Promemorie

Sono un grande; in cuor suo, ognuno lo è. Osservo il mondo dall’alto; a suo modo, ognuno fa altrettanto.

Mi soffermo sui pensieri altrui, ascolto ogni nota e a volte vi ritorno perché qualcosa m’è sfuggito. Carpisco l’anelito comune, il desiderio di salire verso una vetta.

La salita e la discesa coincide; mi piacerebbe scendere, forse è più facile, ma preferisco salire ancora. L’altitudine vertiginosa inebria. Il mondo, se sottostante, è facile osservarlo.

Mi confido con il diario di bordo, l’unico che non può contraddirmi e quando lo rileggo, a distanza di tempo, mi restituisce pensieri miei che mai avrei scritto se non in quel preciso momento. Detestavo l’abitudine infantile, prettamente femminile, dell’uso di un diario; le mie confidenze sono diverse, forse finalizzate, però il gesto è identico. Qual’è lo scopo? Lo scoprirò strada facendo, intanto esiste e rivela pure la mia esistenza. Questo blog sta diventando memento di sensazioni e s’arricchisce e pian piano mi rendo conto che non è tempo perso, giacché è eccellente prova dell’immediatezza di confronto. Nel blog, puoi bussare a qualsiasi porta e trarne vantaggio; un battente chiuso ha un suo significato. Tutto esprime significato cosippure il commento anonimo, sfottente, provocatore, irriverente; negarsi o negare, esclude verità e diviene un gesto ipocrita e l’esprime.

Trattengo segreti, raccolti in disparte. Colleziono ricchi dialoghi, ben geloso di quel linguaggio singolare, toccante; forse lo fanno tutti, forse no. Questo nuovo spazio pone in evidenza vere personalità, obiettivi, aspettative; anche il semplice profilo induce chiunque ad una rapida analisi del soggetto inserito che vorrebbe esprimere, a priori, che nulla cerca. Non dice il vero! Lo sappiamo tutti. Nei suoi desideri s’annida uno stimolo umano (noi siamo di categoria), di porsi in evidenza, tra tanti numeri e sigle, nascoste in un catasto troppo esteso, infinito. Il suo spazio, se funziona, incentiva il suo intento.

Oggi è il 2 febbraio ... e chi se ne frega, ma domani sarà il 3 febbraio ed anche questo giorno farà parte del tempo vissuto, dimenticato. Tra cent’anni ogni momento sarà morto, ma almeno, lascio utile traccia; chissà che non riviva.

Qui non trovo imbarazzo. A chiunque legga non nego giudizio; mi è utile.