verità...
...allora lascerò che a parlare sia ancora una volta Lui:


Luca 17,1-2
“Disse ancora ai suoi discepoli: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli »”...

 
 
 

Verbum Domini...

Post n°35 pubblicato il 02 Settembre 2007 da stef.1974

Matteo 10

1 Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità.
2 I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, 3 Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, 4 Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.
5 Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:
«Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6 rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 7 E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. 8 Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9 Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, 10 né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
11 In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. 12 Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. 13 Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. 14 Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. 15 In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.
16 Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
17
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19 E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 20 non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
21 Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 22 E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. 23 Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.
24
Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; 25 è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi familiari!
26 Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27 Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. 28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. 29 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.
30 Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; 31 non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!
32 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
34
Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 35 Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera:
36 e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
37 Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38 chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
40 Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41 Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42 E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 23 Agosto 2007 da stef.1974

Era quasi l’ora nona e Gerusalemme era avvolta nell’oscurità di un cielo plumbeo, carico di pioggia, di elettricità, di dolore.
Il tempo sembrava essersi fermato lì sul Golgota.
Il Luogo del Cranio.
L’uomo si guardava intorno, assorto in pensieri di morte, di disperazione, di rabbia.
I soldati romani ridevano sguaiatamente, gettando la sorte sulle vesti dei condannati, che facevano a brandelli con le spade.
Ridevano, di quel riso beffardo, pieno di ironia e scherno, fatalmente privo di ogni sentimento più nobile del disprezzo.
Gli israeliti sembravano inebetiti, storditi dall’ubriacatura del sangue, del dolore, della sofferenza.
Tre patiboli erano stati innalzati, come tre alberi dolorosi.
Tre
uomini crocifissi.
No, non tre uomini.
Due uomini, due pendagli da forca, due rifiuti della società e lui, l’Uomo, il Figlio.
L’uomo continuò ad osservare la scena, disgustato, furibondo, la sua rabbia troppo grande per poterla esprimere.
Se solo avesse potuto dar sfogo a quello che aveva dentro…
Le due patetiche carogne ai lati dell’Uomo erano quasi osceni nella loro sofferente nudità.
Uno inveiva, dalla disperazione, dal dolore, dal terrore degli aguzzini, pronti a spezzar loro le gambe senza pietà.
Era la Parasceve, bisognava far presto, dovevano morire, non si potevano lasciare le carogne appese in giorno di Pasqua.
L’altro piangeva, sommessamente, con uno strano sorriso sereno sulle labbra.
Avrebbe voluto strapparglielo con la lama…chissà cosa si erano detti lui e l’Uomo…ma poteva immaginarselo…
E poi c’era lui, l’Uomo.

Stava morendo, lentamente, dolorosamente.
Ai suoi piedi quella donna, sempre lei…sempre lei…insieme a quel ragazzo, il prediletto…piangevano, piangevano, piangevano…
Le loro lacrime bagnavano i suoi piedi martoriati dai chiodi e la terra, mescolate al sangue.

Quanto bruciavano, quanto gli straziavano il sangue nelle vene.
Aveva fatto di tutto, in quei 33 anni, per vincerlo, quella creatura, quell’essere creato da una donna vergine che Lui aveva elevato al di sopra degli Angeli.
Il Figlio
, colui a causa del quale aveva perso la sua luce, la sua bellezza.
Lui voleva che Lucifero e i suoi fratelli lo adorassero…adorare una creatura mezza umana!
Loro che erano tutti emanazione diretta dell’Onnipotente!
Lo odiava, con tutto se stesso, perché a causa di lui, della promessa della sua venuta, Lucifero era divenuto Satana.
Scacciato dal Paradiso dai suoi stessi fratelli, condannato ad essere sottomesso eternamente al Figlio e, peggio ancora, alla sua madre umana!
Satana
fissò Gesù negli occhi e lo odiò, intensamente.
Nel suo sguardo non c’era odio, non c’era beffa.
Nei suoi occhi c’era perdono, c’era amore per tutta quell’umanità sbandata ai suoi piedi, gli smarriti, gli increduli, i senza speranza, i senza fede.
Si guardarono lungamente.
Satana non conosceva il futuro, ma conosceva molto bene le Scritture.
Sapeva bene che quella croce era la sua più grande sconfitta.
Sapeva che quello era l’atto di riscatto più alto, era il sangue versato per lavare la colpa dei progenitori.
Sapeva che, da quel giorno innanzi, netta sarebbe stata la divisione tra il suo mondo di tenebra ed il Regno del Figlio.
Maledisse
l’Altissimo e suo Figlio, come sempre da quando Michele l’aveva precipitato dall’alto, il suo cuore arido velenoso d’odio immenso.
Avrebbe voluto distruggere Gerusalemme con un solo respiro, cancellare tutto quello che stava avvenendo perché nessuno ne serbasse il ricordo, come se non fosse mai accaduto.
Ma Dio non glielo permetteva.
Lo teneva lì, fermo a guardare la propria stessa sconfitta, legato dai legacci dell’onnipotenza a cui aspirava ma che sapeva già di non poter raggiungere.
Perché anche lui era una creatura, il ribelle, colui che non portava più la luce, ma solo le tenebre.
Autocondannatosi per sempre alla rabbia ed al dolore, mai soddisfatto, neppure delle proprie vittorie.
Tutto sapeva sempre di sconfitta per lui.
D’un tratto il velo del tempio si squarciò e la terra tremò.
Il Figlio era andato.
La Madre e Giovanni piangevano, Maria Maddalena piangeva… e Satana proruppe in un urlo muto e disperato…il Figlio era disceso ad aprire le porte degli inferi, era andato a liberare i prigionieri per accompagnarli con sé al Padre.
Per un breve secondo Maria sollevò lo sguardo pieno di dolore verso di lui e lo gelò.
In quegli occhi chiari lesse chiara la promessa dell’eterna battaglia che, da quel momento, avrebbe impegnato la Donna ed il Demonio.
Una battaglia che, lo sapeva, era impari.
Satana voltò le spalle a Maria.
In quella piccola donna c’era l’estrema punizione inflitta dall’Altissimo al suo angelo ribelle.
Una creatura, totalmente umana, aveva il potere di vincerlo.
E, Satana ne fu certo senza aver bisogno di leggere il futuro, sarebbe stato così per l’eternità di tutti i tempi.
Fino alla fine del mondo.

(23/08/2007 by stef.1974)

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 04 Luglio 2007 da stef.1974

Bullismo a scuola/ Prende a bastonate un crocifisso

Mercoledí 04.07.2007 08:55

Un video girato con il telefonino, proposto nell'edizione serale del Tg5, mostra uno studente che in classe, tra le risate e le esortazioni dei compagni ("finiscilo, finiscilo!") colpisce con un bastone la figura del Cristo tolta dalla croce. "Un gesto che va oltre il bullismo", è il commento del giornalista, che deplora l'offesa a un simbolo, quello del Cristo sofferente, che prima che religioso è umano.

Al di là del deprecare il gesto, indubbiamente sacrilego, c'è da chiedersi: quale sofferenza interiore infetta dolorosamente la gioventù moderna?
L'idea di trovare divertente un simile gesto è veramente preoccupante.
Possibile che alla gioventù italiana non rimanga altro svago?
Il cosiddetto bullismo, che porta a sfasciare crocifissi, a "simulare" (???)linciaggi ai danni di portatori di handicap, a riprendere performance sessuali in classe, di cosa è l'espressione se non di un decadimento morale, di una sofferenza interiore feroce, del decadimento dei valori?
Io ho quasi 33 anni, una sorella di 28, un fratello di 27 ed uno di quasi 22.
Certamente siamo espressione della stessa generazione, ma raccontandoci gli eventi vissuti in epoca scolastica abbiamo notato un progressivo decadimento nel comportamento e nell'educazione.
Tuttavia tutti e quattro abbiamo tenuto un comportamento analogo, nonostante la differenza d'età.
Perché?
Perché abbiamo avuto tutti e quattro un'educazione.
E non dico migliore di quella avuta da altri, dico analoga a quella di chiunque abbia avuto un'educazione, perché credo che il grosso problema della "generazione bullista" sia da individuarsi nella assoluta mancanza d'educazione.
Perché quella affidata alla TV, ai fumetti strappabudella alla Dylan Dog, alla musica satanica di Marilyn Manson, alle serie TV che inneggiano all'esoterismo, alla violenza, all'inganno NON E' EDUCAZIONE!

 
 
 

Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 03 Luglio 2007 da stef.1974
Foto di stef.1974

Medaglie miracolose, San Benedetto, Maria Santissima:
devozione o idolatria? Fede cattolica o cattopaganesimo?

Posso immaginare quanto un titolo così provocatorio possa fare rizzare i capelli sulla nuca a qualcuno.
Negli ultimi mesi ho avuto modo di visitare i blog di moltissimi fratelli di fede ed ho trovato moltissime manifestazioni di affetto filiale e devozione nei confronti di Maria Santissima.
Molti riportano i suoi messaggi dettati ai veggenti di Medjougorie e, in generale, c’è una puntualità nell’invocarla quale avvocata presso il Signore.

E qui c’è il punto focale della mia riflessione.
Io sono napoletana, come molti ormai sanno, e, soprattutto quando ero più giovane, ho sempre mal tollerato l’eccessivo “Marianesimo” dei popoli meridionali, sconfinante spesso in una sorta di idolatria neo-pagana.
Mi ha sempre lasciata perplessa la sorta di “disputa” tra devoti della Madonna di Pompei e devoti della Madonna di Lourdes, devoti della Madonna di Fatima e della Madonna Nera di Viggiano…quasi che Maria Santissima non sia una sola.
Chiariamoci: io credo nelle varie apparizioni di Maria ed ho un gran rispetto della sua persona, ma la cosa che per me la rende incredibilmente straordinaria è il suo essere umana al 100%.
Maria Santissima non è Dio e credo che chi davvero l’ama dovrebbe rammentarlo.
La sua straordinarietà, come la straordinarietà di tutti i santi, è quella di aver aderito totalmente con la propria vita al progetto di Dio e, per questo motivo, di poter intercedere per noi presso di Lui.
La grandezza di Maria è quella di avere la capacità di muovere a misericordia tanto il Figlio quanto il Padre, anche in situazioni estreme.
Maria riesce dove nessun altro può, ma NON E’ DIO.
Mi piace puntualizzarlo perché troppe volte devozioni, anche giuste, rischiano di diventare idolatria.
Le medaglie, i crocifissi, non sono amuleti contro il malocchio, come troppo spesso qualcuno li considera, bensì segni esteriori di testimonianza, di appartenenza alla Chiesa.
Portare una croce al collo dovrebbe essere una testimonianza della propria aderenza a Cristo.
E sono convinta fermamente che Maria stessa, come tutti i santi, non desiderino altro che essere un tramite tra il popolo cristiano e la Santissima Trinità.
Riflettiamoci.
Riflettiamoci con attenzione ogni qualvolta ci definiamo cristiani.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: stef.1974
Data di creazione: 29/12/2006
 

LIBERTà

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Quest'uomo si chiama Mohamed Hegazi.
Ha
25 anni. E' stato condannato a morte in Egitto per essersi convertito
al cristianesimo ed essersi fatto fotografare con il Vangelo in mano.
Nessuno ne parla.
Solo tre blogger di libero hanno postato a riguardo:carinci, redazione_blog e stelladanzanteforeve.
SVEGLIATEVI!!!
E' una battaglia di civiltà!
Invocare
il rispetto della civiltà in un Paese a noi così vicino significa
difendere la CIVILTA' per noi e per le generazioni future.

 

OPEN THE EYES OF MY HEART

 
 

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"Come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"
 

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Shout To The Lord

My Jesus my Savior
Lord there is none like You
All of my days I want to praise
The wonders of Your mighty love
My comfort my shelter
Tower of refuge and strength
Let every breath all that I am
Never cease to worship You
Shout to the Lord all the earth let us sing
Power and majesty praise to the king
Mountains bow down and the seas will roar
At the sound of Your name
I sing for joy at the work of Your hands
Forever I'll love You forever I'll stand
Nothing compares to the promise I have in You
My Jesus my Savior
Lord there is none like You
All of my days I want to praise
The wonders of Your mighty love
My comfort my shelter
Tower of refuge and strength
Let every breath all that I am
Never cease to worship You
Shout to the Lord all the earth let us sing
Power and majesty praise to the king
Mountains bow down and the seas will roar
At the sound of Your name
I sing for joy at the work of Your hands
Forever I'll love You forever I'll stand
Nothing compares to the promise I have in You (2x)
Nothing compares to the promise I have in You
Nothing compares to the promise I have in You

 

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