In ogni angolo

Post N° 12


Ricordo che l'estate il cui i Righeira (improbabili allora ed ancor pił sospetti adesso, rivestiti e rivisitati dalla coca!) cantavano "l'estate sta finendooo, taratarataratatata, e un annoo se nee va, taratarataratatata" tutti eran lģ ad agitarsi ed a cantare, mentre io venivo assalita dall'angoscia.L'avvento di settembre avvicina improrogabilmente un nuovo compleanno, giornata che io trascorrerei volentieri con il telefono spento, la messa in atto delle grandi idee energetiche maturate durante i pigri (quasi mai) mesi estivi, l'ingiallirsi delle foglie, ma soprattutto, con mio sommo disappunto, l'accorciarsi delle giornate.Ieri osservavo da casa mia un meraviglioso temporale con tanto di lampi, fulmini e prese di corrente andate in corto, la cittą sotto le nubi gonfie e ne godevo.Confessavo alle gocce appena atterrate sul vetro della finestra che mi sembravano tanti spermatozoi spazzati via dalla furia del vento.Guardavo gli uccelli correre da un tetto all'altro in cerca di un angolino dove asciugarsi le piume.Sentivo l'aria umida che si appicciacava ai polpastrelli.E poi il cielo grigio.E poi l'idea del mare carico di freddo.Ho scritto sul vetro: "ma io non voglio mica che l'inverno torni".Chissą se da lassł la mia scritta potesse essere leggibile.