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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 08 Dicembre 2004 da willycacace

Salto Triplo.

Il triplo Ironman di Lensahn nasce da una frase detta senza
troppa convinzione al termine del doppio di Neulengbach:"L'anno
prossimo proveremo il triplo".
E siccome la testa che abbiamo è la stessa(eufemismo spicciolo
che sta ad indicare un medesimo modo di pensare)dopo qualche
giorno Giacomo mi ha chiamato e a bruciapelo ha detto:"E perchè
non quest'anno?".
Così abbiamo cancellato le iscrizioni a Klagenfurt e Zurigo e ci
siamo immersi totalmente nell'ambiente della IUTA(International Ultra
Triathlon Association)con i suoi personaggi e protagonisti dal
palmarès incredibile e dalle storie di vita altrettanto particolari.
Ma tutto ciò non ha tolto a queste persone la carica umana,la
simpatia,l'umiltà e la voglia di mettersi a disposizione dei neofiti
per condurli a traguardi posti là,a trenta,quaranta o cinquanta ore
di fatica consecutive.
Per il sottoscritto però,l'esperienza ed i consigli non hanno
inciso;seppelliti da un periodo di stanchezza psico-fisica dovuta
ad una serie di motivazioni(lavorative,personali,ecc).
Così al triplo di Lensahn,pur avendo a disposizione 24 ore per
correre la parte finale della gara(le tre maratone,ovvero 127
km)non ce l'ho fatta:sfiaccato,assonnato,stanco e
presuntuoso,ho dormito più del dovuto.
In questo modo i muscoli si sono raffreddati,il corpo ha recepito il
segnale che lo sforzo era finito e la ripartenza è stata più dura del
previsto e di una superficiale credenza popolare che potrebbe
attribuire ad un riposo maggiore una ritrovata prestanza
muscolare e psicologica.
Alla fine ho portato a termine la gara,oltrepassando però il tempo
limite.
Così sono stato considerato "finisher",ma a livello di classifica e
di regole IUTA questo sforzo immenso è stato omologato come
"doppio ironman" soltanto.
Il mio rammarico è mitigato,in parte,dalla grande prova di
Giacomo e dalla tenacia con la quale Eros ha portato a termine
la prova.
Il pugliese è giunto sedicesimo assoluto,43 ore ininterrotte di
gara:mai un riposo più lungo di 5 minuti ed una determinazione
invidiabile.
Concentrato al punto da parlare pochissimo durante la gara e da
non voler accettare la minima distrazione.
Il friulano,non certo in forma come a Neulengbach,ha trovato
comunque le motivazioni(dall'oggi al domani)per seguirci in
Germania e per riformare il trio presente in Austria due mesi fa.
Questa esperienza mi servirà a breve termine(fine Agosto per la
precisione)per non sottovalutare mai certi impegni e certe
distanze.Anche se gli Ironman portati a termine sono tanti,le
ultradistanze hanno meccanismi e tempi molto diversi e ciò che
conta non è la velocità ma il rimanere svegli.

La gara:
siamo arrivati a Lensahn dopo aver percorso 1500 km in
macchina,con partenza da Desenzano(dove abito).A questi km
bisogna aggiungere i 1050 che Giacomo ha percorso per arrivare
da Lecce a casa mia.
Un buon sonno ristoratore nel pomeriggio ci consegna "carichi"
alla cerimonia di presentazione,dove ritroviamo Eros,il "ragasso"
di Udine.Si è iscritto al triplo dopo aver visto i nostri nomi nella
"starterlist" e non si è voluto tirare indietro.
Ora cercheremo di convincerlo a venire in Lituania,azione
intrapresa,peraltro,nei confronti di un altro grandissimo ironman
finisher:Claudio Faedo.
Un buon pasta party ci fornisce le energie necessarie e poi subito
a letto.Una strana sensazione ci pervade al contatto con il
materasso:dopo la gara,per reciproci problemi di lavoro,dovremo
rientrare subito.
Chissà quando,ci chiediamo,rivedremo un letto.
La risposta l'avremmo avuta poi nei giorni successivi:per me
lunedì sera,per Giacomo...martedì mattina.
Nel frattempo solamente micro-sonni di venti minuti nelle aree di
servizio(durante il viaggio) e piccoli riposi durante la gara.E' stata
qui la differenza tra me e Giacomo:io ho dormito,lui ha solo
riposato.
Il nuoto scorre via senza problemi per tutti e tre e si inizia il primo
dei 46 giri da 11.6 km.
Ad ogni giro il nostro equipaggio ,composto da AnnaRosa(moglie
di Giacomo)Anna(mia madre)e Tania(amica di Eros)ci fornisce
tutto ciò di cui abbiamo bisogno,sobbarcandosi una notte
insonne per seguirci in macchina lungo il percorso(le regole della
gara impongono una vettura di supporto).
Eros Bravo è un po' meno brillante di due mesi fa,ma sempre
tenace e deciso.
Scherzandoci sopra,io e Giacomo gli abbiamo fatto notare che
ciò è dovuto a Tania,che lui continua a definire " un'amica".
Sarà...
La notte è lunga e la nostra determinazione viene messa a dura
prova dalla pioggia:mai forte,ma continua e noiosa.
L'alba ci consegna alla seconda giornata di gara e ci fa
pregustare la fine della prova in bici ma per il sottoscritto
mancano ancora 230 km e l'alternanza sole-pioggia(nel nord
Europa è così)mi fa innervosire:continui cambiamenti di
abbigliamento e troppe soste i motivi per cui scendo dalla bici
alle 15 di Sabato.
In quel momento,come già accennato,la troppa sicurezza di
avere a disposizione 25 ore per terminare la gara mi fa
commettere errori imperdonabili:lunghi riposi,troppo cibo,corsa a
tratti troppo veloce(considerate le distanze),illusione di avere già
al collo la medaglia da "triple finisher).
Ma soprattutto poca,pochissima concentrazione.
Guy Rossi,veterano e leggenda vivente di queste
manifestazioni,alla fine della gara mi fa notare molti degli errori
commessi,da lui osservati in silenzio e mai ripresi,per
rispetto,durante la gara stessa.
Ha notato i miei giri a 5' al km,alcuni addirittura con la
videocamera in mano,e alla fine,crudo ma veritiero,mi ha
snocciolato uno ad uno i motivi del mio ritardo finale.
Così parlò Guy:(traduzione dal francese).
"Caro Vincenzo,
se pur lunga ed interminabile è pur sempre una gara.
Ed in una gara non si dorme,al massimo si riposa.
Ti ho visto,sai,con la videocamera in mano,euforico,a fare riprese
dell'evento.
Ma devi pensare che tu stesso sei parte di quella gara e quindi
qualcun'altro deve,al limite,farti il filmino.Ma non tu.Tu sei
l'atleta.Hai mai visto atleti con la videocamera in mano durante
una gara?
Preferisci la medaglia da triple finisher o il filmino della gara?
Se preferisci il filmino, l'anno prossimo vieni qui come "support
crew" e non come atleta.
E ora,dimentica questa gara e i tuoi errori e comincia a pensare
alla Lituania.
Hai pensato che 25 ore fossero sufficienti a finire?
Mai dare per scontate le distanze che ci separano dalla finish
line.
In questo momento,seppur crudo e cattivo,io ti parlo come se
fossi tuo padre."
Merci Guy.
Merci mon père.
Il faut que je pense à la Lituanie.

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