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Merini recita...


Rivedo le tue lettere d’amoreIlluminata adesso da un distaccoSenza quasi rancore L’illusione era forte a sostenerciCi reggevamo entrambi negli abbracciPregando che durassero gli intenti.Ci promettevamo il sempre degli amantiCerti nei nostri spiriti […]E hai potuto lasciarmiE hai potuto intuire un’altra luceChe seguitasse dopo le mie spalleMi hai suscitato dalle scarse originiCon richiami di musica divinaMi hai resa divergenza di doloreSpazio per la tua vita di ricercaPer abitarmi il tempo di un erroreE m’hai lasciato solo le tue lettereOnde io ribevessi la mia assenza(sospiro)Vorrei un figlio da te
Che sia una spada lucenteCome un grido d’alta graziaChe sia pietraChe sia novello AdamoLievito del mio sangueE che risolva più dolcementeQuesta nostra seteAh se t’amo!Lo grido ad ogni ventoGià mando fiori da ogni stanco ramoE fiorita son tuttaE di ogni vena vo scerpando il mio luttoPerché genesi sei della mia carneMa il mio cuore è trafitto dall’amoreHa desiderio di mondarsi in vivoE perciò dammi un figlio delicatoUn bellissimo vergine viticcioDa allacciare al mio troncoE tu possente padreTu olmo ricco d’ogni forza anticaMetterai dolci ombre alle mie luci.   (A.Merini)