Cose Riposte

Distanze


 Siamo qui. Io a casa mia, tu a casa tua. Poche centinaia di metri ed un abisso ci dividono. So che ci sei e ti sento, avverto il dolore e la rabbia. Non posso ridarti  le persone che hai perso. Posso solo volerti bene, ma non è questo che ti serve, forse non è questo che vuoi. Stringo tra le dita questo affetto inutile, lo guardo palpitare, cercare di scivolare via dal cuore, ma lo trattengo nell’attesa di non so nemmeno bene io che cosa. Cercavi qualcuno con un cuore. Mi hai detto “Non pensare, vivi”, ma ogni volta che cerco mi trovo un muro davanti.Non trovo più brecce in quel muro, eppure io sono un’esperta nel cercare la luce che si infiltra tra le crepe. Sono anche un’esperta di muri. Mi sono impegnata per anni a costruirmene uno altissimo intorno, ci ho piazzato su anche il suo bel filo spinato, ma sai che c’è? Non si può vivere da soli, fuggire le emozioni, fare finta che il mondo non esista, che la vita sia finita. Perché la vita bussa prepotentemente alle nostre porte, scalza i mattoni, è più forte di noi e di qualsiasi dolore. Perché non posso volerti bene se tu non me lo permetti. Eppure, in qualche modo ci sei. Eppure, in qualche modo ci sono. Eppure, in qualche modo esistiamo. In un universo parallelo di silenzi, di cose non dette, di domande non poste, di risposte non date. O forse sono solo io che amo pensarlo. Il tempo mi darà ragione o magari torto, ma avrò comunque la risposta che tu non mi dai.