In ogni angolo

Post N° 14


Gli occhi di tutto il mondo guardano all'America, alla Grande America, all'America piegata, all'America dei desperados, all'America che da giorni non corrisponde all'immagine delle sit-com, ambientate in meravigliosi e verdi cottages, con le quali veniamo bombardati ogni giorno.Io per prima guardo con impotenza alla devastazione causata dall'impeto della Natura, attraverso le immagini strumentali di ogni telegiornale, attraverso le righe di qualsiasi quotidiano.Il mondo tutto si dispiace e la piaga resterà aperta per anni, tornando tra qualche giorno nel silenzio dell'indifferenza.D'altronde forse pensiamo che nei paesi asiatici distrutti dal recente tsunami sia accaduto il miracolo e tutto si sia magicamente ricostituito come prima?Si tratta solo di quel fantastico meccanismo chiamato "Rimozione".Mi fermo, tuttavia, a guardare un'altra notizia che invece dovrebbe destare molta più preoccupazione e per la quale invece scende il sipario nero dell'omertà.Parigi brucia, dolosamente.Era iniziata a Berlino poco più di un mese fa la missione di qualche medioevale crociato. Ma Parigi, terra della libertà e dei diritti umani, patria dei grandi idealismi, si infuoca dimentica di ogni suo principio originale e di ogni tolleranza.Solo stamattina, dopo quattro incendi, si comincia a sussurrare che si potrebbe trattare di dolo.Ma, la domanda nasce spontanea, com'è che bruciano solo le case dei più disperati? Può essere che la fatale casualità divenga distruttiva causalità?Sessant'anni di storia e di ricostruzione di una coscienza umana, sociale, culturale, in una città in cui alfine convivono decentemente (meglio che in tutto il resto dell'Europa!) le differenti provenienze, non bastano più per costituire un futuro di tolleranza? C'è davvero ancora bisogno dei corsi e dei ricorsi storici per riattivare la memoria?Resto attonita e l'associazione più rapida resta sempre quella della cosiddetta "notte dei cristalli".