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Ho l'acqua alla gola... chi, nella vita, non ha formulato questo pensiero almeno una volta? E nel momento esatto in cui lo formuliamo si sente una stretta tale che il fiato sembra mancare...eppure è solo figurativo. Sinonimo delle difficoltà in cui la vita ci sommerge, volenti o nolenti. Sensazione avuta senza mai averla chiesta...se l'acqua sale...son cacchi amari.
Eppure...con l'acqua alla gola, alle volte ... si può provare gioia.
Una mattinata festiva soleggiatissima mi accoglie dopo ore d'autostrada. Mi sono alzata al sorgere di un nuovo giorno...Ma un nuovo giorno può rappresentare una nuova vita? Forse tutta intera no, ma sicuramente un pezzetto inedito si. Oggi "vagirò" per la prima volta in un contesto nuovo.
Un processo di difficoltosa vestizione è il secondo atto di questo nuovo episodio di vita. Non è un rituale...anche se lo sembra. La guaina in neoprene avvinghia la mia pelle, stringe carne, nervi, tendini, sistema circolatorio...racchiude la mia femminilità con una robusta zip. Da ragazzina mi capitava di nasconderla sotto camicioni ampi o maglioni di tre taglie più grandi...sembravo il più giovane dei sette nani. Ciò mi permetteva di inserirmi nel mondo maschile adolescenziale quasi alla pari. Ho sempre apprezzato la competizione istintiva che scaturiva con i miei amici del sesso opposto... Pure oggi, la presenza femminile nel gruppo che procede alla suddetta vestizione è del tutto irisoria. Ma oggi, a differenza d'allora, la femminilità celata è apparente: solo una questione di zip.
E mi infilo nella parte iniziale della cavità meandrata da dolci, fredde acque. Si procede in senso contrario alla corrente fluviale, entrando prudentemente nella galleria naturale, passo dopo passo verso il ventre di Madre Terra. Da un ventre sono uscita...un certo tempo fa; ora mi prendo il lusso di entrarci, anche se di altro tipo, ogni qualvolta ne ho l'opportunità. Percorrendo il fiume sotterraneo controcorrente, rifletto. Quante volte ho proceduto controcorrente nella mia quotidianità? Quanto mi è costata tale scelta?
Passo dopo passo la fioca luce prodotta dai led illumina l'oscuro ambiente ma anche i pensieri. Il mio Lui chiede continuamente: "ma perchè lo fai? Le difficoltà della vita non ti bastano? " Alla stragrande maggioranza delle persone curiose rispondo banalmente: "perchè mi piace". A loro, ciò, basta ed avanza. Ma lui mi ama, e vuole capire....cerca il significato in profondità...quanto me in ambiti diversi. Lui perlustra il mio sentire, i miei pensieri. Io soltanto i meravigliosi misteri nascosti nel sottosuolo.
L'entrata in questo mondo non è particolarmente difficoltosa e neanche le acque fredde arrecano disturbo: la vestizione è stata efficace...8 mm di neoprene mi protegge da una possibile ipotermia. Ma, pensandoci bene...uscire nel mondo non dev'essere stato altrettanto facile e pure allora il freddo mi aspettava per un abbraccio...era inverno.
Mi infilo nel cunicolo semiallagato accucciata; la cavità successivamente si presenta un pò più ampia permettendomi di stare in piedi. Proseguo, percependo con i piedi i possibili ostacoli; evito di mettere il piede in fallo, alle volte ci riesco alle volte no...come le volte che mi fidai ciecamente ed erroneamente di certe persone. Pure allora il passo sembrava sicuro nel suo appoggio ma...sccccc....scivolò sbattendo e frantumando un nobile sentimento indirizzato agli altri e non solo: la fiducia. I massi nascosti a tratti si presentano scivolosi, mi capita di finire nelle fredde acque, ma, come sempre, mi rialzo e ricomincio a camminare.
Si esce dall'acqua per risalire la sorgente sotterranea. Si devono superare due cascatelle... esibendosi alla meno peggio in spaccate tra una parete e l'altra, tra un masso e l'altro; il corpo crea delle pressioni opposte con gli arti inferiori lottando contro la forza di gravità...ogni appiglio che le mani trovano è buono per issare il fradicio e pesante corpo scavalcando l'ostacolo. Anche il vivere è soggetto alla forza di gravità? Quante volte l'orecchio viene colpito da frasi tipo: stò giù; mi sento a terra; sono caduto in basso; ho toccato il fondo? (...Freck Antoni aggiunge pure: ed ho iniziato a scavare!)
Nonostante le fredde acque, la temperatura corporea sale; superare ostacoli mette in moto l'intero fisico; la concentrazione è al massimo ... gli 8 mm di neoprene sembrano troppi...e poi, fuori dall'acqua rendono i movimenti difficoltosi. Nella nostra quotidianità quante volte insistiamo a vestire "abiti" che non sentiamo nostri pur di compiacere gli altri? Quante volte non riusciamo a dismetterli anche se il contesto cambia?
E lui continua a chiedermi: "ma perchè lo fai?". Semplicemente perchè mi piace l'idea di ripercorrere apparenti similitudini di vita; sentirmi in sospensione dalla vita stessa o assaporarla interamente nella sua parte più nascosta. Passo dopo passo non è unicamente quello nella Terra il percorso fatto.
Dopo un paio d'ore si deve rientrare...ops, no, ri-uscire.
Si percorre un nuovo ramo: scivolo in strettoie laminate punteggiate di selce nera; il livello dell'acqua sale...mi appiattisco in un canyon strettissimo...eccomi avanzare in un paio di vasche profonde, ho l'acqua alla gola... e va tutto, meravigliosamente, bene!
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