Natura & Pensieri

Orfanato Ninos de Cristo R.D.


 Una non breve descrizione della mia brevissima esperienza al orfanato.E un po lunga e sicuramente noiosa ma sentivo il bisogno di condividerlaTramite un Signore Italiano (che inseriva l'orfanato nei siti che pubblicizzavano le sue attività commerciali in Italia e RD) ho conosciuto la fondazione Ninos de Cristo. Questa persona è un collaboratore dell'orfanato, che però oltre a darmi informazioni errate sembra anche non aver preso sul serio la mia disponibilità di collaborazione. Più volte, esponendo le motivazioni che mi spingevano a questa scelta avevo scritto al orfanato offrendomi come volontario per un breve o lungo periodo a seconda della loro necessità di tempo ed impiego. Non ho mai ho avuto risposta! Quindi nel novembre dello scorso anno decido di partire per la RD, tre mesi. In loco dopo aver fatto il turista per due settimane, telefono al orfanato e annuncio la mia visita. Gentilmente mi danno appuntamento per il giorno successivo offrendosi anche di provvedere a trovarmi una sistemazione a La Romana. Per quanto riguarda tutte le mie molte mail inviate precedentemente si giustificano dicendomi che da tempo la loro connessione internet è interrotta, causa motivi tecnici!!?????? Vengo accolto dalla segretaria un Donnone massiccio con l'aria dura e severa, capelli raccolti non uno fuori posto, un vestito grigio-azzurro attillato o meglio troppo stretto, mi ricordava una delle SS, poi ho conosciuto la fondatrice e altre/i collaboratori che fortunatamente erano molto più cordiali e simpatiche tra cui anche un impresario edile che nei uffici con l'aiuto di tutti quelli che avrebbero dovuto essere a disposizione dei bambini scriveva e stampava lettere per la sua ditta. Ho notato di aver creato non poco scompiglio,disagio, interrogativi e agitazione con il mio arrivo, subito sono stato affidato a due bambine meravigliose che prendendomi per mano mi hanno fatto conoscere le loro compagne presenti e le strutture del orfanato. Un paio d'ore dopo sono richiesto al telefono, è la Signora Italiana moglie del vice console Italiano, persona cosi a primo impatto molto gentile e disponibile, dopo avermi fatto le dovute e giuste domande a riguardo il mio arrivo mi da appuntamento per il fine settimana per discutere l'eventuale mio impiego. Trascorro tutto il pomeriggio in compagna delle bambine che mi fanno un mare di domande una mi ha chiesto d'aiutarla a scrivere una lettera in italiano ai suoi genitori adottivi (a distanza) altre mi chiedevano d'insegnarle l'Italiano chi voleva giocare a palla. Ogni tanto arrivava un adulto con aria diffidente a farmi l'interrogatorio sulla mia venuta, ma perché? ma come mai? cosa mi avrebbe spinto a questa scelta? quasi mi sentivo incriminato per qualcosa che non avevo commesso. Continuando ad intrattenermi con le bimbe che tra l'altro mi chiedevano anche se conoscessi il Signore Italiano sopracitato e i suoi figli adulti, nel frattempo mi avevano già dato la sensazione d'essere ben accetto e parte della comunità. Mai riuscirò a dimenticare l'affetto, il calore e la felicità che in solo poche ore sono riuscite a trasmettermi. Questo è ciò che cercavo nella vita e li lo avevo trovato........Al imbrunire partiamo con un non indifferente fuoristrada bianco io la Fondatrice e un altra Signora ( quella che è stata in Italia) per andare al Hotel che avrebbe dovuto essere la mia sistemazione, dove andiamo?? Giriamo letteralmente l'angolo del orfanato per arrivare sul lato dove c'è l'entrata della chiesa del orfanato, di fronte c'è un hotel che guarda caso le bambine di circa 12 anni portandomi sul tetto del aula informatica nel pomeriggio già mi avevano segnalato con un ghigno ironinico sconsigliandomi d'andarciperchée poco raccomandabile. Infatti non mi accettarono giustificandosi d'essere esclusivamente un hotel a ore!! (mi chiedo se lo sapevano le bambine perché non lo sanno i vertici del orfanato confinante???). Ritorniamo nei uffici del orfanato dove l'impresario è ancora intento nell'attività d'ufficio per la sua ditta privata (con strumenti e materiali che i Donatori hanno fornito agli orfani!). Si consultano per trovare un altro hotel, panico, agitazione, telefonano a destra e a manca sembra un impresa impossibile, non alla loro altezza e capacità. Nonostante più volte abbia loro detto che mi adatto senza alcun problema ad un hotel popolare terra terra e che più avrei risparmiato per i costi d'alloggio più avrei potuto mettere a disposizione del orfanato, continuavano a cercare hotel il cui costo andava dai 35 ai 50 $ giornalieri un esagerazione per il posto. Un paio d'ore dopo sembra abbiano trovato qualcosa una conoscenza dell'impresario, ottimo a 4 $ al giorno molto popolare ma io non ho grandi pretese e mi andava più che bene se non fosse stato che oltre ad offrirmi a pagamento s'intende la compagnia di donne dell'hotel tra cui anche una incinta alle ultime settimane, poi ho anche scoperto che il gestore gay a notte fonda faceva entrare i ragazzini con cui divideva il letto (strana coincidenza).Il mattino successivo come d'accordo mi ripresento al orfanato in attesa d'ordini superiori subito mi invitano a giocare con le bimbe, poco dopo una un po' più grandicella con un sorriso che non riesco a definire, (perché troppo poche volte per non dire mai ho conosciuto, provato una tale sensazione tanto avvolgente) mi prende per mano e mi porta nell'aula informatica dove era in corso una lezione mi invita a sedere mi accende il computer per poi andare a sedersi 2 file più dietro. Mezz'ora più tardi mi chiamano, una telefonata per me, è il Signore Italiano che al inizio mi da una bella incarnata: perché ho fatto il suo nome? Che non è possibile presentarsi al orfanato senza aver prima concordato la mia venuta, che non è possibile stare li 3 mesi, che solitamente i volontari vanno li 2-3 giorni imbiancano una stanza due e poi se ne vanno. Una volta chiarito il fatto che ho fatto il suo nome a seguito del fatto che egli usa il nome del orfanato per pubblicizzare nel web le sue attività commerciali e che effettivamente ho avuto modo di conoscere personalmente lui e la sua famiglia presso la loro sede in Italia. E che non mi era stato possibile concordare la mia venuta a causa della mancata connessione internet da parte del orfanato e non per mancanza mia.Inoltre che ero li solo per una brevissima visita e per vedere se eventualmente poteva essere utile la mia ulteriore presenza.Detto questo si è un po' ridimensionato scusandosi per la diffidenza di tutti e giustificando questo comportamento con il fatto che: parole testuali “siamo nell'occhio del ciclone della polizia, che sta tenendo d'occhio orfanotrofi e similari perché sospettati di abusare sessualmente dei minori e che vedendo un via vai di volontari non ufficiali e senza una laurea specifica tali sospetti si vanno ad accentuare. E quindi non sapevano dove collocarmi, se fra i controllori, i possibili abusatori o reale volontario”. E comunque la direttrice a seguito di questo, opinava che avrei potuto essere utile si, ma solo nel distaccamento maschile.Pur essendo consapevole che purtroppo queste realtà esistono, anche se pensiamo siano sempre lontane da noi, trovarmici al centro e poter essere sospettato di questo più ignobile peccato.... indescrivibile è ciò che ho provato. Forse un po troppo d'impulso, cercando di trattenere le lacrime ho abbracciato la direttrice comunicandole che onde evitare di creare problemi al orfanotrofio e visto che a parte un profondo e sincero sentimento d'amore, comunque non avevo alcuna professionalità specifica da offrire in aiuto ai bambini e quindi preferivo togliere il disturbo. Vigliaccamente non ho avuto il coraggio di voltarmi a salutare le bambine ma sentivo i loro sguardi stupiti addosso, a testa bassa sono uscito dal portone principale, spinto dal dolore, dalla rabbia in un lungo sfogo di lacrime ho camminato speditamente per ore e senza meta.....Chiedendomi perché... perché...cosa sarebbe cambiato se fossi andato con i maschietti avrei potuto essere come il figlio di quel Signore Italiano che senza volerlo nascondere indubbiamente è gay, sarebbe cambiato qualcosa??Troppo spesso fare del bene è molto più difficile che fare del male, fare volontariato non vuol dire solo dare in questo caso ciò che ho ricevuto dalle bambine è impagabile, si chiama amore amore vero, sincero, incondizionato. Una parola di cui nel nostro mondo dove prevale il denaro e il potere si è perso il significato e ogni valore.MDP