Creato da Buffy_Anne_Summers il 10/09/2004
...il mondo dei sogni... In ogni generazione c'è una prescelta che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze delle tenebre...lei è la cacciatrice!!! Il nostro mondo contrariamene alla mitologia religiosa non è nato come un paradiso terrestre, ma come un inferno, dove i demoni avevano il controllo, poi gli uomini si fecero spazio fra loro fino a scacciarli. L'ultimo demone che abbandonò la terra morse un uomo infettandone il sangue, creando un ibrido un po' uomo un po' demone, e questi morse un altro uomo e un altro ancora creando una vasta schiera di vampiri. (1.2. La Riunione)
 

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una mamma Italiana scrive una lettera alla Gelmini

Post n°200 pubblicato il 27 Giugno 2010 da Buffy_Anne_Summers

UNA MAMMA ITALIANA HA SCRITTO UNA LETTERA ALLA GELMINI : E' IMPORTANTE LEGGERLA E DIVULGARLA!!!!
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Gentile Ministro Gelmini,
l'altro giorno, leggendo la sua intervista sul Corriere della Sera, in cui dichiarava che l'ASTENSIONE OBBLIGATORIA DOPO IL PARTO è un privilegio, sono rimasta basita.

Che lei fosse poco ferrata sui problemi dell'educazione, non era necessaria la laurea in pedagogia, che io possiedo e lei no, o i tre corsi post laurea, che io possiedo e lei no, visto quello che sta combinando alla scuola statale. Ma almeno speravo avesse competenze giuridiche, essendo lei avvocato ed io no.

Certo, dato che lei, ora paladina della regionalizzazione, si è abilitata in "zona franca" (quel di Reggio Calabria), perché più facile (come da lei con un'ingenuità e candore imbarazzante affermato), lo si poteva supporre. E allora, prima le faccio una piccola lezione di diritto e poi parliamo d'educazione. L'astensione dopo il parto, sulla quale lei oggi con tanta leggerezza motteggia, è definita OBBLIGATORIA ed è un diritto inalienabile previsto da quelle leggi, per cui donne molto più in gamba di lei e di me, hanno combattuto strenuamente, a tutela delle lavoratrici madri.
Discorso diverso è il congedo parentale, di cui si può fruire, dopo i tre mesi di vita del bambino, per un totale di 180g, solo in parte retribuiti integralmente. Ovviamente per persone come lei, con un reddito di oltre 150.000 euro l'anno, pari quasi a quello del governatore della California Arnold Schwarzenegger, discutere di retribuzione, in questo caso più che un privilegio, è un'eresia.

Ovviamente lei non può immaginare, perché può permettersi tate, tatine, nido "aziendale" al ministero, ma LA GENTE NORMALE, che lei dice di comprendere, ha a che fare con file d'attesa interminabili per nidi insufficienti e costi per baby-sitter superiori a quelli della propria retribuzione.
Voglio dirle una cosa però, consapevole che le mie affermazioni susciteranno più clamore delle sue, DA PEDAGOGISTA E DA ESPERTA, affermo che fruire dell'astensione OBBLIGATORIA oltre che un DIRITTO è anche un DOVERE, prima di tutto morale e poi anche sociale.
Come vede ho più volte sottolineato la parola OBBLIGATORIA, che già di per se dovrebbe suggerirle qualcosa. Ma preferisco spiegarmi meglio, anche se è necessaria una piccola premessa doverosa.
Lei come tante donne, crede che l'essere madre, anche se nel suo caso da pochi giorni, le dia la competenza per parlare e pontificare su educazione e sviluppo del bambino, ai quali grandi studiosi hanno dedicato anni e anni di studio. In realtà, per dibattere sulla pedagogia, oggi chiamata più propriamente SCIENZE DELL'EDUCAZIONE, bisogna avere competenze specifiche, che dalle sue dichiarazione lei non sembra possedere.
Le potrei parlare della teoria sull'attaccamento di Bowlby, dell'imprinting e di etologia, ma non voglio confonderle le idee e quindi ricorro ad esempi più accessibili.
Basta guardare il regno animale per rendersi conto come le femmine di tutte le specie non si allontanano dai cuccioli e dedicano loro attenzione massima e cura FINO ALLO SVEZZAMENTO Non è una legge specifica relativa agli umani, ma della natura tutta. Procreare, infatti, implica delle responsabilità precise, è una scelta di vita, CHE SE CAMBIA IL COMPORTAMENTO ANIMALE, A MAGGIOR RAGIONE CAMBIA LA VITA DI UNA DONNA.
Sbaglia chi crede che l'arrivo di un figlio, non comporti cambiamenti nella propria vita. Un bambino non chiede di nascere, fare un figlio non è un capriccio da togliersi, ma una scelta di servizio, di dono di se stessi e anche del proprio tempo. Non sono i figli che devono inserirsi nella nostra vita, siamo noi che dobbiamo cambiarla per renderla a loro misura. Se non facciamo questo, potremmo fare crescere bambini soli, senza autostima e con poca sicurezza di sé. Bambini affamati di attenzioni, perché non gliene è stata data abbastanza nel momento in cui ne avevano massimo bisogno, cioè i primi mesi di vita. L'idea che non capiscono niente, che non percepiscono la differenza ad esempio tra un seno materno e un biberon della tata, è solo nostra. Ciò non vuol certo dire che tutti bambini allattati artificialmente o che tutti bambini con genitori che tornano subito a lavoro, saranno dei disadattati. Ma bisogna fare del nostro meglio per farli crescere bene, come quando in gravidanza assumevamo l'acido folico, per prevenire la "spina bifida".
I bambini hanno nette percezioni, già nel grembo materno. L'idea, che se piangono non si devono prendere in braccio "perché si abituano alle braccia", è un luogo comune.
Le "abitudini" arrivano dopo i 6 mesi, fino ad allora è tutto AMORE. Non è un caso che studi recenti, riabilitano il co-sleeping, (dormire nel lettone) e i migliori pediatri sostengono la scelta dell'allattamento a richiesta. Il volere educare i bambini inquadrandoli come soldati, già dai primi giorni di vita, non solo é antisociale, perché una generazione cresciuta senza il rispetto dei suoi ritmi di crescita può essere inevitabilmente compromessa, ma è un comportamento al di fuori delle più elementari regole umane e naturali.
Poi è anche vero che per molte donne, tornare a lavorare subito dopo il parto sia una necessità assoluta. Ma per questo problema dovrebbe intervenire adeguatamente lo Stato e non certo con affermazioni come le sue.

Mi rendo conto che il suo lavoro le permette di lasciare la bambina, rilasciare interviste di questo tipo (di cui noi non sentivamo la necessità) e tornare con comodo da sua figlia. Ma ci sono lavori che richiedono tempi e una fatica fisica e mentale che lei non conosce. Tempo che sarebbe inevitabilmente tolto ad un neonato che ha bisogno di una mamma "fresca", che gli dedichi la massima attenzione.

Noi donne infatti, se spesso per necessità ci comportiamo come Wonder Woman, poi siamo colpite da sindrome di sovra affaticamento.E non è vero che è importante la qualità e non la quantità:
- perché la qualità del tempo di una mamma da pochi giorni, che rientra nel tritacarne della routine quotidiana, aggiungendo il carico della gestione di un neonato, può essere compromessa.
- perché un bambino non dovrebbe scegliere tra qualità e quantità, almeno nei primi mesi, dovrebbe disporre di entrambe le cose.
Per non parlare poi del fatto, che se un genitore non può permettersi qualcuno che tenga il bambino nella propria casa, nel corso degli spostamenti, lo espone, con un bagaglio immunologico ancora carente, alle intemperie o alle inevitabili possibilità di contagio presenti in un nido. Infatti, è scientificamente provato che i bambini, che vanno al Nido troppo presto, o che non vengono allattati al seno, sono più soggetti ad ammalarsi, con danno economico sia per le famiglie che per il sistema sanitario.
Poi per carità, si può obiettare, che ci sono bambini che si ammalano anche in casa, o come succede anche ai bambini allattati al seno, ma è come dire ad un medico, che giacché si è avuto un nonno fumatore campato 100 anni, non è vero che il fumo fa male.
Bisogna dunque incentivare i comportamenti da genitore virtuoso, anche con la consapevolezza che i bambini non sono funzioni matematiche, ma si può fare molto, per favorire una crescita armoniosa, già dalla prima infanzia, se non addirittura durante la gravidanza.

E allora le domando Ministro, di svolgere il suo ruolo importante istituzionale con maggiore serietà, cercando di evitare affermazioni fuori luogo come questa, o come quella secondo cui "studiare non è poi così importante", prendendo Renzo Bossi come esempio.

Si dovrebbe impegnare di più nell'analisi dei problemi, per evitare valutazioni errate e posizioni dannose per lei, per gli altri e per il Paese.
Perché forse qualcuno potrebbe aver pensato che tutto sommato il suo era un ministero poco importante, che se guidato da un giovane ministro senza competenze specifiche, "non poteva arrecare grossi danni", soprattutto obbedendo ciecamente ai dettami del Tesoro, ma lei con la sua presunzione di voler parlare di cose che non conosce, sta contribuendo a minare il futuro di un'intera generazione.

Un'ultima cosa, lei che di privilegi se ne intende bene, essendo un politico, la usi con maggiore pudore questa parola.

05-05-10 Rosalinda Gianguzzi

EDIT SABATO 26 GIUGNO 2010 : In pochi giorni questa splendida lettera della signora Rosalinda ha fatto il giro del social network...con quasi 12.000 clic sul " mi piace " e oltre 5.000 commmenti . Dati che fanno capire che la gente che ogni giorno combatte con i propri sacrifici questa dura battaglia chiamata " vita " ha ancora tanto da dare...VOGLIO RINGRAZIARE TANTISSIMO LE PERSONE , LE MAMME , I SIGNORI E LE SIGNORE CHE MI SCRIVONO IN PRIVATO PAROLE DI APPREZZAMENTO...VORREI RINGRAZIARVI UNO AD UNO , MA LO FACCIO CON IL CUORE...E VOGLIO CONDIVIDERE CON VOI QUESTE RIGHE DI UNA NOTA SCRITTA QUALCHE GIORNO FA DOVE RINGRAZIO LE PERSONE CHE MI STANNO VICINE GIORNO PER GIORNO , E NON SOLO CON VICINANZA FISICA.....CON AFFETTO , DAMIANO CARCHEDI !!

http://www.facebook.com/note.php?note_id=281671189983

 
 
 

dove andare?

Post n°199 pubblicato il 07 Maggio 2010 da Buffy_Anne_Summers

HAI MAI AVUTO L'IMPRESSIONE CHE TUTTO IL MONDO GIRI E TU RESTI FERMA? O ANCHE CHE IL MONDO CONTINUA A GIRARE, MA TU GIRI PIÙ VELOCE DI LUI E QUINDI TI SEMBRA CHE STIA FERMO MENTRE TU CORRI?
INSOMMA CHE TU STIA FERMO O CHE TU CORRA STAI, COMUNQUE, ANDANDO CONTRO CORRENTE.
LO INSEGUI E GIOCHI ALLE SUE REGOLE MOSTRANDONDO IL TUO LATO FORTE, QUELLO CONTROLLATO, QUELLO CHE SA SEMPRE COSA FARE E COSA DIRE E ANCHE COME DIRLO, INSOMMA QUELLA PARTE DI TE CHE PIÙ ODII, QUELLA CHE NON TI APPARTIENE, MA CHE ALLA FINE COME IL TUO PEGGIOR NEMICO NON VUOLE ANNIENTARTI, MA FARTI SOLO SOFFRIRE LUI ENTRA IN GIOCO E GIOCA ALLE SUE REGOLE LA TUA VITA, DECIDE QUELLO CHE È GIUSTO E QUELLO CHE È SBAGLIATO. NON TI FARÀ TROVARE NEI GUAI PERCHÈ NON VUOLE CHE SIA IL MONDO A DISTRUGGERTI, MA È LUI CHE VUOLE DETTARE LE REGOLE DEL GIOCO E LOGORARTI PIANO PIANO, DALL'INTERNO COME UN FINTO ALLEATO CHE MINA LA TUA STABILITÀ DALL'INTERNO UNA GUERRA INTESTINA CHE DIFFICILMENTE RIUSCIRAI A VINCERE, ANZI SEI CONSAPEVOLE CHE FORSE NON CI RIUSCIRAI E CIÒ TI FA MALE, PERCHÈ PROPRIO TU HAI CHIESTO, ANCHE SE INVOLNTARIAMENTE IL SUO AIUTO.

 
 
 

Ancora

Post n°198 pubblicato il 11 Aprile 2010 da Buffy_Anne_Summers

È notte alta e sono sveglio
sei sempre tu il mio chiodo fisso
insieme a te ci stavo meglio
e più ti penso e più ti voglio.
Tutto il casino fatto per averti
per questo amore che era un frutto acerbo
e adesso che ti voglio bene io ti perdo
Ancora… ancora…ancora…
perché io da quella sera
non ho fatto più l’amore senza te
e non me ne frega niente senza te
anche se incontrassi un angelo direi
non mi fai volare in alto quanto lei

È notte alta e sono sveglio
e mi rivesto e mi rispoglio
mi fa smaniare questa voglia
che prima o poi farò lo sbaglio
di fare il pazzo venir sotto casa
tirare sassi alla finestra accesa
prendere a calci la tua porta chiusa, chiusa…

Ancora… ancora…ancora…
perché io da quella sera
non ho fatto più l’amore senza te
e non me ne frega niente senza te
anche se incontrassi un angelo direi
non mi fai volare in alto quanto lei

 
 
 

il naufragar non mè dolce in questo mare

Post n°197 pubblicato il 11 Aprile 2010 da Buffy_Anne_Summers

Continuo a non capire come possa accadere che sono sempre le persone che si vogliono più bene quelle che si riescono a fare più male, proprio non comprendo come funziona questo meccanismo perverso. Forse qualcuno ha ben penato di dire se ami una perona falla soffrire. E non parlo dell'amore in senso stretto per capirci quello tra fidanzatini, parlo dell'amore in ogni sua forma e  manifestazione, nel suo spaziare infinito, nelle sue mille sfumature.

Ti amo e ti faccio soffrire. Io credevo che l'eguaglianza fosse ti amo e ti faccio star bene, ma forse credevo nelle favole.

Si perchè spesso mi è stato detto questo, mi è stato detto che io credo nelle favole nei sogni che non conosco ancora la vita e le sue regole, ma se questa è la vita e se ueste sono le regole, bè sono ben lieta che nessuno me le abbia fatte conoscere, che nussuno me la presenti.

A volte penso a dei discorsi fatti con chi diceva che è meglio stare soli, non interagire con il mondo. Sicuramente si soffre meno. Io non riesco a vedere star male chi amoricordo di quando anche io credevo fosse meglio non avere nessuna relazione amicizia o amore che sia, stavo male perchè non è dell'essere umano stare soli, ma ora... ora sto male perchè vedo due persone che AMO stare male e farsi male.

Impotenti, fermi a guardare il divenire delle cose, degli eventi.....

Vorrei poter bloccare questo continuo naufragare....ma.... non posso e chi può.... forse non vuole.

 
 
 

Vivere di corsa

Post n°196 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da Buffy_Anne_Summers

Spesso accade che si inizia a correre senza neanche sapere come mai e soprattutto se riuscirai a farmarti un attimo a riflettere su perchè corri e se veramente hai voglia di continuare a farlo, a volte succede che nel momento stesso in cui ti fermi comprendi che hai sbaglito ad iniziare quella corsa.

Altre volte, poi, succede che ti fermi un attimo a riflettere e ti rendi conto che sebbene tu quella corsa la volevi e la vuoi fare, ci credi e lotti, comprendi che ci sono una serie di forze e di eventi che non puoi controllare fuori dalla tua portata e dal tuo controllo e così ti fermi e ti chiedi se puoi continuare a correre come hai fatto fino ad ora senza sapere a che distanza è fissato il traguardo.

 
 
 

Pronti...partenza...via!!!

Post n°195 pubblicato il 08 Ottobre 2009 da Buffy_Anne_Summers

ok domani si riprende... dopo più di un anno e mezzo dall'ultima volta( ci stavo rimettendo le penne) si torna a donare. Non nego di avere un po' di paura, ma credo sia normale e non ci vedo nulla di strano, ma spero che vada bene, domani forse è un po' peggio della prima volta, la prima volta non sapevo nulla e si trattava solo di una cosa ignota, ora c'è questo po' di paura. Poi pensi senti hai donato tante volte e sei sempre stata benissimo, mezza volta che è andata storta deve costituire la regola? Va a fa un bagno alla paura. Si parte... fanculo alla paura.

 
 
 

AAA.... ma comm' s po' fà

Post n°194 pubblicato il 16 Settembre 2009 da Buffy_Anne_Summers

Mamma ho perso l'aereo mi sono smarrita a Lione.

A qualcuno potrebbe sembrare un film già visto, ma cosa pensate accada quando si perde l'aereo veramente?

 
 
 

Post N° 193

Post n°193 pubblicato il 26 Agosto 2009 da Buffy_Anne_Summers
Foto di Buffy_Anne_Summers

Buon giorno e buon rientro dalle vacanze a quelli che già son tornati e qa quelli che a breve torneranno. Che mi raccontano i viaggiatori? Io anche quest'anno in Germania ormai me ne sono innamorata, questan'anno Amburgo, Brema e Lubecca. Quest'ultima veramente fantastica.

 
 
 

LO AVREI DOVUTO SAPERE

Post n°192 pubblicato il 01 Luglio 2009 da Buffy_Anne_Summers

LO AVREI DOVUTO SAPEREMENTENDO NON TI AVREI RIVISTA PIU'LO AVREI DOVUTO SAPERECHE NON MI AVRESTI DATOUN GIORNO IN PIU'SENZA CHIEDERMI PERCHE'NE' CONTRADDIRTI MAILA VOCE IN UN TELEFONO DISTANTEIL TONO RASSEGNATO E INDIFFERENTEMI ABBATTERA'SEI QUIMI GUARDI E OGNI PAROLA MI CONFONDEFINISCIMI ORAMAI NON SENTO NIENTEE' TARDI ORMAILO AVREI DOVUTO SAPEREMENTENDO NON TI AVREI RIVISTA PIU'LO AVREI DOVUTO SAPERECHE NON MI AVRESTI DATOUN GIORNO IN PIU'SENZA CHIEDERMI PERCHE'NE' CONTRADDIRTINON SOPERCHE' HO BUTTATO VIA SENZA PENSARCILA SOLA POSSIBILITA' DI AVERTIACCANTO A MEE VAIE SBATTI COME IL VENTO LA MIA PORTAC'E' UN LETTO VUOTO SOTTO UNA COPERTAACCANTO A MELO AVREI DOVUTO SAPEREMENTENDO NON TI AVREI RIVISTA PIU'LO AVREI DOVUTO SAPERECHE NON MI AVRESTI DATOUN GIORNO IN PIU'SENZA CHIEDERMI PERCHE'NE' CONTRADDIRTILO AVREI DOVUTO SAPEREMENTENDO NON TI AVREI RIVISTA PIU'...

 
 
 

Dacau

Post n°191 pubblicato il 01 Luglio 2009 da Buffy_Anne_Summers

E visto che dovevamo alzarci presto, andammo a dormire.La mattina alle otto eravamo già in viaggio.Dacau dista pochi chilometri, ma abbiamo trovato notevoli problemi per arrivare, in quanto c’erano problemi, stavano facendo dei lavori sulla linea Esbann della metropolitana, che portava da Monaco a Dacau, e soprattutto quando abbiamo compreso cosa succedeva, anche grazie alle informazioni che abbiamo chiesto, finalmente abbiamo capito come andare a Dacau.Arrivati a Dacau abbiamo fatto, credo tutti, un profondo respiro.Vorrei iniziare citando una frase“ Se per miracolo uscirete vivi, scrivete, raccontate ciò che hanno fatto di noi… ecco il testamento sacro dei compagni che morirono tra le nostre braccia furono condannati a morire nelle camere a gas.Ecco il testamento dei fratelli, degli amici provati dal destino, degli uomini-numero, le cui ceneri si dileguavano lungo le canne dei camini e coprivano la terra straniera…”Ho voluto iniziare con questa citazione, per un motivo molto semplice, quando il visitatore entra a Dacau, ha un ‘immagine strana, una immensa distesa davanti al cancello della Jourhaus, come se si stesse osservando una cella sconfinata, la prima cosa che si vede dopo aver attraversato il fiumiciattolo di circa quattro metri, dopo aver oltrepassato la scritta posta fuori tutti i campi di concentramento. “ Il lavoro rende liberi”, le prime impressioni sono difficili da raccontare, perché non riesci a guardare nella testa, nella testa si affollano pensieri ed immagini, cosa una persona che entrava a Dacau provasse, ma ti rendi conto che non è possibile immaginarlo, così inizi a camminare ed a guardarti intorno, cercando di pensare come realmente fosse quel posto quando vi regnava la follia umana, in quel momento ti rendi con to che l’unica cosa che potrai fare quando sarai tornato, sarà raccontare quello che hai visto, che hai sentito dalle audio guide che ti forniscono delle testimonianze di chi realmente è stato a Dacau.Così, inizi a pensare, cavolo, perché sono venuta qui?! Ero veramente pronta a fare questo?! E ti rendi conto che non saresti mai stato pronto, né in quel momento, né mai, ne tra altri cento anni, perché lì la follia si respira ancora, si sente nell’aria, ti senti al posto di quel prigioniero, che entrando per la prima volta a Dacau, vide delle persone mangiare patate crude con la buccia, senti il suo primo pensiero che dice non è umano, è impossibile che un essere umano possa adattarsi a questo e vivi l’attimo in cui prende consapevolezza, che anche lui sta mangiando delle patate crude con la buccia….( lunga pausa con sospiro..),facendo il corridoio, lasciandoti alle spalle il cancello della Jourhaus, ti si para davanti agli occhi, una delle frasi più tristi ed importanti della storia dell’uomo: “ Mai più” e la tua mente pensa a quello che hai letto sui libri di stria, a quello che scritto all’ingresso di Auschwitz: “ per non dimenticare” e ti chiedi realmente per la prima volta, quanti di noi sappiamo cosa non dobbiamo dimenticare, perché nei libri non senti la disperazione, la paura, il dolore, l’ansia che hanno provato quelle persone, perché sui libri non senti la voce di chi ti racconta, che mentre era lì, doveva sentire l ’odore della carne bruciata, di quei compagni che erano finiti nei forni crematori , perché la follia u mana era arrivata addirittura a studiare dove i venti andassero, per far sì che gli odori andassero proprio all’interno del campo e non all’esterno, per far sì che dalle loro narici e di lì alle loro menti, non si levasse mai il ricordo di quell’odore.Continui a camminare, entri in una delle trenta baracche che stavano a Dacau e ti rendi conto ancora prima di ascoltare l ’audio guida, che quella era ricostruita, perché non avvertivi quell’odore di sofferenza, perché non lo sentivi che ti si incollava addosso come nel resto del campo di concentramento, ma la ricostruzione è fedele e ti rendi conto che, in quel posto potevano stare circa centottanta persone, ma poi scopri che in ognuna delle trenta baracche, sono state contemporaneamente dalle milleottocento alle tremila persone.Fra le varie testimonianze, c’è ne è una che parla della baracca numero trenta, numero che penso mi rimarrà impresso, la baracca in fondo sulla sinistra, era la baracca per gli infermi, sono scoppiate lì svariate epidemie ed ad ogni epidemia, morivano circa duemila persone.Non so, ma il mio pensiero è stato “ guarda caso era la baracca più vicina ai forni crematori, chissà se quella scelta era casuale o era studiata come quella dei venti, dalla follia umana”Percorri il corridoi centrale, dove ormai si vedono solo i perimetri delle baracche, ma la tua testa non può fare a meno di vedere le baracche una sull’altra, di pensare ai prigionieri sia d’estate che di inverno, sotto il sole cocente o la gelida neve, alle immagini raccontate di quando le SS chiedevano loro di farsi l’uno di fronte all’altro e di colpirsi con un pugno in faccia ed al loro stare immobili all’ordine ed al sadico divertimento delle SS nel colpirli fino a farli sanguinare e con tono quasi soddisfatto dire che se si fossero colpiti a vicenda, si sarebbero fatti meno male; o a chi ricorda i lunghi appelli che duravano sette/otto ore o ancora a volte dieci ore, perché se qualcuno non rispondeva durante l’appello, perché magari era morto durante i lavori e nessuno se ne era accorto, questi continuavano ad oltranza.Continuo a percorrere quelle strade ed arrivo alle tre chiese, che sono state costruite anni dopo la liberazione.Significativo è il racconto di un ex-prigioniero, che nel millenovecentocinquanta ritornò a Dacau e vide la Cappella dell’Angoscia di Cristo e chiese ad una donna che affacciava sul campo di concentramento, chi avesse costruito quella cappella, perché si ricordava benissimo che finché lui fu lì, e stette lì fino alla fine, giugno quarantacinque, fu uno degli ultimi, la signora gli rispose con tono basso: “ L’hanno costruita quei poverini che stavano nel campo” e così si scopre un’altra realtà che a pochissimi anni di tempo, la storia era già stata modificata ed i carnefici erano diventati vittime, quei poverini a cui si rifaceva la signora erano le SS, che erano state imprigionate nel campo dopo la liberazione avvenuta da parte degli Americani il ventinove aprile quarantacinque, i carnefici diventa no vittime ed ancora una volta penso alla frase scritta sul cancello di Auschwitz: “ per non dimenticare”Quanti anni sono molto più dei cinque da quelli del racconto che faceva la signora, ma mi domando come pretendiamo di non dimenticare, se cinque anni dopo la storia era già stata sconvolta, cosa posso fare per non dimenticare, cosa posso fare per far sì che gli altri non dimentichino ed allora ripenso al testamento dei prigionieri di Dacau, ripenso alle loro parole, ripenso alle frasi che ho citato all’inizio e la risposta alle mie domande è racchiusa lì e penso cosa posso fare?... Raccontare.Entro nell’ultimo edificio prima di arrivare ai forni crematori, ci sono dei libri dove ognuno scrive quello che pensa, mi è capitato di vederli spesso nei miei viaggi, ma lì pensavo di dover lasciare un segno con me stessa, con le vittime dell ‘orrore e così ho stipulato un contratto e mi sono impegnata a raccontare e sono ben contenta di averlo fatto prima dell’aerea dei forni crematori, perché dopo aver visto l’apice della follia umana, avrei voluto dimenticare, ma non dimentico la promessa, il testamento.E comprendo che per non dimenticare, bisogna raccontare.Adesso posso spiegare quale è stata la mia affermazione all’inizio dell’intervista, si può spiegare solo ed esclusivamente ora fino a tutto il viaggio e soprattutto fino a tutto oggi, tutto mi sembrava inconcludente, privo di ogni significato, perchè il mio cevello tendeva in automatico a riportare all’importanza di Dacau, daquel momento è come se i miei sensi fossero stati al minimo; vedevo, ma senza osservare, sentivo, ma senza ascoltare, come se i sensi si fossero praticamente affievoliti, come se non avessero avuto interesse, come se pensassi “ ho visto tutto quello che devo vedere, tutto il resto è superfluo, un atteggiamento che non è comprensibile neanche a me stessa, ma un atteggiamento che si impadroniva di me, cercando di discernere tra cose importanti e cose non importanti, che secondo me, dovremo fare dalla nasci ta, ma solo dopo aver visto certe realtà, poi ti comporti in tae modo. Tale sentimento psichico si è tradotto in un’azione materiale, dopo Dacau, il numero delle foto è drasticamente diminuito, come a voler sottolineare la maggiore importanza di Dacau col suo significato, rispetto a tutte le altre cose viste successivamente, ma me nesono accorta solo quando sono tornata a Napoli ed ho visto un pò le foto e me ne sono accorta.

 
 
 

un attimo per riflettere

Post n°190 pubblicato il 11 Maggio 2009 da Buffy_Anne_Summers

Negli ultimi tempi mi sono resa conto che dire che non sono molto riflessiva è un eufemismo, infatti, mi lascio prendere dal panico e non penso su cosa sia giusto o non giusto fare neanche un attimo, e questa volta la mia poca riflessione mi stava facendo rischiare di perdere una persona alla quale tengo tanto, anzi tantissimo, uno sbaglio dovuto al non fermarmi a riflettere su cosa facesse meno male, una mezza bugia o una verità strana. Copnoscendola avrei dovuto pensare devo dirle subito la verità, uno è una stronzata due per come è creata anche se fosse stata una cosa gravissima lei avrebbe preferito la verità alla menzogna.Ho rischiato grosso e ancora non ci credo che sia riuscita a perdonarmi e a darmi e darci un'altra possibilità. Oggi quando mi ha comunicato che non tuto era andato a XXXXXXX quasi non ci credevo, ero veramente felice.Non voglio più farle del male, le voglio troppo bene e non mi va di vederla soffrire e soprattutto non mi va che a farla soffrire sia proprio io, ma sembre che negli ultimi tempi si tratti di una maledizione, riesco a far soffrire sempre le persone che voglio più bene, quelle che veramente contano, speriamo che si tratti di un momento così, altrimenti... per come sono fatta sono rovinata.

 
 
 

Tutto cambia

Post n°189 pubblicato il 11 Maggio 2009 da Buffy_Anne_Summers

E' proprio vero, quando stai per riuscire ad abituarti ai cambiamenti che ci sono stati nella tua vita ecco che come un mare in tempesta la vita ti porta a dire si ricomincia, punti fermi ciao ciao. Tutto cambia, tutto è un eterno divenire un flusso continuo di energia, emozioni e sensazioni.

Che cosa si può fare? Nulla forse, se non adegursi.

 
 
 

Tutto in un attmo

Post n°188 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da Buffy_Anne_Summers

Spesso non ci si rende conto come tutto possa cambiare in un attimo, io questa cosa credo di averla capita appena due mesi fa, in un attimo tutto ciò che sei, ciò che per te conta, i tuoi sogni, le tue aspirazioni, le persone che ami, in un solo attimo potresti non rivederle mai più.

Un attimo in cui non comprendi quello che succede eppure comprendi quello che stai per perdere e quando ti rendi conto che quell'attimo di terrore è passato capisci, capisci veramente l'importanza di un attimo, capisci che anche le cose più banali hanno un senso e che quel senso lo scopri sempre tardi... e se sei fortunato a scoprirlo prima comprendi cose che forse non ti sarebbe basta una vita intera per capirle.

Un attimo... nulla più di un solo attimo.l

 
 
 

Una mail che gira

Post n°187 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da Buffy_Anne_Summers

Questa e-mail mi è arrivata tramite un amico e mi ha commosso molto, volevo che anche tu la leggessi. Ricordati che TU fai la differenza. Non cercare mai mezzi termini: non ce ne sono. La mia domanda è: tu avresti fatto la stessa scelta che ho fatto io? Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti. Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda: 'Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio?' Il pubblico alla domanda si fece silenzioso. Il padre continuò: 'Penso c he quando viene al mondo un bambino come Shay, handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino.' A quel punto cominciò a narrare una storia: Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball. Shay chiese: 'Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?' Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno. Il padre si Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare. Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse: 'Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono' Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise su la maglia del team. Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto. I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri. Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era sempre indietro di tre punti. All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo. Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti. Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay era incaricato di essere il pro ssimo alla battuta. A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere la partita? Incredibilmente lo lasciarono battere. Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla. In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza. Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla. Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay. Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore. Ma il gioco non era ancora finito. A quel punto il battitore andò a raccoglie re la palla: avrebbe potuto darla all' uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita. Invece... Il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla. Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare: 'Shay corri in prima base! Corri in prima base!' Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base. Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione. A quell punto tutti urlarono:' Corri fino alla seconda base!' Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato. Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversaria aveva ormai recuperato la palla.. Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla quindi sapeva di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla. Tutti urlavano: 'Bravo Shay, vai così! Ora corri!' Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta. Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia. A quel punto tutti gridarono:' Corri in prima, torna in base!!!!' E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita. 'Quel giorno' disse il padre piangendo 'i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità'. Shay non è vissuto fino all'estate successiva. E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo pad re.. non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le raccontò di aver giocato e vinto. ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA: In internet ci scambiamo un sacco di giochi e mail scherzose senza che queste ci facciano riflettere, ma quando si tratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi esitiamo. Il crudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel cyber spazio, ma le discussioni pubbliche sulla decenza sono troppo spesso soppresse nella nostre scuole e nei luoghi di lavoro. Se stai pensando di forwardare questo messaggio, c'è probabilità che sfoglierai i tuoi contatti di rubrica scegliendo le persone 'appropriate' o 'inappropriate' a ricevere questo messaggio. Bene: la persona che ti ha mandato questa e-mail pensa che TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA. Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di aiutare il 'naturale corso delle cose' a realizzarsi. Ogni interazione tra persone, a nche la più inaspettata, ci offre una opportunità: passiamo una calda scintilla d'amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo? Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a come tratta soprattutto i meno fortunati. Ora tu hai 2 scelte: 1.cancellare 2. inoltrare

 
 
 

Sabato all’insegna della Mota

Post n°186 pubblicato il 01 Settembre 2008 da Buffy_Anne_Summers

Come passare un sabato sera all’insegna del “ma capitano tutte a me?”

Felice di aver ricevuto la visita della mia amica C. e in estasi per tale accadimento, decido di dare un calcio alla pigrizia che ha preceduto il sabato e dico: Ma perché non usciamo un po’?

E così nell’indecisione di dove andare decidiamo di dirigerci verso il famoso laghetto che qualche tempo prima non eravamo riuscite a vedere.

La strada è buia, ma in lontananza si scorgono delle luci, sono dei pescatori, così mi balena la cattiveria del secolo, e visto che le cattiverie non fanno parte del mio essere, già si preparava la punizione.

Volevo semplicemente augurare buona pesca alle persone lì presenti, ma il destino era già in agguato e mentre ci avvicinavamo sentiamo i pescatori esclamare “Attenzione che si affo..nda” e noi eravamo gia con le ginocchia nel fango mobile, e si continuava la discesa lenta, fino a quando uno dei pescatori, G. ci estrae da quel… quella indefinibile mota. E dulcis in fundo ci ho fatto anche acchiappanza insomma fetida come ero diventata ci ha provato con me dicendo tra le altre cose che avevo un buon profumo… se un buon profumo di mota.

 
 
 
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