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Post n°41 pubblicato il 08 Novembre 2010 da wolftyz
Accidenti no, sento nuovamente la sua presenza. Sta lì, accucciata, pronta a saltar fuori e attanagliarmi la gola. |
Post n°40 pubblicato il 05 Novembre 2010 da wolftyz
E provo irrequietezza, frustrazione, rabbia e maliconia quando sento la voglia di volare ma la vita mi inchioda alla situazione contingente. Dovrei respirare lentamente e tranquillamente accettare la mia attuale condizione, ma la voglia irrefrenbile del libero movimento me lo impedisce. E così mi logoro, girandomi infinite volte nel mio letto, immersa nel buio che non conosce confini tra il dentro e fuori me. Non sopporto la sensazione di immobilità sia essa fisica o mentale o sociale. Dalle viscere esce un motto di ribellione che va a cozzare contro le regole economico-sociali. Si, è così...la radice che ci tiene legati ad una data condizione può essere profondamente ben artigliata, non removibile, decisa a non cedere alle nostre lusinghe, ai nostri strattoni violenti, ai nostri pianti supplicanti. Essa, testardamente, rimane attanagliata al passato presentando il prezzo delle nostre scelte sbagliate. |
Post n°39 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da wolftyz
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Post n°38 pubblicato il 28 Settembre 2010 da wolftyz
...ed è proprio di questo che avevo bisogno ora, di leggerezza. Trovarmi a galleggiare in momenti di assoluta vaghezza. Atipico per me, personaggio dal cervello sempre azionato, sempre a ponderare la profondità delle cose (si, si, anche per questo ho maturato la passione delle speleologia). Sempre a valutare se una cosa vale la pena oppure no di essere ascoltata, incamerata, sezionata e valutata. Forse era proprio di questo che avevo bisogno in questo momenti...di momenti di vaghezza assoluta, del non pensiero, che non sia quello di galleggiare sul filo di un mare sereno, respirando profondamente a ritmo lento...accorgendomi che domino il mare anche se sembro un fuscello in sua balìa. Assaporo questi momenti e cerco di ricordare quando è stata l'ultima volta che li ho vissuti. Decenni, si, non mi vergogno a dirlo...decenni che non provavo questa impalpable, straordinaria, lieve, sottile...leggerezza. Alternata a momenti di profonda riflessione si...ma riflessioni che non ti lasciano nel baratro ma con lieve rimbalzo ti riportano tra le nuvole come un palloncino colorato riempito di elio. Sale, sale e rischia pure di perdersi nel cielo infinito se non fosse per il vigile interno instillatomi da bambina che mi riporta con i piedi per terra. Credo sia una fortuna permettersi questi voli intergallatici riequilibrati dal buon senso. Credo sia una fortuna sentirsi, anche se solo per un momento, leggeri come l'aria, capaci di rimbalzare sulle balls che la quotidianità ti mette davanti. Ed io, a piedi nudi, saltello...felice...attenta a non mettere il piede nel vuoto.
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Post n°37 pubblicato il 17 Settembre 2010 da wolftyz
... era diversa, senza dubbio era una ragazza diversa da noi. Aveva sei dita sul piede sinistro. Non indossava mai le scarpe chiuse, sempre e solo sandali o ciabatte. Anche d'inverno, si, anche d'inverno. I sandali erano corredati da un paio di calzettoni grossi. Indossava quasi sempre gonnelloni ampi, generalmente scuri. Era diversa Mira da noi. Amava vivere all'aria aperta. Si, tutto il giorno se ne stava con il naso a fiutare l'aria, eccetto le quattro ore che siedeva dietro ad un tavolino scolastico. Anche in quell'occasione l'aria veniva fiutata, ma dalla mente. Trascorreva il tempo disegnando...fiori, farfalle, alberi, soli e nuvole...e stelle! Era parecchio diversa da noi Mira. La sua era una famiglia numerosa...tre fratelli e quattro sorelle. La madre, moracciona dal sorriso sdentato, mi accoglieva sempre festosamente. D'altronde mi conosceva da anni. Da anni infatti con Mira si condivideva le quattro ore di immobilità ai tavolini scolastici. Ricordo i suoi capelli scuri e l'ammirazione che provavo a vederli raccolti in foulard colorassimi. Mi piaceva da morire la fascia verde acqua usata per legare i capelli a coda di cavallo. Per un pò anch'io ho utilizzato una striscia di stoffa lunga lunga ... anche i miei capelli erano lunghi, lunghi e si mescolavano alla stoffa oscillando quando camminavo baldanzosa ed orgogliosa di quella originale acconciatura. Mira conosceva molte cose, diverse dalle cose che conoscevamo noi. I cani, ad esempio. Lei conosceva tutte le razze possibili ed immaginabili di cani, ma viveva circondata da meticci. Sono molto intelligenti - diceva - e vivono più a lungo. Fu proprio così che tessemmo la nostra amicizia. Il mio cane fiutò l'aria come lei un pomeriggio primaverile; le loro narici probabilmente si incontrarono ... i loro occhi anche. Fu grande festa. Lei amava i cani, i cani amavano lei. Era semplice avvicinarla se si condivideva l'amore per gli animali. Lunghe le nostre passeggiate, curiose le nostre chiacchierate. I grandi mi dicevano di non frequentarla, di non avvicinarmi alla sua casa. Fortunatamente tra essi non vi era la voce di mia madre. Non ho mai provato insicurezza nel farlo, nè paura, nè disagio. più uno è povero più si restringono i metri quadrati a sua disposizione> 29/09/2010: l'Unione Europea tira le orecchie alla Francia; auspico tiri anche un calcio nel sedere a chi appoggia queste balzane, illegittime, criminali scelte |
Inviato da: santinove
il 22/03/2012 alle 21:46
Inviato da: samasiil
il 30/12/2011 alle 23:32
Inviato da: caiodentato
il 15/07/2011 alle 19:57
Inviato da: midnightblues66
il 28/06/2011 alle 14:03
Inviato da: wolftyz
il 27/06/2011 alle 09:21