XIX secolo

un blog per rispolverare la storia del 1800 -in stretta collaborazione con la.penna.bianca-

 

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Questo blog tratta principalmente degli anni tra il 1856 ed il 1874 in Francia ed Italia!
Tutto il materiale che trovi in queste pagine è frutto di ricerche su internet, testi scolastici e non.
Se trovi qualche errore in ciò che leggi, affrettati a dirmelo, grazie mille per la collaborazione!

 

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Introduzione al Concresso di Vienna

Post n°5 pubblicato il 17 Novembre 2006 da lo.storico
 

immagine«Gli abusi del potere generano le rivoluzioni; le rivoluzioni sono peggio di qualsiasi abuso. La prima frase va detta ai sovrani, la seconda ai popoli.»
Klemens von Metternich

Il Congresso di Vienna si tenne nella capitale dell'allora impero austriaco, dal 1 ottobre 1814 al 9 giugno 1815 (finì nove giorni prima della famosa battaglia di Waterloo). A parteciparvi furono le principali nazioni europee, che tentarono così di dare un assetto al vecchio continente dopo l'avventura napoleonica.

In realtà si cercò di dare un assetto alle sole altre potenze, in quanto i termini di pace con la Francia erano già stati stipulati con il precedente trattato di Parigi del 30 maggio 1814.

Le discussioni continuarono malgrado il ritorno dell'ex Imperatore Napoleone dall'esilio e la sua riassunzione del potere in Francia nel marzo 1815, e l'atto finale del Congresso fu firmato nove giorni prima della sua finale disfatta nella battaglia di Waterloo.

Tecnicamente, si potrebbe notare che il Congresso di Vienna non si svolse mai realmente, posto che il Congresso non si riunì mai in sessione plenaria, e la maggior parte delle discussioni avvenne in sessioni informali tra le grandi potenze.

 
 
 

La nascita degli acquari

Post n°4 pubblicato il 08 Novembre 2006 da lo.storico
 

immagineFu nel 1852 che, per la prima volta, vennero realizzte delle grandi vasche dalle pareti in vetro riempite di acqua per ospitarvi pesci ed altri animali acquatici da esporre al pubblico: ciò avveniva nel Giardino Zoologico del Regent's Park di Londra, dove nel maggio del 1853 si inaugurava così il primo acquario pubblico del mondo. L'ideatore e curatore della struttura era D.W. Mitchell, mentre era incaricato di popolare la nuova struttura con ben 4.000 tra animali e piante.
Fu vera e propria "acquariomania", che esplose nel decennio tra il 1855 ed il 1865.

Anche nell'Europa continentale si registrava un interesse crescente per il nuovo hobby. Nel 1869 giungeva in Francia il primo pesce "tropicale" per l'acquario d'acqua dolce, apripista della sconfinata schiera di alternative al popolare pesce rosso: Macropodus opercularis, il "pesce paradiso".

1862: neanche un anno è trascorso dalla prima riunione solenne del parlamento italiano e dalla proclamazione di Vittorio Emanuele II re d'Italia, un'Italia alla quale mancavano peraltro ancora Roma e lo Stato pontificio, che sarebbero stati annessi solo otto anni dopo. Capitale del neonato Regno d'Italia era allora Torino, sede di un prestigioso Museo di Storia Naturale che ebbe tra i suoi direttori Michele Lessona, uno dei più fecondi e preparati naturalisti dell'Ottocento, nonchè fervente sostenitore delle teorie darwiniane.

 
 
 

Prima guerra d'indipendenza italiana

Post n°3 pubblicato il 07 Novembre 2006 da lo.storico
 

immagineNel 1848 Carlo Alberto di Savoia re del Regno di Sardegna si pose a capo di una coalizione di Stati italiani che dichiararono guerra all'Austria che allora occupava il Lombardo-Veneto. Inizialmente la guerra fu favorevole alle truppe guidate da Carlo Alberto di Savoia ma l'iniziale successo preoccupò gli altri Stati italiani, la maggior parte dei quali ritirò il proprio appoggio all'impresa, lasciando il solo regno di Sardegna a combattere contro l'Austria. La guerra, condotta peraltro timidamente dall'esercito sabaudo, si concluse definitivamente nel marzo 1849, con la sconfitta di Novara, cui seguì l'abdicazione di Carlo Alberto in favore del figlio Vittorio Emanuele II.

Per vedere le pagine originali del BATTAGLIONE ITALIANO DELLA MORTE autografate da Giuseppe Garibaldi, clicca qui!

 
 
 

Lo Statuto Albertino

Post n°2 pubblicato il 06 Novembre 2006 da lo.storico
 

immagineLo Statuto Albertino, concesso il 4 marzo 1848, si autodefinì come la «Legge fondamentale perpetua ed irrevocabile della Monarchia».

In seguito ai moti promossi dalle classi borghesi, cui talora partecipa anche l'aristocrazia, nelle principali città del Regno di Sardegna, e in particolare a Torino e a Genova, già l'8 febbraio 1848 Carlo Alberto, con il proclama di Moncalieri, annunciava ai sudditi che era sua intenzione concedere uno Statuto, in continuazione con l'esperienza in atto (uno Stato di polizia, tendenzialmente illuministico) e con la novità costituita dal riconoscimento di un Parlamento composto anche da una Camera elettiva.
Il Consiglio di Conferenza, incaricato di redigere lo Statuto, ebbe come principale obiettivo quello di individuare, tra i modelli costituzionali europei, quello maggiormente congeniale al Regno di Sardegna, e che producesse il minor cambiamento possibile all'interno degli assetti istituzionali. Questo modello venne individuato nella Costituzione orleanista del 1830 e in quella belga del 1831.

Essendo lo Statuto albertino una carta ottriata (dal francese octroyée: concessa dal sovrano), riveste una particolare importanza il suo preambolo. L'assolutismo illuminato, ultima evoluzione dello Stato di polizia, è estremamente evidente: «con lealtà di Re e con affetto di Padre Noi veniamo a compiere quanto avevamo annunziato ai nostri amatissimi Sudditi», così come è evidente la riserva mentale con cui lo Statuto viene concesso, laddove - celando le forti motivazioni sociali che hanno indotto Carlo Alberto ad emanare questo atto - si afferma «di Nostra certa scienza, Regia autorità, avuto il parere del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza di Statuto e Legge fondamentale perpetua ed irrevocabile della Monarchia, quanto segue».
È inoltre da notare come lo Statuto non sia mai qualificato con il termine costituzione, ritenuto ancora pregno di significati assiologici e non meramente descrittivi, e come dalle intenzioni espresse dal sovrano esso dovesse intendersi come una costituzione rigida, «perpetua ed irrevocabile». La storia si incaricò però di smentire questa affermazione: fin dall'inizio, lo Statuto - che definiva una forma di monarchia costituzionale pura - tese ad evolversi verso la differente forma di monarchia parlamentare, rivelando quindi una natura di costituzione flessibile (e infatti era modificabile con legge ordinaria). Il sistema costituzionale italiano, quindi, subì un'evoluzione dettata in parte da una scelta costituente compiuta formalmente dal monarca, ma in buona parte legata al concreto divenire del sistema politico.
Lo Statuto albertino corrisponde a ciò che si definisce una costituzione breve: si limita ad enunciare i diritti (che sono per lo più libertà dallo Stato) e ad individuare la forma di governo, ma non si pone il fine di raggiungere obiettivi di convivenza, né di prefigurare i rapporti dei consociati (Stato-comunità) tra di loro e tra questi e lo Stato-apparato. Riconosce il principio di eguaglianza (art. 24: «tutti i regnicoli, qualunque sia il loro titolo o grado, sono eguali dinanzi alla Legge. // Tutti godono egualmente i diritti civili e politici, e sono ammessi alle cariche civili e militari, salve le eccezioni determinate dalle leggi»), ma si limita ad affermare un'eguaglianza formale. Riconosce formalmente la libertà individuale (art. 26: «la libertà individuale è guarentita. // Niuno può essere arrestato o tradotto in giudizio, se non nei casi previsti dalla legge, e nelle forme ch'essa prescrive»), l'inviolabilità del domicilio (art. 27: «il domicilio è inviolabile. Niuna visita domiciliare può aver luogo se non in forza della Legge, e nelle forme che essa prescrive»), la libertà di stampa (art. 28: «la Stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi. // Tuttavia le Bibbie, i Catechismi, i libri liturgici e di preghiera non potranno essere stampati senza il preventivo permesso del Vescovo»), la libertà di riunione (art. 32: «è riconosciuto il diritto di adunarsi pacificamente e senz'armi, uniformandosi alle leggi che possono regolarne l'esercizio nell'interesse della cosa pubblica. // Questa disposizione non è applicabile all'adunanze in luoghi pubblici od aperti al pubblico, i quali rimangono interamente soggetti alle leggi di polizia»), ma le riserve di legge ivi previste si risolvono nel ben più blando e meno garantista principio di legalità, mentre è sconosciuto l'istituto della riserva di giurisdizione: in definitiva, il vero cardine del sistema dei diritti statutari è costituito dal diritto di proprietà (art. 29: «tutte le proprietà, senza alcuna eccezione, sono inviolabili. // Tuttavia quando l'interesse pubblico legalmente accertato le esiga, si può essere tenuti a cederle in tutto od in parte mediante una giusta indennità conformemente alle leggi»).
Per ciò che invece riguarda la forma di governo, lo Statuto albertino definisce originariamente una monarchia costituzionale pura: l'esecutivo (il governo) è governo del Re, e gode della sua fiducia; lo stesso potere legislativo è condiviso dal Parlamento (composto di una Camera dei Deputati elettiva e di un Senato del Regno di nomina regia e vitalizio) con il sovrano, cui spetta la sanzione delle leggi. Tuttavia, fin dai primi governi dell'epoca statutaria (e sicuramente a partire da Cavour) l'esecutivo si sentì legittimato soltanto in virtù dell'ottenimento, oltre che della fiducia del monarca, anche di quella dell'assemblea elettiva. Similmente, l'istituto della sanzione regia è stato utilizzato solo in pochissime ipotesi per impedire il perfezionamento dell'iter di una legge approvata dal Parlamento.

(da tenere conto nel racconto de la.penna.bianca)

 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 06 Novembre 2006 da lo.storico

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Buona serata amici,
e benvenuti in questo mio blog che nasce come aiuto alla scrittura del romanzo de la.penna.bianca, mio carissimo amico.
In questa sede analizzeremo il XIX secolo, cioè il 1800, sia in Italia che in Francia. Parleremo del costume, dell'architettura, del modo di vivere e di tante altre cose riguardanti questo affascinante secolo.
Grazie fin da ora per il vostro ascolto ed appoggio.

 
 
 
 
 

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Un blog di: lo.storico
Data di creazione: 06/11/2006
 

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