Fiore

Il nobile silenzio


 Un asceta itinerante di nome Vacchagotta interrogò un giorno il Buddha: “Venerabile Gotama, c’è un’anima?”Il Buddha rimase in silenzio. “Allora, venerabile Gotama, non c’è un’anima?”Il Buddha rimase in silenzio.                Non si tratta di un silenzio casuale, né di una mancanza di comunicazione. Qui il Buddha vuole dire che abbiamo a che fare con le domande della mente dualistica, cioè di una intelligenza che non può cogliere il reale. A questo punto, qualunque risposta sarebbe insoddisfacente. La vera risposta viene dalla “caduta della domanda”, ossia da quella condizione psicologica di calma e di pace in cui non si sente più il bisogno di porre l’interrogativo. Le fantasie “religiose” sull’aldilà nascono da stati di ansia, di paura e di attaccamento. Invece di porci le “eterne domande” sull’anima o su Dio, adottiamo questo stesso silenzio, che è già la risposta.