L'anima

Post N° 248


Il telefono trilla, una vibrazione nell’Anima. Non serve guardare il display, è forte come un terremoto. Pensieri invadono la mente, ricordi affiorano come tante lance e trafiggono il cuore. Rispondo e cala la notte. Un’eternità. Centocinquanta minuti. Una vita. Crederci. Perché. Mille perché risalgono la mente, la razionalità prevale. Sofferenza per tutto. Vibrazioni che si accavallano una dietro l’altra, la voce riporta indietro nel tempo. Sono passati due anni, ma è come se fosse ieri, stesse vibrazioni, emozioni. Intense. Non vorrei, ma prevale. Il vuoto dentro. Dio come sto male….. Mi chiede ancora perché, dopo due lunghi anni. Forse non ho voluto crederci. Forse avevo perso la speranza. Gli racconto un aneddoto: in quei momenti mi sentivo sopra la Fossa delle Marianne, e sotto 10.000 metri di acqua. Ti cade un anello, la cosa più preziosa che hai mai avuto nella tua vita. Come recuperarlo? Bastava crederci.Ed io non ci ho creduto.Forse per questo ancora predico sempre di più di crederci, in quello che facciamo, in quello che vorremmo.